La Stampa 2.1.12 L’antica necropoli cancellata per un campo di calcetto Il sindaco di Oria: “Troppi siti”. Ma c’è chi insorge: “Distrutto un tesoro del Salento” di Valentina Roberto BRINDISI. Una partita di calcetto vale più di una necropoli messapica risalente al III secolo avanti Cristo? Probabilmente sì, visto che a Oria, in provincia di Brindisi e nel cuore del Salento, un sito archeologico composto da quindici tombe con corredo funebre è stato cancellato per lasciare spazio a un campetto da calcio a cinque. Fatto ancora più singolare è che l’impianto sportivo sorge nel cortile del palazzo dei missionari di San Vincenzo sul colle di Sant’Andrea, una zona sottoposta a rigidi vincoli dettati da un decreto del 16 marzo 1998 a firma dell’allora ministro ai Beni culturali e ambientali, Willer Bordon, che poneva inviolabili limiti di edificabilità tuttora in vigore. Ma nessuno fermò le ruspe. Gli scavi per realizzare l’area ricreativa su questo terreno di proprietà della Curia iniziaron