Reperti romani all’ex Luigi Rossi

Reperti romani all’ex Luigi Rossi
08/08/2006, Corriere Adriatico

Cantiere controllato dalla Soprintendenza. Conclusi gli scavi nell’antico teatro

E' considerata un'area interessante ai fini archeologici, quella relativa alla demolizione dell'ala aggiunta, rispetto al progetto originario, all'ex Luigi Rossi. Ecco perché i lavori vengono compiuti sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai beni archeologici che esamina attentamente la terra di scavo. Costantemente è presente un tecnico e il dirigente della Soprintendenza Gabriele Baldelli vi compie visite frequenti. Siamo nei pressi del grande quadriportico romano, i cui resti si conservano nel seminterrato e, dati i segni significativi che emergono, altre sorprese potrebbero venire alla luce.

Nel frattempo è terminata anche per quest'anno la campagna di scavi nell'area del teatro romano; ma ancora c'è molto da scoprire, anche se la terra asportata dagli archeologi ha posto allo scoperto parti interessanti della scena, il cui rivestimento di marmoreo è stato rinvenuto in frammenti sul piano di calpestio che è stato individuato e raggiunto dagli scavi. A conclusione della campagna, sull'area di via De' Amicis hanno compiuto un sopralluogo, accompagnati dal dirigente della Soprintendenza archeologica di Ancona Gabriele Baldelli, l'assessore ai lavori pubblici Marco Paolini e l'assessore alla cultura Davide Rossi. Baldelli ha posto in evidenza come gli ultimi scavi abbiano permesso ai ricercatori di individuare l'asse simmetrico dell'edificio, particolarmente importante per calcolare subito le dimensioni del teatro, il suo orientamento e il rapporto con gli edifici retrostanti. Nella prosecuzione dello scavo del primo corpo di fabbrica, è stata rinvenuta anche una colonna di pietra bianca con capitello corinzio, il primo esempio di questo ordine, rinvenuto nella nostra città. Dopo che buona parte della gradinata è stata riportata alla luce, l'attenzione degli archeologi si è spostata sulla parte posteriore della scena che si trova in stretto collegamento con la costruzione i cui resti si trovano negli ambienti sotterranei del convento di Sant'Agostino e che appare sempre più come un tempio, avvalorando la tesi che la famosa basilica di Vitruvio, semmai sia stata costruita a Fano, si trova in un'altra parte della città.

I recenti ritrovamenti e gli studi che ne conseguono, rendono ancor più necessaria la conclusione delle trattative per il possesso pubblico dell'area di via De' Amicis, affinché gli scavi una volta ultimati, possano essere accessibili da parte della cittadinanza e dei turisti. Cosa che purtroppo ancora non è avvenuta a proposito dell'anfiteatro romano, che si trova nel seminterrato del palazzo costruito nell'ex area Montevecchio, seppure l'ambiente è stato musealizzato e dotato di un apparato didascalico al servizio dei visitatori.

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