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Visualizzazione dei post da 2020

Padova tra due fuochi l aggressione di Cleonimo

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La scrittura cuneiforme

La scrittura cuneiforme Le scritture cuneiformi sono in realtà una vasta e ricchissima famiglia di sistemi ideografici, sillabici e perfino alfabetici usati per più di tremila anni e accomunati più che altro dal fatto di essere scritti con uno stilo appuntito premuto sull'argilla. Tra i popoli che scrivevano con penne o pennelli la forma dei segni tende col passare del tempo a diventare sempre più tondeggiante e corsiva; tra i popoli con scrittura cuneiforme al contrario i segni diventano sempre più spigolosi e tendono a scomporsi in tratti separati.

illustrazione Lunario de la Serenissima 2021

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presentazione Lunario de la Serenissima 2021

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L'alfabeto avestico

L'alfabeto avestico La scrittura avestica, utilizzata appunto per l'Avesta, il libro sacro degli Zoroastriani, appartiene alla famiglia delle scritture iraniche, che nel corso dei primi secoli dopo Cristo si successero in Persia e nelle zone circostanti. Nell’avestico, scrittura dalle forme particolarmente eleganti e corsive, per rappresentare le vocali furono utilizzati, deformandoli fino a renderli irriconoscibili, i segni dell’alfabeto greco.

breve cronologia degli alfabeti

3200 a.C. ca . Prime iscrizioni in Mesopotamia 2900 a.C. ca. L'adozione delle tavolette di argilla rende cuneiforme la scrittura mesopotamica 2900 a.C. ca. Prime iscrizioni geroglifiche egizie. 2700 a.C. ca. Iscrizioni della Valle dell'Indo 1700 a.C. ca.  Disco di Festo. 1600 a.C. ca. Prime iscrizioni cinesi su gusci di tartaruga 1500 a.C. ca. Nasce l'alfabeto: le iscrizioni paleosinaitiche. 1500-700 Scrittura ideografica ittita.  1500 a.C. ca. Gli ittiti adottano la scrittura cuneiforme 1400 a.C. ca. Iscrizioni cretesi in lineare B 1400 a.C. ca. A Ugarit appare una scrittura cuneiforme alfabetica X sec. a.C. I fenici  portano con sé l'alfabeto nella loro espansione coloniale nel bacino del Mediterraneo X sec. a.C. Nel regno ebraico appare la scrittura paleo-ebraica. X sec. a.C. I greci  adottano l'alfabeto dai fenici, e introducono la scrittura alfabetica delle vocali. VIII sec. a.C. Gli etruschi  adottano l'alfabeto da

mappa stanziamenti delle guarnigioni ostrogote in italia

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Non solo Stupor Mundi Lectio Magistralis di Franco Cardini 2di2

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Non solo Stupor Mundi Lectio Magistralis di Franco Cardini 1di2

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poesia e cultura ai tempi di Federico II di Svevia

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L'alfabeto cirillico

L'alfabeto cirillico Secondo la tradizione, i fratelli Cirillo e Metodio, dovendo intraprendere verso l'863 una missione di evangelizzazione in Moravia, adattarono la scrittura greca nella forma in cui la conoscevano alle lingue slave: avrebbe così avuto origine la scrittura cirillica. In realtà, pare più probabile che l'alfabeto da essi inventato non fosse il cirillico come oggi lo conosciamo, ma piuttosto il glagolitico, oggi quasi scomparso. Il cirillico, nato circa un secolo più tardi, diventò la scrittura ufficiale prima della Chiesa slava ortodossa e poi dell'Impero russo: la sua diffusione, dapprima coincidente con le tradizionali zone d'influenza slavo-ortodosse, fu ulteriormente portata avanti dall'Unione Sovietica: in questo secolo, anche numerose popolazioni dell'Asia centrale e della Mongolia hanno adottato l'alfabeto cirillico. [A. Puškin, I versi iniziali dell' Evgenij Onegin ]

Dai Veneti antichi agli Scaligeri 1di2

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Dai Veneti antichi agli Scaligeri 2di2

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Le rune

Le rune Le rune furono utilizzate dai popoli confinanti con l'Impero romano già a partire dal terzo secolo dopo Cristo, e si trovano, con qualche variante, in un'area vastissima che va dalla Romania, alla Norvegia, all'Irlanda. Le origini della scrittura runica sono tutt'altro che chiare: è certo che si tratti di un'ennesima varietà dello stesso ceppo di alfabeti a cui appartengono la scrittura latina e la greca, ma non si possono escludere influenze di altri alfabeti, come ad esempio quello etrusco. La lunga storia delle rune, che furono usate dal III all'XI secolo d.C., abbraccia gli anni più bui del medioevo, e soprattutto gli anni in cui il cristianesimo si diffondeva verso l'Europa del Nord, soppiantando le religioni celtiche e germaniche. È probabilmente per questo, e per il loro uso principalmente sacrale, funerario e magico, che le rune sono state spesso associate ad atmosfere misteriose, mistiche, e spesso romanzesche.

Le vocali

Le vocali Le prime scritture alfabetiche non avevano lettere per indicare le vocali, e delle parole erano scritte solamente le consonanti. Questo rendeva la lettura molto più incerta e soggetta ad errori, dato che il caso di parole differenti ma con consonanti uguali è tutt'altro che raro. Un passo decisivo si ebbe quando si cominciarono a scrivere anche le vocali: i primi a farlo furono sicuramente i greci, che riutilizzarono senza neanche cambiargli nome alcune lettere che nell'alfabeto fenicio avevano dei suoni non utilizzati dalla lingua greca. Un esempio è la prima lettera dell'alfabeto, Alef, che indicava una lievissima aspirazione. I greci la chiamarono Alfa e la usarono per il suono della A. Altri popoli cercarono di escogitare diverse soluzioni: gli ebrei e gli arabi adottarono dei segni (puntini e lineette) che, posti sopra, sotto e dentro ciascuna consonante, indicavano la vocale da pronunciare dopo quella consonante. Questo sistema aveva il vantaggio

I Fenici e la porpora

I Fenici e la porpora Tra gli apprezzati prodotti dell'artigianato fenicio, i più famosi erano forse le stoffe tinte in color rosso porpora. I Fenici avevano raggiunto una notevole perizia nell'arte della tintura, e i tessuti così tinti erano apprezzati a tal punto da divenire indice di ricchezza e raffinatezza. L'industria della porpora ebbe una tale importanza economica e storica, che con il colore del prodotto ( phoinix =rosso) si connotò il nome stesso dei Fenici. Era una attività rivolta alla tintura indelebile, e perciò pregiata, di stoffe di lana o lino, che utilizzava un pigmento ottenuto da molluschi del genere murex , reperibili nei bassi fondali delle coste del Mediterraneo.  La città di Tiro primeggiava in questa attività: come ricorda Plinio il Vecchio "A Tiro si trova la migliore porpora dell'Asia". La scoperta della porpora era narrata da un mito. Melquart (equivalente al greco Eracle), fondatore e dio della città di Tiro, inventò ques

La scrittura cinese

La scrittura cinese A parte forme più antiche, tuttora indecifrate, è verso il 1300 avanti Cristo che appaiono in Cina le prime iscrizioni. Si tratta di due tipi distinti di scrittura, ambedue ideografici: di uno abbiamo tracce sui vasi in bronzo della dinastia Shang, mentre l'altro, molto più stilizzato, si trova per lo più inciso su ossa e gusci di tartaruga, che venivano usati per divinazioni ed oracoli. Dal 1000 a.C. la scrittura si diffuse e si standardizzò in una forma filiforme e curvilinea, ancora utilizzata nei sigilli cinesi, e che per questo viene chiamata caratteri sigillo. Tra il terzo e il quarto secolo dopo Cristo i caratteri cinesi, che non venivano più incisi ma scritti con un pennello, assunsero una forma quadrata, praticamente indistinguibile da quella dei caratteri a stampa moderni. La scrittura cinese, per la sua natura strettamente ideografica e per la sua lunga storia, è il sistema di scrittura con il più alto numero di segni:

L'alfabeto arabo

L'alfabeto arabo Nato verso il V sec. d.C. da un processo di rapida corsivizzazione dell'aramaico prima e del nabateo poi, l'alfabeto arabo deve la sua enorme diffusione al fatto che esso divenne la scrittura dell'Islam e del suo libro sacro, il Corano: da quel momento fino alla fine del medioevo l'arabo fu l'alfabeto più diffuso nel mondo. La sua natura corsiva e facilmente deformabile, unita al divieto coranico di fare immagini, ha portato nel corso dei secoli all'uso decorativo della scrittura stessa, facendo sì che l'arabo, assieme al cinese, avesse una delle più elevate tradizioni calligrafiche. Come quasi tutte le scritture semitiche, l'arabo si scrive da destra verso sinistra e quasi sempre senza le vocali, rese in caso di necessità con segni diacritici sopra, sotto e dentro le consonanti. Nel caso dell'arabo, tuttavia, la situazione è ulteriormente complicata dal fatto che anche molte consonanti hanno la stessa forma e si distin

Sanctus Marcus Venetus

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cronologia greca antica

IX - VIII secolo a.C. : raggiungimento del definitivo assetto costituzionale a Sparta 776 a.C. : inizio delle gare panelleniche ad Olimpia 753 - 738 (o 743-724) a.C. : cronologia tradizionale per la I guerra messenica 684 - 668 a.C. : seconda guerra messenica 683 - 682 a.C. : inizio dell'arcontato annuale ad Atene 625 a.C. : Medi e Babilonesi si ribellano all'Assiria 624 - 620 a.C. : legislazione di Dracone 612 a.C. : distruzione di Ninive: nascono il regno di Media e il Nuovo Regno Babilonese 594 - 593 a.C. : arcontato di Solone ad Atene 561/560 - 556/555 a.C. : primo periodo della tirannide di Pisistrato ad Atene 559 - 529 a.C. : Ciro II il Grande, re di Persia 549 a.C. : inizio del secondo periodo della tirannide di Pisistrato 546 a.C. : conquista persiana della Lidia 539 a.C. : conquista persiana di Babilonia 534/533 - 528/527 a.C. : terzo periodo della tirannide di Pisistrato 529 - 522 a.C. : Cambise re di Persia 528/527 - 511/510 a.C. : t

il leone di Venezia conferenza

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Le opere pubbliche realizzate per iniziativa di Pericle

Le opere pubbliche realizzate per iniziativa di Pericle “Le opere di Pericle sono ammirate, anche se realizzate in breve tempo, per la loro lunga resistenza, perché ciascuna di esse fin da allora sembrava antica per la sua bellezza, cosicché ancora oggi conserva il suo vigore e sembra sempre fresca e recente, fornita, per chi osserva, di non si sa quale affascinante fioritura, resistente al logorio del tempo”. Plutarco, Pericle , 13, 3, I-II sec. d.C.

I Fenici e l'invenzione dell'alfabeto

I Fenici e l'invenzione dell'alfabeto “La gente dei Fenici ha la grande gloria di avere inventato le lettere dell'alfabeto”. Plinio il Vecchio, Storia naturale , V, 13, 67, I sec. d.C. “Questi Fenici giunti con Cadmo (in Grecia) [...] introdussero presso i Greci [...] molte conoscenze, tra cui le lettere dell'alfabeto, che, come credo, i Greci non avevano prima”. Erodoto, V, 58, V sec. a.C. “Contro coloro che sostengono che i Siri sono gli inventori delle lettere dell'alfabeto e che i Fenici, appresele da questi, le trasmissero ai Greci, [...] (i Cretesi) dicono che i Fenici non le inventarono dall'inizio, ma soltanto cambiarono la forma dei segni”. Diodoro Siculo, V, 74, 1, I sec. a.C.

Serse e i Cartaginesi

Serse e i Cartaginesi Su un presunto accordo tra Serse e i Cartaginesi: “Serse [...] desideroso di distruggere tutti i Greci, mandò messaggeri ai Cartaginesi a proporre una collaborazione e stipulò un accordo: egli avrebbe condotto una spedizione contro quelli che abitavano in Grecia, mentre i Cartaginesi contemporaneamente [...] avrebbero combattuto contro i Greci che risiedevano in Sicilia e in Italia”. Diodoro, XI, 1, 4-5

Le miniere di Maronea

Le miniere di Maronea Come furono scoperte le miniere di Maronea ( Laurio ) e lo stato ricavò dallo sfruttamento 100 talenti, alcuni consigliarono di distribuire i soldi al popolo, ma Temistocle si oppose. [...] Egli fece prestare un talento a ognuno dei cento uomini più ricchi di Atene [...]. Ricevuto il denaro [...] costruì cento triremi, perché ciascuno dei cento ne costruì una, con le quali gli Ateniesi combatterono per mare a Salamina contro i Barbari. Aristotele, Costituzione degli Ateniesi , XXII, 7, V sec. a.C.

Avventure di un naufrago

Avventure di un naufrago "Quando discesi al mare con una nave [...] con un equipaggio di marinai scelti in tutto l'Egitto [...] ad un tratto giunse una tempesta prima che noi raggiungessimo terra: sopportammo il vento, ma rinforzò e una gigantesca onda si abbatté sulla nave. Allora la nave affondò e di quelli che erano in essa non rimase nessuno. Io fui gettato da un'onda su di un'isola e passai tre giorni da solo [...]. Trovai fichi e uva là, e ogni tipo di verdure scelte, fichi di sicomoro e cocomeri, come se fossero coltivati; e trovai anche pesci e uccelli: non c'era niente che non ci fosse in quell'isola". Avventure di un naufrago , Papiro egizio del Medio Regno

Dario I

Dario I Dario, il cui nome persiano era Darayavaush , salì al trono di Persia nel 521 a.C., dopo aver rovesciato l'usurpatore Gaumata, che si spacciava per il fratello di Cambise. Dopo i primi anni di regno occupati nella soppressione di rivolte, Dario intraprese una vasta opera di organizzazione e ristrutturazione dell'impero. L'importanza della sua riforma, che fu mantenuta con scarse modifiche per tutto il periodo achemenide e in quelli seguenti, consisteva nel conciliare i principi dell'accentramento e dell'assolutismo con le autonomie dei tanti popoli soggetti. Il territorio dell'impero fu diviso in 20 province (satrapie), i cui governatori ( satrapi ), appartenenti all'aristocrazia persiana e nominati dal re, presiedevano all'amministrazione della giustizia, al comando delle truppe e alla riscossione dei tributi. I satrapi erano controllati da speciali ispettori che riferivano direttamente al re, ma i popoli vassalli conservavano la propria s

L'Assiria

L'Assiria L'Assiria, nella media valle del fiume Tigri, con la conquista accadica di Sargon si semitizzò completamente e, alla fine del III millennio, si unificò in uno stato intorno alla città di Assur. Poiché era una regione che offriva limitate possibilità ad una agricoltura irrigua, pur rimanendo per secoli uno stato di importanza non primaria, sviluppò le industrie e i traffici: i mercanti assiri avevano agenzie commerciali molto oltre i confini del paese e una ricca colonia commerciale a Kanesh, in Anatolia. Qui, durante la stagione favorevole, arrivavano carovane di asini dall'Assiria, con carichi di stagno e piombo e balle di stoffa; gli asini, se non si usavano per il trasporto di rame nel viaggio di ritorno, venivano venduti sul posto, mentre i guadagni delle vendite, in oro o argento, erano rispediti in Assiria, utilizzati per pagare tasse, dipendenti, allestire una nuova carovana. Gli utili venivano preferibilmente investiti in proprietà immobiliari.

Pericle

Pericle Pericle, nato nel 495 a.C., si mise in luce sulla scena politica ateniese a partire dal 463 a.C., accanto ad Efialte, capo del partito "democratico". Per iniziativa di Efialte e poi di Pericle, furono votati una serie di provvedimenti che consentivano concretamente a tutti i cittadini di partecipare alla vita politica. Si stabilì che le cariche, tranne quelle di tipo tecnico, fossero sorteggiate tra tutti i cittadini e che chi assolveva un incarico pubblico ricevesse dallo stato una indennità giornaliera: in questo modo l'esercizio delle magistrature era consentito anche a chi viveva del proprio lavoro. La sua politica mirava a consolidare l'impero che Atene si era costituita con la lega di Delo: da una parte tentò di continuare la controffensiva antipersiana in modo da estendere la penetrazione commerciale e politica di Atene in Oriente, dall'altra riprese l'idea di Temistocle di contrastare la supremazia spartana. Suo strenuo avversario in ques

L'Elam

L'Elam A est della Mesopotamia all'inizio del III millennio a.C. si formò uno stato abbastanza ampio intorno alla città di Susa. Gli Elamiti parlavano una lingua diversa sia dal sumerico che dal semitico ed elaborarono una propria scrittura ideografica, sostituita poi con quella cuneiforme creata dai Sumeri. Il paese ebbe intensi scambi sia culturali che commerciali con la Mesopotamia, ma il rapporto tra i due paesi fu essenzialmente antagonistico. L'Elam fu a più riprese conquistato da Sumeri, Accadi, Babilonesi, e a sua volta interferì non poco nelle vicende mesopotamiche

intagli siberiani

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intagli che dovrebbero rappresentare cigni volanti; venivano portati come pendagli. Mal'ta. Siberia.

Mari e Ebla

Mari e Ebla È grazie alle scoperte archeologiche che oggi conosciamo l'importanza che ebbero due città, Mari e Ebla. Mari, sul medio Eufrate, è stata scavata da una missione archeologica francese, che ha rivelato una grande città con una reggia immensa (30.000 m²) e un archivio contenente 25.000 tavolette scritte in cuneiforme in una lingua simile all'accadico. La città di Mari non dominò mai un vasto territorio, ma aveva raggiunto, in particolare verso il 1800 a.C. una grande prosperità, grazie alla sua posizione geografica, crocevia di importanti vie di comunicazione. Più volte sottomessa da altri popoli fu distrutta da Hammurabi. Ebla, nella Siria settentrionale, era appena conosciuta per nome, prima che una missione archeologica italiana, tra 1964 e 1976, ne scoprisse le rovine. Le migliaia di tavolette cuneiformi in arcaico semita ritrovate a Ebla hanno dato un grande contributo alla conoscenza della storia orientale, accertando che Ebla fu la capitale di un ricco re

Temistocle

Temistocle Temistocle, nato nel 528 a.C. ca., fu un importante uomo politico ateniese, rappresentante della parte democratica e degli interessi dei ceti imprenditoriali marittimi. Nel 483, con l'esilio dei suoi avversari, riuscì a prendere in mano le redini della politica ateniese. Convinto che l'espansione economica e la potenza politica di Atene sarebbero state assicurate solo dal dominio dei mari, fece destinare i proventi delle miniere del Laurio alla costruzione di una flotta, che rese Atene la prima potenza navale del mondo ellenico. Questa flotta fu il baluardo della Grecia durante l'invasione di Serse, quando Temistocle ebbe modo di mostrare le sue qualità di comandante militare. Nel 479 a.C. le più importanti cariche di Atene andarono ai suoi avversari, e il controllo di Temistocle sulla vita politica ateniese iniziò a diminuire. Insieme al conservatore Aristide, contribuì alla formazione della lega di Delo, ma Temistocle puntava all'affermazione dell'

Il bronzo

Il bronzo Il bronzo è una lega di rame mista a piombo o stagno, frutto della ricerca di un prodotto che fosse facile da lavorare, ma che avesse anche durezza e flessibilità. Infatti, il rame è un metallo duro e malleabile, ma con un alto punto di fusione (1083 gradi); viceversa il piombo o lo stagno hanno un punto di fusione più basso ma sono molto morbidi, non adatti alla realizzazione di utensili o armi. Gli antichi artigiani scoprirono che aggiungendo parti di stagno o piombo al rame si diminuiva il livello di fusione, e si aumentava la durezza della lega.

La navigazione nell'antichità

La navigazione nell'antichità I sistemi di navigazione in uso nell'antichità erano di due tipi. Il primo consisteva in una navigazione di piccolo cabotaggio, cioè a vista lungo la fascia costiera, usata per spostarsi tra centri abitati vicini. Questa navigazione si svolgeva prevalentemente di giorno, usando imbarcazioni di medio e piccolo tonnellaggio, a seconda della distanza da percorrere e delle merci da trasportare. Il secondo sistema, detto di lungo corso, affrontava ampi tratti di mare aperto lontano da coste, verso luoghi anche molto distanti. Anche in questo caso, quando era possibile, si cercava sempre di navigare "a vista di terra", prevalentemente durante il giorno. Quando giungeva la sera si cercava un approdo riparato e si riprendeva la navigazione il giorno seguente. Se si osserva una cartina del Mediterraneo, ci si rende subito conto che in effetti sono pochi i tratti di mare aperto da percorrere senza avere come punto di riferimento la costa. Tra

La porpora di Tiro

La porpora di Tiro “La porpora di Tiro si è dimostrata la migliore di tutte in senso assoluto; i molluschi sono raccolti nei pressi della riva e tutto ciò che è necessario per procedere alla tintura è facilmente reperibile. Sebbene il gran numero di laboratori di lavorazione della porpora renda la città poco gradevole per viverci, d'altra parte ciò la ha resa molto prospera, grazie alla suprema abilità dei suoi abitanti”. Strabone, XVI, 2, 23, I a.C. - I d.C.

Potenza militare di Mitanni e Ittiti

Potenza militare di Mitanni e Ittiti Il successo dell'espansione dei Mitanni e del regno Ittita è strettamente legato all'impiego di nuove tecniche di guerra, in particolare l'uso dell'arco, delle armi di ferro e del cavallo. Sino ad allora i carri erano presenti nell'esercito, ma più che altro per ragioni di prestigio. Infatti, i carri avevano le ruote piene ed erano trainati da asini: ciò ne limitava decisamente la velocità e la manovrabilità. Con l'introduzione del carro leggero con ruote a raggi e l'uso del cavallo, si ebbe una vera e propria rivoluzione. D'ora in poi fu il corpo dei carristi a decidere l'esito della battaglia. Queste innovazioni, oltre a influire sulla tattica militare, cambiarono anche la società: in virtù della loro nuova importanza i carristi si sollevano dalla massa dei fanti, ricevendo benefici (come il possesso di terre concesse dal sovrano) che portano ad una affermazione anche nella società civile.

copertina del catalogo della mostra D'Annunzio la scena del vate

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Le credenze egiziane nell'oltretomba

  Le credenze egiziane nell'oltretomba La credenza presso gli antichi Egizi nella vita oltre la morte spiega la presenza di complessi riti funebri. Dall'esigenza di preservare dalla corruzione i corpi nacque la pratica della mummificazione. I faraoni, dal momento in cui salivano al trono, si preoccupavano di costruirsi grandiosi sepolcri, destinati ad accogliere le loro spoglie e a durare nel tempo. Il più antico tipo di sepoltura monumentale egiziana è la mastaba, un edificio ad un piano, con le pareti esterne leggermente inclinate, che tendeva a riprodurre l'abitazione dei vivi. A partire dalla III dinastia i faraoni, mentre i ricchi privati continuavano a farsi seppellire in mastabe, si fecero costruire come sepolcri le piramidi, maestose ed affascinanti costruzioni sorte per sfidare i millenni.

locandina teatrale opera Francesca Da Rimini

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manifesto goliardico 1969

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sovrano commendevolissimo ordine goliardico di San Salvi Firenze

ipotesi energie alternative 1939

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schema di impianto gallegiante a vapore oceanico, ispirato a M. G Peltier sulle esperienze del dottor Claude sull'energia termica dei mari tropicali.

i Popoli del mare

I "Popoli del mare" I "Popoli del mare" erano varie popolazioni originarie di diverse aree rivierasche del Mediterraneo, esperti navigatori e guerrieri, che servirono come mercenari i faraoni egiziani e i re ittiti. Da fonti orientali sappiamo che i "Popoli del mare" attaccarono e distrussero il regno ittita all'inizio del XII secolo. Dopo avere razziato i principali centri delle coste orientali, si diressero contro l'Egitto, dove furono respinti dal faraone Ramses III, che celebrò la sua vittoria in un famoso rilievo del tempio di Medinet Habu. Secondo alcuni studiosi, il movimento dei "Popoli del mare" fu originato da movimenti più ampi di popolazioni partite dal continente europeo.

La civiltà megalitica

La civiltà megalitica Tra il 4000 e il 1500 a.C. ca., nel periodo in cui in Oriente nascevano le grandi civiltà urbane, l'Europa era ancora ferma all'età neolitica. Testimonianze di questo periodo rimaste fino a noi sono i monumenti megalitici, termine con cui si indicano costruzioni realizzate in pietra, usando blocchi di grandi dimensioni. Di solito si tratta di strutture utilizzate come tombe (dolmen), ma possono anche essere pietre singole (menhir) o poste in gruppi, a formare allineamenti o circoli, cui si dà un valore culturale. L'area di diffusione della "cultura megalitica" comprendeva alcune zone dell'Europa centro-occidentale, con propaggini in Scandinavia e nel Mediterraneo. Anche per alcune costruzioni nelle isole del Mediterraneo, come Sardegna (nuraghi), Corsica o Baleari si parla di monumenti megalitici, anche se, essendo costruzioni datate generalmente al II millennio a.C., realizzate in grandi blocchi squadrati, sarebbe più giusto parlar

mappa dei campi di correzione in Mordavia

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Questa cartina riproduce il tristemente famoso complesso di "campi di correzione" in Mordavia dove viene inviata la maggior parte dei prigionieri politici russi. anno di pubblicazione: 1971.

artigiani fenici costruiscono il tempio di Gerusalemme

artigiani fenici costruiscono il tempio di Gerusalemme “L'intera costruzione fu portata avanti con grande perizia, con l'uso di pietre tagliate così precisamente e connesse tra loro così accuratamente [...], che all'osservatore esse apparivano senza alcuna traccia di scalpello o di altri strumenti”. Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche , VIII, 69, I sec. d.C. Salomone si assicura per la costruzione del tempio gli operai fenici, promettendo qualunque compenso a Hiram re di Tiro: “Io ti pagherò, per il salario dei tuoi operai, tutto quello che domanderai, poiché tu sai che non vi è alcuno tra noi che sappia tagliare il legname come i Sidonii” Antico Testamento, I Re , 5, 6

copertina opuscolo i Manicomi di Breznev

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La biblioteca di Alessandria e quella di Pergamo

La biblioteca di Alessandria e quella di Pergamo Il re d'Egitto Tolomeo I costruì ad Alessandria una biblioteca , che divenne la maggiore dell'antichità, arrivando a possedere circa 700.000 volumi. I Tolomei, infatti, inviavano messi in ogni paese alla ricerca di testi, che venivano ricopiati su rotoli di papiro, i libri di allora. Presto sorse una vera e propria competizione tra i regni d'Egitto e di Pergamo. Il re di Pergamo Eumene II dotò la sua città di una biblioteca , ma il re d'Egitto, pur di mantenere il primato in materia, si rifiutò di vendergli i rotoli di papiro necessari, di cui era l'unico produttore. Eumene ovviò al problema impiantando a Pergamo un'industria che producesse pergamena.

Peloponneso - Morea

Peloponneso, Morea, vasta penisola a S. della Grecia, unita al continente dallo stretto istmo di Corinto. Eponimo fu Pelope . La popolazione primitiva (Pelasgi?) fu ricacciata nel centro (Arcadia) dagli Eoli a Ovest., dagli Ioni a Nord, dagli Achei a sud. Con l’invasione dorica (fine II mil­lennio), i Dori si stabilirono a Nord-Est. (Corinto, Sicione, Argolide) e a sud (Laconia, Messenia), mentre gli Eoli furono confinati ad Ovest (Elide) e gli Achei a Nord (Acaia). 

Historia diplomatica Friderici secundi: sive constitutiones, privilegia Di Alphonse Huillard-Bréholles

Alba Regia

ALBA REGIA in ungherese Székesfejervar, in tedesco Stuhiweissenburg, città dell’Ungheria a NE del Lago Balaton. 29 agosto 1543 - assedio - episodio della seconda guerra di Solimano contro l’Ungheria. Forze in campo; Turchi contro Ungheresi e ausiliari italiani. Vittoria dei Turchi. Comandanti: dei Turchi il sultano Solimano II. Solimano attacca la città, che gli viene consegnata dalla guarnigione ungherese e trucida mille italiani, rimasti fuori delle mura.

Pelta

Pelta, è un piccolo scudo leggero, in forma di mezzaluna, arma propria dei popoli asiatici e dei Traci, conosciuto poi dai Greci: peltasti si chiamarono perciò i Traci quando fecero parte dell’esercito greco, e poi in genere le truppe che tenevano il posto di mezzo tra i soldati di armatura pesante e leggera.    

Papiro - papyrus - byblos

Papiro, papyrus, byblos, pianta palustre della famiglia delle ciperacee;  si trova ancor oggi nell’Egitto, nell’Africa centrale, nella Palestina, in Sicilia; fin da tempi antichissimi serviva per la fabbricazione della carta da scrivere, di cui in Egitto si sono trovati documenti dal 2600  a. C. fino all’invasione arabica, per un periodo di 3500 anni; era il materiale per scrivere più comune accanto alla pergamena.   

Narrano che sotto il regno di Ati

Erodoto  Storie (I,94): ‘‘Narrano che sotto il regno di Ati, figlio di Mida, una tremenda carestia colpisse tutta la Lidia. I Lidi per un certo tempo la tollerarono ... ma poiché questa carestia, anziché diminuire, infieriva sempre più, il re divise i Lidi in due gruppi e tirò a sorte coi dadi quale sarebbe rimasto nel paese e quale sarebbe emigrato; a capo di coloro che dovevano rimanere pose se stesso, a capo degli altri il proprio figlio di nome Tirreno. I Lidi a cui toccò di lasciare la patria si recarono a Smirne e cominciarono a costruire navi; quindi, raccolte su di esse tutte le cose che erano loro utili si misero in mare alla ricerca di mezzi di sostentamento e di terra,  finché, dopo aver costeggiato molte regioni, giunsero presso gli Umbri, e qui edificarono le città nelle quali vivono tuttora. Abbandonarono però il nome di Lidi e, dal nome del figlio del re che si era posto alla loro guida, si chiamarono Tirreni”.

Alalia

ALALIA  isola sulla costa orientale della Corsica, sede di un’antica colonia greca. Oggi Aleria. 540 a. C.  battaglia navale. — Forze in campo: 120 navi etrusco-cartaginesi contro circa 60 navi greche, Vittoria dei Greci. Secondo Erodoto i Greci sarebbero stati vincitori ma con tali perdite (40 navi su 60) da dover rinunciare per sempre all’isola, in favore degli Etruschi. Lo scontro (è la prima delle grandi battaglie combattute nei mari italiani) segna quindi la fine della espansione greca in occidente.

mappa oriente ellenistico nel 235 ac - massima potenza del regno dei tolomei

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Pelopida

Pelòpida, Tebano, figlio di Ippocle, amico di Epaminonda; fu coi democratici cacciato da Tebe, nel 382 a. c, ma nel 379 vi tornò coi suoi compagni e, uccisi gli oligarchi, ristabilì il governo democratico; combatté contro gli Spartani e li vinse a Tegira e a Leuttra, dove comandava la schiera sacra; combattè contro i Macedoni e i Tessali, ma nella battaglia di Cinoscefale contro questi ultimi fu ucciso.

mappa dei dialetti nella penisola greca nel VI secolo ac

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Alarcos

ALARCOS borgo spagnolo in territorio di Ciudad Real (Nuova Castiglia). 1195 - battagli terrestre, episodio della lotta spagnola contro i Mori. Forze in campo. Cristiani contro Musulmani. — Vittoria dei Musulmani. — Comandanti per i Cristiani Alfonso VIII il Nobile, per gli Arabi Abu Yusuf Ya’qub al-Mansur. Il re di Castiglia Alfonso VIII viene duramente battuto dai musulmani Almoadi e perde gran parte della valle del Tago (nella Estremadura) che viene invasa e saccheggiata.

Alagia Dagh

ALAGIA DAGH località dell’Armenia. 15 ottobre 1877 battaglia terrestre, episodio della Guerra Russo-turca del 1877-1873. — Forze in campo: Russi contro Turchi. — Vittoria dei Russi. Comandanti:    per i Russi il generale Melikoff per i Turchi Muktar Pascià. — Perdite: cadono in mano russa sette comandanti turchi e venti battaglioni. — Conseguenze: la vittoria permette ai -Russi l’occupazione di quasi tutta l’Armenia,

statue-stele di Lunigiana

statue-stele di Lunigiana I Liguri e gli Apuania avevano sviluppato anche un ricco patrimonio magico-religioso che ebbe la sua manifestazione più clamorosa nelle famose statue-stele di Lunigiana (nell’attuale provincia di Massa-Carrara). Si tratta di una delle maggiori concentrazioni di Menhir in Europa (dal basso bretone men hir = pietra lunga). Le statue stele sono sculture a carattere antropomorfo eseguite su monoliti di pietra; rappresentano figure femminili e, soprattutto, maschili quasi tutte in armi. Caratteristica di molte è la testa a forma di “cappello di carabiniere”.  La loro datazione copre un periodo assai lungo: dalle più antiche risalenti al III millennio aC alle più recenti del III secolo aC; queste ultime sono anche quelle che presentano una maggior rifinitura. Ne sono state finora rinvenute circa sessanta, sparse in tutta la Lunigiana.  Si calcola che molte    di più siano state distrutte dai preti come idoli pagani o usate come pietre da costruzione da ignari

Gli inglesi uccidono l'oca dalle uova d'oro

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“Gli inglesi uccidono l'oca dalle uova d'oro”.  Caricatura americana della fine del '700

lustrazione

LUSTRAZIONE purificazione rituale di oggetti o persone che poteva essere di tre generi:   1) lustrazione consacratoria per destinare un oggetto  o una vittima o una persona al mondo del sacro; di norma era un’abluzione in acqua, ma Greci e Romani usavano anche orzo e sale;   2) lustrazione espiatoria per restituire allo stato normale una persona o un  oggetto reso impuro nel senso materiale o morale; Ebrei e Greci si servivano all’uopo del sangue d’un animale;  3) lustrazione preventiva per neutralizzare temuti influssi nefasti; poteva  avvenire in vari modi, immersione in acqua, aspersione, col fuoco o mediante circumambulazione. Così a Roma, il censore compiva ogni cinque anni (donde la parola lustro per detto periodo) un solenne giro attorno alla città. 

Faro

Faro Isola posta davanti ad Alessandria di Egitto, che venne unita alla terraferma per mezzo di una diga lunga sette stadi (circa 1300 metri): su di essa Sostrato di Cnido, per ordine dei due primi Tolemei, costruì la famosa torre che sosteneva il fanale marittimo, il primo di cui si ha notizia. Fu inaugurato nel 280 a. C. e venne annoverato tra le meraviglie del mondo: fu imitato da altre città e il nome di faro divenne nome comune per tutti.

Situla dell Alpago Ricostruzione sperimentale

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Situla di Montebelluna Ricostruzione sperimentale

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Cimbri - Vicende, cultura, folclore di Umberto Matino 1di2 (presentazio...

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Veneti antichi raccontano: amori, guerre e potere - L'arte delle immag...

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L ostetricia degli Aztechi

L'ostetricia degli Aztechi  di Hans Dietschy   Dalla “rivista Ciba” numero 35, Milano, Giugno 1952, anno VI, pagine 1186-1188.     L’ostetricia degli Aztechi   e in generale dei popoli   amerindi è molto interessante  sotto parecchi punti di   vista. I Teochichimeca degli  altipiani stepposi del   Messico settentrionale,   un popolo tipicamente   nomade che viveva di caccia,  erano costretti dal loro   stesso genere di vita a   una terapia estremamente semplice  e sbrigativa, a piantare   cioè una freccia in gola   ai malati che non si.   decide- vano a morire e   ai vecchi che si lamentavano dei  loro acciacchi. Riferiscono   gli Aztechi che alle donne   incinte i Teochichimeca   usa vano scaldare il dorso   e poi innaffiarlo, attuando  cosi un trattamento diaforetico  che presenta qualche punto   di contatto con quello   molto meno rudimentale   delle ostetriche azteche.   Si racconta inoltre che,   in presenza d’una emorragia   da secondamento, quei nordici  cacciator