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Visualizzazione dei post da giugno, 2009

Alla ricerca della storia. Ricostruire le vicende umane da pochi indizi materiali

Alla ricerca della storia. Ricostruire le vicende umane da pochi indizi materiali di GIOVANNA GRECO * CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, 18 GIUGNO 2009 Archeologia Una pratica interpretativa. I testi da leggere sono le tracce trovate nei siti Il fascino di un passato più o meno remoto ha, da sempre, sedotto l'uomo che ha raccolto e conservato oggetti antichi senza, il più delle volte, coglierne il loro reale significato; l'antico si è andato identificando, nel corso del tempo, con la rovina o con la bella statua, tanto più carica di suggestioni quanto maggiore la distanza temporale, divenendo paradigma di categorie universali: dalla bellezza, alla meraviglia, all'ideale della perfezione. Tutta la letteratura ha costruito, intorno alla figura dell'archeologo, un'immagine di romantico isolamento, ben espressa in un dipinto di De Chirico del 1937 dove l'archeologo solitario è un personaggio inquietante che 'scava dentro di sé' e la passione per gli studi archeologic

Il museo narrante alla foce del Sele

Il museo narrante alla foce del Sele di BIANCA FERRARA * CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, 18 GIUGNO 2009 Realtà virtuali I visitatori possono «partecipare» allo scavo e alle scoperte Con i pollini sono stati ricostruiti gli antichi giardini Inaugurato l’8 novembre del 2001, il Museo Narrante è stato il primo museo archeologico virtuale; racconta la storia del santuario di Hera, impiantato alla foce del Sele dai coloni greci che fondarono Poseidonia nel primi decenni del VI sec. a.C. Una vecchia casa colonica dell’Ente Bonifica, la Masseria Procuriali, utilizzata già negli anni delle prime scoperte come deposito per i materiali dello scavo, è stata riadattata a sede museale. La struttura, del tutto innovativa, non offre un’esposizione di reperti ma, con emozionanti e coinvolgenti racconti, presenta la storia del santuario, della sua fondazione e della sua riscoperta. Entrando nel Museo si viene accolti dalle leggende sull’origine mitica del culto di Hera legate all’arrivo degli Argonauti guida

Un appello a Bruxelles per Tuvixeddu: «Salviamo la necropoli»

Un appello a Bruxelles per Tuvixeddu: «Salviamo la necropoli» Mauro Lissia La Nuova Sardegna 18/06/2009 BRUXELLES. Quello di Tuvixeddu, la necropoli punica di Cagliari minacciata dal cemento, adesso è un caso europeo: il vicepresidente del Comitato delle regioni Michel Dellebarre, ex ministro francese ed ex leader dell’organo consultivo del parlamento di Strasburgo, ha aderito formalmente all’iniziativa di denuncia che è stata lanciata da Graziano Milia. Dellebarre si è dichiarato disponibile a portare la questione nella massima assemblea continentale e a proporre il sito archeologico di Cagliari alla tutela dell’Unesco. Invitato all’incontro con i cronisti organizzato dalla Provincia di Cagliari nella sede del Comitato, il politico francese ha usato parole molto chiare: «Non riesco a capire come si possa pensare di danneggiare un patrimonio di questo valore e di queste potenzialità, è assurdo che Milia sia costretto a trascinare il problema in Europa mentre le amministrazioni locali n

Sulle rotte del mondo antico. Per quattro giorni Rimini viaggia a ritroso nel tempo

Sulle rotte del mondo antico. Per quattro giorni Rimini viaggia a ritroso nel tempo ANNA TONELLI GIOVEDÌ, 18 GIUGNO 2009 LA REPUBBLICA - Bologna Incontri, scavi, menu e anche un processo penale: "Il caso della Venere di Urbino" Sarà che la società dell´incertezza può far paura, come sostiene Bauman. Sarà perché la Magna Grecia e l´antica Roma riscuotono sempre fascino e successo. Fatto sta che, guardando al presente o al passato, o a tutti e due in simultanea, si possono trovare le ragioni per demonizzare l´oggi ed esaltare i secoli andati. O viceversa. In questa logica si muove il Festival del mondo antico di Rimini, una delle manifestazioni più longeve - edizione numero 11 - nel sempre più inflazionato panorama dei festival cultural/spettacolari. Pur in un programma un po´ ripetitivo (si aspetta un colpo d´ala d´inventiva), si hanno a disposizione quattro giornate per indagare nei meandri e nei misteri dell´antichità. Da oggi a domenica, dalle 9 di mattina a notte fonda, ne

Al museo archeologico le meraviglie mai viste

Al museo archeologico le meraviglie mai viste SABATO, 13 GIUGNO 2009 IL TIRRENO - Grosseto Si alza il velo oggi a Grosseto su reperti etruschi straordinari e inediti. Alle 18 al Museo archeologico e d’arte della Maremma, in piazza Baccarini, sarà infatti inaugurata l’esposizione “Signori di Maremma - Elites etrusche fra Populonia e il Vulcente”. L’esposizione, organizzata dal Comune di Grosseto in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e con il coordinamento del collezionista Gianfranco Luzzetti, si presenta come un viaggio tra i costumi, le usanze e la cultura della civiltà etrusca. “Signori di Maremma” propone oltre duecento reperti inediti provenienti dai siti archeologici del nostro territorio, conservati per la maggior parte nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Pezzi unici di straordinaria importanza e bellezza che narrano la vita e la morte dei Signori di Maremma ovvero i Principi Etruschi, durante il periodo di massimo spl

La Grande Guerra rivissuta tra forti e trincee

La Grande Guerra rivissuta tra forti e trincee Lunedì 15 Giugno 2009 CULTURA Pagina 39 L'ARENA GUIDE. L’OPERA È DI MARIO BUSSONI Si narrano anche retroscena ed episodi poco conosciuti Novant’anni sono passati dalla fine del primo conflitto mondiale e dal fatidico Giorno della vittoria. Giorno nel quale il Regno d’Italia usciva vincitore, insieme alle Potenze dell’Intesa, dalla Grande Guerra. Ossia, da un conflitto terribile e sanguinoso che, di fatto, vedeva cancellati dalle carte geografiche gli Imperi Centrali. Da quel tempo a oggi, su questo drammatico conflitto, è stato scritto tutto e il contrario di tutto. Mario Bussoni, già collaboratore di numerosi altri quotidiani e mensili storici e turistici, dopo il successo ottenuto dalle guide storico-turistiche della collana Viaggi nella storia (Lo sbarco in Normandia, I Musei della storia e La Linea Maginot), ha mandato da poco in libreria La Grande Guerra, editore Mattioli 1885 (320 pagine, 19 euro, numerose foto a colori e in bian

Negli States tutti pazzi per gli etruschi

Negli States tutti pazzi per gli etruschi IL TEMPO 16/06/2009 La statua della Chimera parte per Los Angeles. Annunciati eventi «epocali» Qui da noi, nel Belpaese, ammuffiscono in qualche angolo di museo, ma il resto del mondo ce li invidia: sono i grandi capolavori dell'arte e della cultura. Noi italiani li diamo per scontati, negli altri Paesi se li sognano. Da un po' di tempo negli States impazza la mania degli etruschi, tanto che si parla di mostre, eventi, appuntamenti. Il prossimo mese è in programma un'esposizione a Villa Getty, a Los Angeles, e il «primo piatto» arriverà proprio dall'Italia: la Chimera di Arezzo, grande bronzo etrusco risalente al V secolo avanti Cristo, attualmente custodito al Museo Archeologico di Firenze. La Chimera, come dall'accordo tra il direttore generale per l'archeologia del Ministero per i Beni Culturali, Stefano De Caro, e Michael Brand, direttore del Jean Paul Getty Museum, viaggerà verso gli Stati Uniti per arrivare puntual

Le scorribande marine degli Etruschi "Erano loro i pirati del Mediterraneo"

La Repubblica 13.6.09 Le scorribande marine degli Etruschi "Erano loro i pirati del Mediterraneo" di Cinzia Dal Maso Lo proverebbe una stele appena ritrovata nell´isola di Lemnos, scritta nella lingua degli antichi Tirreni È del VI secolo a.C. e raffigura un uomo che ringrazia la divinità, forse perché scampato alla tempesta Furono grandi navigatori che raggiunsero le terre d´Oriente dove sorgeva Troia Secondo l´Inno omerico a Dioniso rapirono la divinità ma furono tramutati in delfini ROMA. Sono trascorsi 120 anni dalla prima, epocale scoperta. E ora finalmente Lemnos, isola greca a due passi dalla costa anatolica di Troia, ha restituito una seconda "iscrizione tirrenica". Una seconda stele in pietra del VI secolo a. C. che porta incisa una scritta in una lingua strettamente imparentata con l´etrusco, e definita da molti linguisti "etrusco arcaico". Una seconda prova dello stretto legame dell´isola con il popolo dei "Tirreni", cioè gli Etruschi.

Ceramiche, monete e una testina egizia recuperato un tesoro archeologico

Ceramiche, monete e una testina egizia recuperato un tesoro archeologico MERCOLEDÌ, 20 MAGGIO 2009 LA REPUBBLICA - Roma L´indagine Un patrimonio archeologico dal valore commerciale di 250mila euro tra ceramiche figurate e monete databili tra il V e il III secolo a. C., e una "testina egizia" raffigurante un sacerdote d´epoca Tolemaica insieme a un´epigrafe sepolcrale d´epoca romana, entrambi reperti di inestimabile valore storico, frutto di scavi clandestini nelle aree di Mentana e della Nomentana antica. Sono i due principali "bottini" delle rispettive operazioni "Feno" e "Iside" condotte dai carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio culturale a Roma e presentati ieri nella sede di via Anicia dal comandante Raffaele Mancino, dal direttore generale per l´archeologia Stefano De Caro, dal soprintendente archeologico Angelo Bottini e dalla soprintendente ai beni archeologici del Lazio Marina Sapelli Ragni.

Mura megalitiche tra mito e storia

Mura megalitiche tra mito e storia Corriere della Sera (Roma) 05/06/2009 Secondo la tradizione mitologica, sarebbe stato Satur­no, dio dell’Olimpo detronizzato dal figlio Giove e cac­ciato in esilio nell’attuale Lazio, a costruire le mura me­galitiche che ancora si possono vedere nel territorio di 91 comuni in provincia di Frosinone. Mura che sono de­scritte nei testi degli autori latini e che poi vengono di­menticate fino al Settecento, quando l’abate Louis Char­les François Petit-Radel iniziò un lavoro di ricerca che durò oltre quarant’anni e ne raccontò i risultati ai suoi corrispondenti sparsi in tutta Europa. Fu così che rinacque l’interesse di archeologici, storici e artisti verso le costruzioni ciclopiche che interessano so­prattutto Ferentino, Anagni, Alatri, Arpino e Atina. Una delle prime studiose a ritrarre le mura in decine di inci­sioni fu Marianna Candidi Dionigi, che pubblicò l’opera in fascicoli tra il 1809 e il 1812. Poi arrivarono le tavole dell’inglese Edward Dodwell