Post

Visualizzazione dei post da 2009

Mappa di Siracusa nel periodo di Dioniso

Immagine
Mappa di Siracusa nel periodo di Dioniso

E’ a Cipro e risale al 2000 a. C. la più antica fabbrica di profumi

Immagine
E’ a Cipro e risale al 2000 a. C. la più antica fabbrica di profumi Barbara Cilenti Corriere della Sera, 15/11/2005 Una missione di ricercatori indaga il sito archeologico di Pyrgos/Mavroraki (Cipro), a circa 90 km a sudovest della capitale Nicosia. di un edificio industriale preistorico e scopre una fabbrica per produrre profumi. «Stiamo lavorando a un raro complesso polindustriale distrutto da un terremoto nel 1900 a. C. circa — afferma Maria Rosaria Belgiorno. capo del team della missione archeologica condotta dall'Istituto di tecnologia applicata ai Beni culturali del Cnr di Roma — ma gli scavi in corso stanno riportando alla luce un mondo sofisticato che ruotava intorno alla produzione dell'olio d'oliva e al riciclaggio degli scarti di lavorazione, come la sansa utilizzata per la lavorazione del rame. In 14 fossette colme di carbone abbiamo, invece, ritrovato altrettante brocche per l'estrazione dei profumi che contenevano olio d'oliva ed essenze. La profumeria...

Trovato il tesoro del guerriero piceno

Trovato il tesoro del guerriero piceno 21 DICEMBRE 2009, CORRIERE ADRIATICO Sequestrati dalla Finanza reperti dell’VIII secolo A.C., denunciati un imprenditore edile e un geometra Ancona Il corredo funerario di un guerriero piceno, raccolto in una teca, viaggiava nel furgone guidato da un imprenditore edile. Accanto a lui anche un geometra, appassionato di antichità. Potrebbero essere “tombaroli” da cantiere, predatori di reperti trovati durante scavi e sbancamenti per costruzioni. Per la Guardia di finanza, che li ha fermati venerdì pomeriggio durante un controllo stradale a Senigallia, stavano provando a piazzare sul mercato clandestino reperti archeologici giudicati dalla Sovrintendenza di “grandissimo interesse”, testimonianze picene della prima età del ferro, tra il IX e l’VIII secolo avanti Cristo. Nella teca c’erano una spada di bronzo con l’impugnatura ad antenne, un rasoio lunato, uno spillone da mantello, un puntale, borchie, fibule e altri frammenti di accessori in bronzo, t...

Mura etrusche di FAESULAE - Fiesole

Immagine
Mura etrusche di FAESULAE - Fiesole

Scheletro del 1500 scoperto a Chiaia nel cantiere del metrò

Scheletro del 1500 scoperto a Chiaia nel cantiere del metrò ANTONIO TRICOMI SABATO, 19 DICEMBRE 2009 LA REPUBBLICA - Napoli Era sepolto a due metri di profondità Nei prossimi giorni le indagini della Sovrintendenza Come nella scena iniziale di un thriller, la ruspa s´inceppa in un ostacolo inatteso, producendo un suono secco. Dieci di mattina, Riviera di Chiaia, cantiere di scavo della stazione del metro di piazza San Pasquale, Linea 6. A meno di due metri di profondità emerge uno scheletro umano, databile intorno al 1500. Le ossa, ben conservate, biancheggiano nella giornata di sole. La testa verso Villa Pignatelli, i piedi verso il mare, lo sconosciuto (o la sconosciuta) giace sotto le fondamenta di un´edificio della stessa epoca, all´altezza della Cassa armonica, in posizione supina e obliqua rispetto all´asse della strada, adagiato su un fondo sabbioso: appena qualche secolo fa la Riviera di Chiaia era una spiaggia, in catalano "playa", da cui l´attuale denominazione. Stu...

Il Tempio circolare di Balbeck

Immagine
Il Tempio circolare di Balbeck

II mistero del bronzetto di Tharros

II mistero del bronzetto di Tharros Claudio Zoccheddu Nuova Sardegna CABRAS. Finalmente, ieri mattina, si è offerta a fotografi e telecamere. Non si tratta dell'ultima diva di Hollywood ma di una statuetta romana in bronzo, presumibilmente di età repubblicana, che è stata il fulcro di uno dei più misteriosi ritrovamenti degli ultimi anni targati Sinis. Intendiamoci, l'archeologia d'elite non c'entra proprio niente e il piccolo monile bronzeo (appena 13 centimetri di altezza per un peso di poco inferiore ai 300 grammi, valutata a 50mila euro) non è certo un nuovo bronzo di Riace. Eppure il ritrovamento di quella che parrebbe la rappresentazione della "dea Minerva" è avvolto da uno strano riserbo. Infatti, gli uomini della Guardia di finanza hanno ritrovato il piccolo bronzetto a seguito di una segnalazione telefonica. Un cittadino, intorno alle 9 di mercoledì, avrebbe notato movimenti sospetti nella zona di Capo San Marco (a due passi dalle rovine di Tharros) e...

Mappa della Svizzera ai tempi di Giulio Cesare

Immagine
Mappa della Svizzera ai tempi di Giulio Cesare

Le scoperte di La Grave. Carbonara. II rito dei neolitici

Le scoperte di La Grave. Carbonara. II rito dei neolitici Cristina Iule La Gazzetta del Mezzogiorno, 2 dicembre 2006 Vasi, macine e statuette: in un centinaio di reperti laprova di un insediamentodi 5 mila anni fa La preistoria rivive al quartiere barese di Carbonara. Di notevole interesse storico-culturale è la scoperta archeologica di un nutrito corredo dell'età neolitica avvenuta in località «La Grave», accanto alla masseria Stevanato. Un centinaio di pezzi, fra vasi, coppette, macine e statuette, risalenti all'età della pietra hanno documentato che il territorio di Carbonara, appunto, era abitato già cinquemila anni fa. Gli scavi, avvenuti a gennaio del 2004 nel corso di alcuni lavori dell'Acquedotto Pugliese, sono stati condotti dall'archeologo barese Michele Sicolo sotto la guida della archeologa Francesca Radìna, funzionario della Soprintendenza dei Beni Archeologici della. Puglia. Un patrimonio di inestimabile valore è venuto alla luce in una Circoscrizione che ...

Riapre il tempio dei Fenici

Riapre il tempio dei Fenici Stefania Aoi 06/01/2006, Il Giornale di Sardegna Dopo trentatré lunghi anni torna in vita il museo fenicio punico di Sant'Antioco, considerato tra i più importanti di tutto il bacino Mediterraneo. Gli studiosi lo definiscono uno dei “templi” della cultura fenicio punica del Mediterraneo. Dopo trentatré anni di attesa, riapre finalmente il museo archeologico di Sant'Antioco. Saranno i due splendidi leoni a grandezza naturale, un tempo custodi della città, oggi piazzati nell'atrio dell'edificio, a “salutare”, lunedì prossimo a mezzogiorno, gli invitati all'inaugurazione. I visitatori invece dovranno aspettare il pomeriggio. L'orario ufficiale di apertura è infatti previsto per le 15. IL MUSEO è stato dedicato al lungimirante e generoso archeologo Ferruccio Barreca. Che, per primo, ha voluto e ottenuto, che i reperti ritrovati nel territorio non venissero portati altrove. Fu proprio l'archeologo a scoprire molti di quei manufatti, du...

Il "toro cozzante" reperto importante secondo soltanto ai "bronzi di Riace"

Il "toro cozzante" reperto importante secondo soltanto ai "bronzi di Riace" Domenico Marino Gazzetta del Sud, 16 gennaio 2006 CASSANO IONIO - «Assieme ai bronzi di Riace è sicuramente la scoperta più importante per quanto riguarda la bronzistica magnogreca. In Calabria non ne 'Ì abbiamo altri». La direttrice del Museo nazionale archeologico della Sibarìtide, Silvana Luppino, racconta così il "toro cozzante" in bronzo ritrovato in un edificio dell'antica colonia romana Copia durante uno scavo condotto a quattro mani dall'Ufficio scavi di Sibari e dalla Scuola archeologica italiana di Atene. E coordinato sul campo dal responsabile dell'equipe ateniese, il prof. Emanuele Greco, e dalla stessa dott.ssa Luppino. Il "toro cozzante", simbolo della colonia magnogreca Thurii è stato protagonista delle Giornate di studio romanistiche svoltesi al Museo nazionale della Sibaritide e organizzate dalla Soprintendenza ai Beni archeologici della C...

Nella Valle dei Templi rivedono la luce un ampio santuario e una necropoli

Nella Valle dei Templi rivedono la luce un ampio santuario e una necropoli Marco Messina Giornale di Sicilia, 17/1/2006 AGRIGENTO - Valle dei Templi: cantiere aperto. Non passa mese che dalla zona archeologica dell'antica Akragas non arrivino notizie di ritrovamenti nei lavori di restauri avviati in più aree, di scavi che mettano alla luce reperti, dove prima c'erano solo terra o rocce. Solo un mese fa il miracoloso rinvenimento, a due metri sotto il livello del terreno, nella zona a nord del Museo archeologico, l'antico edificio pubblico del Bouleuterion, di due statue romane di magistrati togati carenti di testa. Due blocchi di marmo bianco che sono riemerse all' interno del perimetro di una antico tempio di epoca augustea. Un vero miracolo che ha fatto accendere le luci dell'attenzione da parte di migliaia di appassionati e di studiosi di archeologia. È di pochi giorni il ritrovamento di un santuario di divinità ctonie di età greca classica ed una necropoli a poc...

Importante iscrizione emersa negli scavi di Hierapolis

Importante iscrizione emersa negli scavi di Hierapolis. Manasse si confessa DI FRANCESCO D'ANDRIA 22/01/2006,. Il Sole 24 ore "Anna, gel, dekorasyon var", così gli operai turchi richiamavano l'attenzione di Annapaola Zaccaria, dell'Università Cà Foscari di Venezia, direttrice di un'equipe al lavoro nell'insula 104, nell'ambito della Missione Archeologica italiana attiva a Hierapolis di Frigia. Era il 30 agosto dello scorso anno e gli archeologi erano occupati nei lavori di consolidamento e protezione dei muri venuti alla luce. Si era nelle fasi conclusive anche dello scavo di una piccola stanza (di m. 4x4), nascosta, anche perché il pavimento era a un livello inferiore rispetto alla strada. L'immediato intervento mostrò sulle pareti non le decorazioni viste dagli operai ma una serie di lettere greche dipinte, in rosso ed in porpora, sull'intonaco bianco delle pareti. Gli epigrafisti della Missione guidati da Tullia Ritti si mettevano subito al ...

Una tomba messapica

Una tomba messapica v. arc. 05/02/2006, La Gazzetta del mezzogiorno Lo scheletro nel giardino di una scuola di Oria. Gli operai hanno chiamato il 112 I Cc sorvegliano l'area per scoraggiare gli sciacalli Nessuna lupara bianca. Lo scheletro venuto alla luce durante lo scavo eseguito nel giardino della scuola media statale in via Erodoto Alicarnasso, ad Oria, appartiene al III secolo avanti Cristo. La camera funeraria, probabilmente dell'epoca Messapica, secondo quanto stabilito dagli esperti, sarebbe stata allestita per una giovane donna. Sono stati momenti di sgomento per gli operai della ditta che stava operando all'interno dell'istituto scolastico, all'installazione di un nuovo serbatoio, per adeguare gli impianti alle norme di sicurezza, quando in seguito ai colpi di piccone, l'acqua che aveva invaso la camera ardente ha cominciato a fuoriuscire, liberando lo spazio sottostante. A chi poteva appartenere quello scheletro? Il primo istinto è stato chiamare il 1...

Egitto, scoperti altri due colossi nella Valle dei Re

Immagine
Egitto, scoperti altri due colossi nella Valle dei Re Girolamo Sofia Gazzetta del Sud, 19 febbraio 2006 La missione egiziano-europea in Egitto a Kom el-Het-tan (Tebe) ha portato alla luce nuove imponenti sculture che, insieme ai colossi di Menmnone, celebravano la gloria di Amenhotep III. I colossi di Menmnone sono stati fino a oggi gli unici guardiani silenziosi della Valle dei Re, avvolti nel mistero e nella leggenda del mito. Oggi le due statue in quarzite non sono più sole. Infatti, a pochissima distanza alle loro spalle, stanno per e-mergere dal fango altri due colossi. Tutte insieme le statue «tutelari» facevano parte dell'articolato scenario del tempio funerario del faraone Amenhotep III, sovrano della XVIII dinastia (1391-1353 a.C). I nuovi colossi della necropoli dell'antica Tebe furono individuati in una campagna di scavo archeologico iniziata quattro anni fa. Ora sotto la guida di Rainer Standelmann e di Houring Sourouzian le due statue saranno finalmente visibili a ...

Scoperta a Mozia la vera funzione del "kothon"

Scoperta a Mozia la vera funzione del "kothon" Marco Neri Gazzetta del Sud 26 febbraio 2006 Gli archeologi della "Sapienza" illustreranno lunedì a Roma i risultati della campagna di scavi 2005 A 40 anni dall'inizio degli scavi a Mozia, gli archeologi dell'università romana «La Sapienza» hanno scoperto la vera funzione del «kothon», il bacino artificiale dell'isola siciliana scavato nella roccia, finora ritenuto una darsena per la riparazione delle barche. Ad annunciarlo è il direttore della missione archeologica a Mozia, Lorenzo Nigro, che lunedì mattina a Roma illustrerà in una conferenza stampa i risultati della campagna di scavi 2005. La presentazione, promossa con il sostegno del professor Paolo Matthiae, si terrà nell'ambito della Giornata di Studi dedicata alla memoria di Antonia Ciasca che per trentanni ha diretto i lavori nell'isola siciliana. L'appuntamento è al Museo dell'Arte Classica , dove è esposta, ricordano dalla Sapienza,...

Mozia, scoperto un tempio nell'isola che fu dei dei Fenici

Mozia, scoperto un tempio nell'isola che fu dei dei Fenici Beatrice Rutiloni la Repubblica, 27 febbraio 2006 Un'equipe della Sapienza di Roma ha scavato per quattro anni: c'era anche una piscina sacra, il Kothon ROMA—Un tempio segreto nell'isola dei Fenici. La piccola Mozia, l'isola siciliana che occupa nel Mediterraneo lo spazio di appena 45 ettari di terra, non finisce di stupire gli archeologi. Dopo quarant'anni di scavi l'ultimo enigma di quella che fu un'importante colonia fenicia è stato risolto: il bacino artificiale, il Kothon, che fino a ieri si riteneva essere una darsena utilizzata per la riparazione delle barche è in realtà la vasca sacra collegata a un tempio di cui si sono rinvenuti i resti. Si tratta dell'unico esempio di complesso sacro fenicio nel suo genere mai rinvenuto in Italia. Tutto comincia quattro anni fa, quando un'equipe di archeologi e studiosi della Sapienza, in collaborazione conia soprintendenza di Trapani e la fond...

Scoperte nel tempio del Sole statue di Ramses il Grande

Scoperte nel tempio del Sole statue di Ramses il Grande Viviano Domenici Corriere della Sera, 28/2/2006 Grandi statue in granito rosa del potente faraone Ramses II sono state rinvenute casualmente alla periferia nord est del Cairo, nell'area dove sorgeva l'antica Heliopolis, la città dedicata al culto del Sole. I monumenti, dal peso fino a cinque tonnellate, sono stati rinvenuti a pezzi all'interno di un tempio del Sole del XIII secolo avanti Cristo scavato nella roccia di scisto verde, in un'area oggi occupata dal mercato del quartiere Ein Shams (il cui nome significa «Occhio del Sole»). Tra le statue meglio conservate vi sono un grande busto-ritratto di granito dal peso di tre tonnellate, e una statua in posizione seduta, alta circa un metro e mezzo, sul fianco della quale è scolpita un'iscrizione geroglifica contenente cartigli reali con il nome di Ramses II. Heliopolis fu il vero nucleo culturale dell'antico Egitto dove la classe sacerdotale elaborò le dottr...

Tesori etruschi affiorano dal mare

Tesori etruschi affiorano dal mare A.R. Il Tirreno, 7/3/2006 Recuperate anfore, pietre e ceppi di ancora: i resti di un relitto? CASTIGLIONCELLO. E' un vero e proprio tesoro, fino ad oggi nascosto tra i fondali di Calafuria, quello riportato alla luce dal gruppo Archeosub labronico di Nibbiaia: si tratta di venti anfore etrusche (tipo Py4a), dal corpo ovoidale di 55,5 cm di altezza alcune quasi interamente conservate, un'anfora massaliota e una fenicio-punica. Non solo. I sub rosignanesi sono riusciti a riportare in superficie dal sito della Punta del Miglio (tra il Boccale e Sonnino) materiale litico (una pietra forata, un braccio di ceppo, un catillus di macina e numerose mazzere di tonnarella). E, tra i reperti di piombo, due ceppi di ancora di età probabilmente tardo repubblicana, 3 barre di appesantimento ed un misterioso oggetto a forma parallelepipeda con un'ansa prensile (tipo maniglia) di 32 cm. di altezza. Non tutti i reperti sono attribuibili ad unico contesto né...

Ritrovata la nave più vecchia del mondo

Ritrovata la nave più vecchia del mondo EMANUELE PERUGINI IL MATTINO 09-03-2006 Così gli antichi egizi erano in grado di navigare anche in mare aperto. Una scoperta targata Napoli La campagna di scavi sulla costa del Mar Rosso effettuata da esperti dell'università Orientale Il magazzino del 1800 a. C. era la base navale per raggiungere la mitica Punt I RESTI delle più antiche navi del mondo sono stati portati alla luce da un équipe di ricercatori napoletani e americani. Le navi erano usate per le missioni commerciali verso la mitica "Terra di Punt". Lo dimostra una cassa scoperta accanto ad uno degli assi dello scafo di una nave, sulla quale è stata trovata la scritta "Le meraviglie di Punt". Quasi fosse un antico marchio di qualità. Si tratta di una scoperta archeologica di grande rilievo perché fino ad oggi si riteneva che gli antichi egizi non fossero in grado di compiere navigazioni oceaniche e che le loro possibilità si limitassero ai viaggi lungo il Nilo e...

Riaffiora una sepoltura celtica

Immagine
Riaffiora una sepoltura celtica Domenica 12 Marzo 2006 BresciaOggi URAGO. Il reperto archeologico, che fa il paio con i ritrovamenti al Castellaro, portato alla luce dai lavori nella chiesetta di S. Pietro Cresce l’attesa per scoprire il corredo funerario custodito dalla tomba Una scoperta casuale quanto preziosa. Il restauro della chiesetta di «San Pietro al cimitero» ha restituito alla comunità di Urago un reperto storico di inestimabile valore. Durante i lavori sul lato sud dell’area occupata dal luogo di culto, è stata portata alla luce un’antichissima sepoltura che gli esperti fanno addirittura risalire alla dominazione dei Celti. Se la valutazione temporale della tomba venisse confermata, si tratterebbe di un reperto di straordinaria rilevanza considerato che le sepolture celtiche sono una rarità. Questo perchè il culto funebre dei cenomani prevedeva la sepoltura in necropoli già esistenti, prevalentemente in quelle etrusche. Ad annunciare il ritrovamento è stato il sindaco Guido...

Rovine del Palazzo di Dario - Persepoli

Immagine
Rovine del Palazzo di Dario - Persepoli

Suonatrice - Pittura della Necropoli di Tebe - XVIII dinastia

Immagine
Suonatrice - Pittura della Necropoli di Tebe - XVIII dinastia

Beni Culturali, navigatore virtuale segue la rotta dei Fenici

Beni Culturali, navigatore virtuale segue la rotta dei Fenici La Stampa 06/12/2009 ROMA Il ministero dei Beni Culturali valorizzerà la Rotta dei Fenici, itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa che attraversa 18 Paesi e oltre 80 città di origine e cultura fenicio-punica. Obiettivo della direzione generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d`autore del Mibac e l`associazione internazionale "La Rotta dei Fenici" è far conoscere una rete di visite innovative. L’accordo tra gli enti prevede la creazione di un webGis del Mediterraneo: un navigatore virtuale sulle rotte dell`itinerario che sarà ospitato sul sito del Mibac e su Google Earth; la comunicazione del percorso eventi, lo sviluppo di una rete turistico-culturale internazionale sui percorsi di mare e sul cammino di Annibale. Un esempio di questa valorizzazione è il video in 3D "Annibale al Trasimeno" - novità esclusiva nel campo della documentaristica - che riproduce gli attim...

La scoperta delle indie - Firenze - 1493

Immagine
La scoperta delle indie - Firenze - 1493

Tuvixeddu, stop al cantiere

Tuvixeddu, stop al cantiere Lissia, Mauro La Nuova Sardegna, 28 novembre 2009 I giudici del Consiglio si Stato riaprono le speranze che il monumento costituito dalla necropoli più vasta e antica del Mediterraneo sia salvata. CAGLIARI. Il colle di Tuvixeddu potrebbe essere salvo: la sesta sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dell’avvocatura generale e ha annullato la sentenza del Tar Sardegna del 20 aprile scorso con la quale i giudici amministrativi avevano dato il via libera agli ultimi due nullaosta concessi dal Comune di Cagliari a Nuova Iniziative Coimpresa, quelli che la sovrintendenza ai beni architettonici e ambientali aveva annullato a settembre del 2008. I giudici di palazzo Spada hanno ascoltato nell’udienza del 24 novembre scorso le ragioni dell’avvocato dello stato Sergio Sabelli e quelle dei legali del gruppo Cualbu, gli avvocati Pietro Corda e Antonello Rossi. Si sono riservati la decisione, come sempre accade nel corso delle sessioni d’udienza a Roma. Poi...

Trovata la sala del trono dell'ultimo re longobardo a Salerno

Trovata la sala del trono dell'ultimo re longobardo a Salerno di Roberto Fabbri articolo di lunedì 23 novembre 2009 - IL GIORNALE A San Pietro a Corte Arechi II ricevette gli inviati di carlo Magno e rifiutò di sottomettersi al sovrano dei Franchi È stata identificata nell'unica reggia longobarda rimasta in piedi, a Salerno, la sala del trono dove Arechi II rifiutò la sottomissione chiestagli dagli ambasciatori di Carlo Magno, all'indomani della sua vittoria su Desiderio, l'ultimo re longobardo, sconfitto e assediato a Pavia nell'anno 774: «Abbiamo seguito passo passo il percorso minuziosamente descritto dal Chronicon Salernitanum, che racconta l'arrivo dell'ambasceria inviata da Carlo Magno ad Arechi. Quest'ultimo - spiega Felice Pastore, l'archeologo salernitano che ha illustrato la scoperta in un convegno della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico conclusasi ieri a Paestum - aveva sposato Adelperga, figlia del re Desiderio appena sconfitto ...

Giovanna d'Arco sul rogo

Immagine
Giovanna d'Arco sul rogo

terracotte provenienti dallanecropoli di Myrina

Immagine
terracotte provenienti dallanecropoli di Myrina

Tuvixeddu, la guerra non è finita

Tuvixeddu, la guerra non è finita FRANCESCO PINNA UNIONE SARDA – 17 novembre 2009 Per i Beni paesaggistici il colle va tutelato per la vecchia miniera. L'amministrazione: «È una cava come tante». La Sovrintendenza chiede il vincolo, il Comune ricorre. Per la Sovrintendenza la miniera è un unicum di particolare interesse storico . Richiesta una sospensione provvedimento. A fine luglio la Soprintendenza regionale per i beni architettonici e paesaggistici aveva avviato le procedure per chiedere il riconoscimento del particolare interesse culturale di una parte consistente del comparto di Tuvixeddu. Questa volta non per la presenza della necropoli punica, bensì per l'esistenza della vecchia miniera che rappresenterebbe un unicum di particolare interesse storico . Una nuova minaccia di vincoli per il progetto immobiliare di Nuove Iniziative Coimpresa, ripartito dopo anni di battaglie giudiziarie, vinte dalla società del Gruppo Cualbu. IL RICORSO. Il Comune ha deciso di rivolgersi an...

L’aratro svela una necropoli. Scoperte a Castellaneta dieci tombe di età ellenistica

L’aratro svela una necropoli. Scoperte a Castellaneta dieci tombe di età ellenistica 14 NOVEMBRE 2009, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Dieci tombe, per adulti e bambini, incastonate in una tipica necropoli di età ellenistica risalente al periodo tra il quarto e il terzo secolo avanti Cristo sono state ritrovate dagli uomini del Corpo Forestale in contrada Chiulli, a Castellaneta. Gli archeologi della Soprintendenza hanno poi materialmente effettuato gli scavi riportando alla luce reperti e corredi funerari ora allo studio per datarli con precisione e stabilirne origine e storia. La scoperta è stata fatta a settembre dal proprietario del terreno, a destinazione agricola, proprio durante le operazioni di aratura dei campi seminativi. Le abbondanti piogge di quel periodo avevano formato alcune depressioni che lasciavano intravedere cavità coperte da lastroni. L’uomo ha avvertito il Corpo forestale che, accertata la presenza sotto il primo strato di terra di qualcosa di collegabile all’archeologi...

necropoli per caso

Necropoli per caso PAOLO VIOTTI SABATO, 14 NOVEMBRE 2009 LA REPUBBLICA - Bari Quando hanno iniziato a scavare, pensavano ad una ristrutturazione degli impianti e non a un rinvenimento di reperti archeologici. Ma al posto di cavi e tubi, hanno trovato ossa umane e vasi ornamentali del IV secolo avanti Cristo: è successo a Toritto, in un palazzo in via De Santis. I proprietari degli appartamenti hanno scoperto così, per puro caso, che pochi metri sotto di loro riposavano reperti archeologici di immenso valore, che adesso saranno studiati dagli esperti per poi trovare la sistemazione più idonea. La tomba, contenente i resti di scheletri umani e sei vasi di terracotta, per adesso è rimasta lì: dopo aver aspettato per centinaia di anni, qualche mese in più non sembra un´eternità.

Moneta d'Argento di Siracusa

Immagine
Moneta d'Argento di Siracusa

Scempio alle domus de janas

Scempio alle domus de janas L'Unione Sarda 09/11/2009 La denuncia è finita su un blog sardo, firmata dal Gruppo ricerche Sardegna: i vandali hanno visitato le Domus de janas di Anela e Ittireddu, meglio conosciute come Sos furrigheddos. Nella cosiddetta tomba del re, ricca di segni preistorici, i teppisti hanno asportato a colpi di scalpello le figure pi significative. Una delle componenti il gruppo, facendo ricerche su puliblicazioni riguardanti quella e altre tombe ipogeiche, ha rintracciato una vecchia fotografia riproducente il sito originario: dal confronto Ira la fotografia e lo stato attuale della parete della tomba del re risulta mancante lo splendido graffito di un cervo e quello di un altro animale, mentre non sono stati toccati altri disegni. Lo scempio arriva in parlamento. Piergiorgio Massidda, senatore Pdl, chiede al ministro dei Beni culturali Bondi se risulta alla Sovrintendenza della Sardegna la commissione del grave attentato al patrimonio culturale che essa è pre...

Bologna riunisce in foto e on line le memorie della Grande Guerra

Bologna riunisce in foto e on line le memorie della Grande Guerra BRUNELLA TORRESIN MERCOLEDÌ, 04 NOVEMBRE 2009 LA REPUBBLICA - Bologna L´Esposizione Oggi in Pinacoteca la presentazione di quattro progetti di restauro e valorizzazione Il 17 novembre 1918, pochi giorni dopo la conclusione della Prima guerra mondiale, a palazzo Bonora, in via Santo Stefano, si inaugurò l´Esposizione nazionale della guerra. Era stata progettata, a conflitto ancora in corso, per raccogliere fondi da destinare in beneficenza; la si allestì, sei giorni dopo la resa della Germania, per celebrare la vittoria e una collettiva impresa di memoria. Nelle sale di palazzo Bonora, tra cimeli d´ogni genere, furono realizzati veri e propri tableaux vivants della vita in trincea, gli accampamenti, le armi, le munizioni, i mezzi di trasporto. Un libro, edito dall´Editrice Compositori, Grande guerra e costruzione della memoria. L´Esposizione Nazionale della Guerra del 1918 a Bologna, curato da Elena Rossoni, ricostruisce ...

Un tesoro sotto la piazza

Un tesoro sotto la piazza EMANUELE PIERONI Edizione del 4 novembre 2009, CORRIERE ADRIATICO Dopo lo scheletro scoperti i resti di un grande edificio ad uso pubblico Camerino Anche i funzionari della Sovrintendenza per i archeologici delle Marche hanno confermato le impressioni dell’antropologo e consigliere comunale Franco Ugo Rollo, secondo cui i resti umani rinvenuti in piazza Cavour non sono di epoca romana. “Si tratta quasi sicuramente – ha spiegato la dottoressa Mara Silvestrini, giunta ieri mattina a Camerino – di una sepoltura fatta quando la zona era già in disuso. Studieremo anche questi resti e cercheremo di datare esattamente la sepoltura, ma il vero interesse, in piazza Cavour, sono gli straordinari tesori che vengono riportati alla luce ogni giorno”. Un parere che fa il paio con quello espresso, sempre ieri mattina, dal sovrintendente De Marinis, che ha voluto essere presente al sopralluogo: “Non si può non approfondire gli studi e perdere così una simile occasione, di fon...

Un santuario del Neolitico. A Lama Santa Croce di Bisceglie si venerava la Grande Madre

Un santuario del Neolitico. A Lama Santa Croce di Bisceglie si venerava la Grande Madre di FRANCESCA RADINA* 29 OTTOBRE 2009, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Tesori di Puglia Per l’intensificarsi delle ricerche archeologiche sempre più specializzate, il Neolitico dell’area apulo-materana, ed in particolare nelle Murge pugliesi, a partire da circa ottomila anni fa ormai ben si caratterizza non solo per le attestazioni di pieno attecchimento della civiltà a base agricola, con lo sviluppo di insediamenti a carattere stabile, ma anche per il ricorso a grandi cavità carsiche. La documentazione indica in questo caso lo svolgimento di pratiche rituali da parte di gruppi diversi, probabilmente in rapporto tra loro, ispirate ad una religiosità che ruota intorno agli attributi, identificabili negli elementi naturali, di un’entità identificabile nella Grande Madre. Ad essa è da correlare un codice preciso di segni e simboli ripetitivi e di ampia diffusione, archeologicamente riconoscibile tra gli altri ...

Dagli scavi della metropolitana riemerge la vita nella preistoria

Dagli scavi della metropolitana riemerge la vita nella preistoria COSTANTINO MALATTO SABATO, 31 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Genova A Pegli in mostra le più antiche vestigia della città, scoperte grazie ai lavori della ferrovia sotterranea In attesa di cambiare il traffico cittadino, la metropolitana da De Ferrari a Brignole ha cambiato la città preistorica. I reperti e le testimonianze venute alla luce nel corso degli scavi, condotti dalla soprintendenza ai Beni archeologici della Liguria, nei cantieri del metrò hanno consentito di ricostruire i cambiamenti nel corso dei millenni di una parte della città rimasta fuori dal centro abitato fino al Seicento. Ora i materiali rinvenuti vengono esposti al museo di Archeologia ligure di Pegli in una mostra, inaugurata ieri, curata da Piera Melli e Angiolo Del Lucchese, organizzata dalla soprintendenza e dal settore Musei del Comune, con il patrocinio della Regione e della Provincia e il contributo di Ansaldo Sts e Banca Passadore. Ci sono foc...