In Africa l’uomo scoprì l’arte centomila anni fa

l’Unità 2.2.09
In Africa l’uomo scoprì l’arte centomila anni fa
di Pietro Greco

Sudafrica. In una cava reperti con simboli incisi da mano umana
Finora si credeva che il pensiero simbolico fosse nato 35.000 anni fa

Onde, croci, spine di pesce. Disegni fatti senza uno scopo ma con intenzione dalla mano di un nostro antenato vissuto ben 99.000 anni fa. La scoperta di 13 ocre incise retrodata la scoperta dell’arte.
Le incisioni hanno forme diverse: a spina di pesce, a croce, a onde. Sono state effettuate su 13 diversi pezzi di ocra, l’argilla rossastra usata come pigmento, con una pietra finemente appuntita da mani abili e precise. Non hanno alcuna funzione. Non apparente, almeno. In compenso hanno molti anni: 99.000, per l’esattezza (millennio più, millennio meno). E costituiscono le più antiche manifestazioni artistiche mai trovate.
I 13 preziosi manufatti sono stati rinvenuti da Christopher Henshilwood e dalla sua squadra di archeologi della University of the Witwatersrand di Johannesburg, in Sud Africa, in una cava, Blombos, che costituisce la miniera più ricca di oggetti d’arte antica nel mondo. È un punto di svolta nella ricostruzione della storia di Homo sapiens. Noi uomini sedicenti sapienti, infatti, pensavamo, fino a qualche anno fa, di avere scoperto l’arte e, quindi, di aver dato plastica dimostrazione di possedere e saper governare il pensiero simbolico e astratto, non più di 35.000 anni fa. Epoca a cui risalgono gli animali che affrescano le pareti delle grotte di Chauvet in Francia. In realtà esempi simili di arte rupestre erano stati individuati anche a Lascaux (Francia) e Altamira (Spagna), ma risalivano a epoche più recenti: 20.000 e 17.000 anni fa, rispettivamente. Dopo la scoperta dei dipinti nelle grotte di Chauvet (1994), un po’ in tutto il mondo si sono trovati numerosi esempi di arte rupestre paleolitica. Nessuno sembrava essere stato dipinto prima di 35 o 36 millenni fa. Sembrava proprio che in quel periodo ci fosse stata un’«esplosione creativa». Che l’uomo, un po’ in tutto il mondo, avesse scoperto l’arte. E con essa il pensiero simbolico astratto.
INCISIONI NON FUNZIONALI
Poi, nel 2002 Henshilwood ha scoperto a Blombos un ricco e stratificato giacimento di oggetti molto antichi. Tra cui, in uno strato di terreno risalente a 77.000 anni fa, pezzi di ocra e osso incisi con assoluta precisione ma senza alcuno scopo funzionale, e si è fatto aiutare nell’analisi da Francesco d’Errico dell’università di Bordeaux. I due non hanno avuto dubbi: si tratta di manufatti artistici. E lo hanno pubblicato su Science. Poi Henshilwood ha continuato a scavare. E in uno strato più profondo della cava di Blombos, ha trovato 13 nuovi manufatti. Non troppo diversi dai precedenti. Ma molto più antichi: risalgono a poco meno di 100.000 anni fa. Ancora una volta i segni incisi sono stati fatti apposta, ma senza scopo apparente. Per pura ricerca estetica. Di qui la conclusione: l’uomo ha scoperto l’arte molto prima di quanto si pensasse, quando ancora era in Africa e solo in Africa. In realtà è probabile che l’uomo avesse iniziato a dipingere il proprio corpo molto tempo prima. Ma è certo, sostengono Henshilwood e d’Errico, che gli antichi abitanti di Blombos non si limitassero a questo, ma fossero capaci di elaborare un pensiero simbolico e di inciderlo su ocre, ossa e legno.
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commento:
sembrava ormai scritto il calendario dell'umanità... invece più si studia, più si scopre e le capacità intellettive dei cosidetti "primitivi" devono venire datate sempre più indietro nel tempo... per noi non è una sorpresa... molte altre sorprese e scoperte obbligheranno a riscrivere una storia che sembrava ormai scritti in maniera definitiva. Nessun scoperta che confermi l'astrusa creazione del mondo da parte di un dio inventato il 23 ottobre 4004 avanti cristo. Ha ancora un senso utilizzare l'avanti e l'indietro cristo?

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