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Visualizzazione dei post da 2008

Federazione Pagana: Censimento dei siti e oggetti sacri precristiani

Federazione Pagana: Censimento dei siti e oggetti sacri precristiani : "Censimento dei siti e oggetti sacri precristiani Esce oggi (anche se la data impressa sul documento è quella di domani, ma siamo riusciti ad accelerare le cose) lo Standard del Censimento dei siti e oggetti sacri precristiani riutilizzati per chiese cristiane (ex Censimento dei templi pagani riutilizzati in o come chiese cristiane), con il primo documento che è il manuale dell'operatore, a cura del Giorno Pagano Europeo della Memoria. Un testo un po' tecnico in certi passaggi, ma sicuramente pieno di informazioni utili anche per chi aspetta solo di poter utilizzare la nuova edizione che seguirà questa pubblicazione dello standard, indicativamente a metà del 2009. Nel manuale infatti trovate una descrizione del progetto, com'è nato e come si svilupperà. Sul sito invece potete seguire l'avanzamento dei lavori. Ufficializziamo anche il logo del progetto, che è quello sottostante: Il montaggio coin

La tomba di un guerriero nell'area dell'inceneritore

La tomba di un guerriero nell'area dell'inceneritore Corriere del Mezzogiorno - SALERNO - 2008-12-27 num: - pag: 7 Nava: «Qui allestiremo un museo» Le tombe ritrovate in località Boscariello- Cupa Siglia, nell'area dove sorgerà il termovalorizzatore di Salerno, sono l'ennesima conferma dell'esistenza di numerosi insediamenti di popolazioni locali prima del periodo romano. A rivelarlo è la Soprintendente di Salerno, Maria Luisa Nava, al lavoro da tempo sui rinvenimenti effettuati nella zona periferica della città. «Le tombe trovate sono la testimonianza di un insediamento che non sarà stato molto esteso ma che si colloca in una posizione importante per la penetrazione verso l'interno della Campania — precisa la Soprintendente — non sono proprio etruschi, ma si tratta di popolazioni locali da collocare tra il IV e il primo secolo avanti Cristo, quasi al confine con la romanizzazione. Tuttavia, questi insediamenti testimoniano la presenza di un ceto guerriero anche

Nefertiti. Riparte la caccia alla regina più bella

La Repubblica 22.12.08 Un team tedesco al lavoro nella Valle dei Re il sito archeologico può svelare altri segreti Nefertiti. Riparte la caccia alla regina più bella Gli scavi si svolgono sotto tombe individuate decenni fa di Andrea Tarquini BERLINO. Si risveglia, alla vigilia delle feste, la leggenda della bellissima Nefertiti. In riserbo, ma solo fino a ieri quando lo ha rivelato l´edizione domenicale del Frankfurter Allgemeine, un team internazionale di archeologi, guidato da Otto Schaden, ha ripreso da novembre a scavare tra i siti tombali della mitica Valle dei Re a Luxor, in Egitto. Schaden e gli altri ricercatori non si sbilanciano, ma speculazioni, rumors e speranze segrete rilanciano la possibilità di trovare infine il sarcofago o la mummia della splendida regina, moglie del faraone Achenaton. O di altri membri della famiglia che, regnando, introdusse brevemente il monoteismo. Come in un romanzo d´avventure, o in un film di Indiana Jones, ma con pieno rigore scientifico, rinas

Un tesoro nel laghetto vicino casa

Un tesoro nel laghetto vicino casa Francesco Pellegrino Lise Il Tempo 18/12/2008 Li aveva «scoperti» nel giardino di casa sua, vicino al «Laghetto del Monsignore», nella località di Campoverde di Aprilia (Lt), e pertanto aveva deciso di tenerli come oggettini per abbellire la sua abitazione. Solo che dalla perquisizione della casa del signor G. P. sono stati rinvenuti e sequestrati ben 500 reperti «miniaturistici» integri del valore di almeno 300mila euro. È proprio con la casa del fattore G.P. che si è conclusa l'operazione «Satricum», condotta dal reparto dei Carabinieri per la Tutela patrimonio culturale in stretta collaborazione con la soprintendenza archeologica del Lazio, dal generale Giovanni Nistri, dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro e dal direttore ai Beni archeologici Stefano De Caro. Insieme alla «Satricum», Nistri ha anche illustrato altre due operazioni nell'ambito della tutela archeologica: «Feno» e «Domitilla». «Nel caso di Satricum - ha spiegat

Viaggio tra nuraghi e dolmen la rete dei siti archeologici

Viaggio tra nuraghi e dolmen la rete dei siti archeologici Antonio Bassu La Nuova Sardegna 16/12/2008 NUORO. È pronto a decollare operativamente il progetto sulla valorizzazione e gestione dei 16 siti archeologici del comprensorio del Nuorese, messo a punto dall’ex Comunità montana, e che ora passa la mano alla Provincia. La rete, nata nella logica del distretto culturale e del turismo integrato, coinvolge i comuni del territorio. I poli del sistema saranno gestiti dagli enti locali. Ogni unità operativa disporrà di un punto di informazione, consultazione e approfonmdimento sull’archeologia locale e regionale. Le stesse unità operative, collegate tra loro, interagiranno attraverso un comune sito web chiamato “Sinnu”. I poli, con le relative unità operative, sono dislocati nei comuni, nell’ottica di un capillare sviluppo a rete dell’offerta turistica, con la valorizzazione dei diversi siti archeologici. Hanno illustrato l’articolazione del nuovo programma l’ex presidente della Comunità

Scoperti i tesori dell'antica Turris

Scoperti i tesori dell'antica Turris Emanuele Fancellu La Nuova Sardegna 16/12/2008 PORTO TORRES. L’area di scavi archeologici nei pressi della vecchia stazione «La Piccola», coordinati da Antonella Pandolfi ed eseguiti sotto la direzione scientifica di Antonietta Boninu, continua a rivelarsi un autentico scrigno ricco di tesori. Niente ori o gioielli, ma tantissimi ritrovamenti che permetteranno di avere nuove rilevanti acquisizioni riguardanti questo settore dell’antica città romana destinato ad area cimiteriale e prima ancora importante crocevia tra i vari assi di percorrenza urbana ed extraurbana. Nonostante le piogge torrenziali rendano improbo il lavoro dell’équipe di giovani archeologi, i ritrovamenti continuano ad aggiungere nuovi particolari al puzzle della storia di Turris. Asportata la fase più superficiale delle sepolture monumentali appartenenti al VI e VII secolo, sotto la necropoli affiorano le strutture di epoca classica. Sono stati scavati strati con fortissimi seg

Sorpresa a Malagrotta, oltre alla discarica una fattoria di 3.500 anni fa

Sorpresa a Malagrotta, oltre alla discarica una fattoria di 3.500 anni fa CARLO ALBERTO BUCCI MERCOLEDÌ, 17 DICEMBRE 2008 LA REPUBBLICA - Roma Un set completo di pentole ritrovato in una cava con tanto di leccornie ancora dentro, ma mummificate perché cucinate da una massaia di 3.500 anni fa. Oppure una capanna giunta sino a noi "sigillata", ossia con tanto di tetto e travi, «uno di molti insediamenti agricoli rinvenuti al confine tra il territorio di Veio e Roma», dice l´archeologa della soprintendenza statale Daniela Rossi. Che cita anche le decine di resti di ville e di necropoli romane sull´Aurelia. A Malagrotta, insomma, non solo abusivismo e "monnezza". Ma, nonostante la montagna della discarica, una storia antica sopravvissuta al degrado.

La Sfinge. L'ultima ricerca di una équipe inglese la testa fu rimodellata nel corso dei secoli

La Repubblica 15.12.08 La Sfinge. L'ultima ricerca di una équipe inglese la testa fu rimodellata nel corso dei secoli Da leone a uomo così cambiò volto Ma secondo l'archeologia ufficiale le nuove ipotesi non sono ancora suffragate da evidenze incontestabili di Luigi Bignami Due nuove ipotesi rilanciano il mistero della Sfinge di Giza. Nota da sempre per il suo volto umano e il corpo leonino e per essere stata costruita circa 4.500 anni fa, in realtà potrebbe essere stata modellata nella roccia almeno qualche secolo se non addirittura 1.500 anni prima, e il volto originario sarebbe stato quello di un leone. Questo sostiene un gruppo di ricercatori dopo aver eseguito accurati rilievi, durati diversi anni, sul corpo della più enigmatica delle sculture. Colin Reader della Manchester Ancient Egypt Society, uno dei geologi leader nella ricerca, sostiene che solo ipotizzando un´età di almeno un paio di secoli superiore si può spiegare l´erosione visibile sul corpo della Sfinge. In sos

Un pozzo, presumibilmente risalente ad età medioevale, scoperto nell'area Castello

Un pozzo, presumibilmente risalente ad età medioevale, scoperto nell'area Castello La Provincia Como, 9-XII-2008 LURAGO MARINONE (m. cl.) Un pozzo, presumibilmente risalente ad età medioevale, scoperto nell'area Castello. Un rinvenimento del tutto casuale, nel corso dei sondaggi eseguiti in otto punti del parco che circonda il municipio, per verificare eventuali presenze di interesse archeologico. Il Castello - a suo tempo ristrutturato e attualmente sede degli uffici comunali - risale all'Ottocento. In prospettiva dei lavori di riqualificazione dell'area - su richiesta della Soprintendenza per i beni archeologici - scavando, sono stati trovati reperti a dir poco sorprendenti. Il più significativo: una cisterna lunga sette metri e larga due metri. «È un pozzo in mattoni, con il soffitto con volte a botte, pieno d'acqua e perfettamente funzionante - spiega il sindaco Alessandro Vesco -. Apparentemente è di ottima fattura, presumibilmente risalente al 1500 circa. Sicu

Tra le città morte - I bombardamenti sulle città tedesche: una necessità o un crimine?

A.C. Grayling Tra le città morte - I bombardamenti sulle città tedesche: una necessità o un crimine? Longanesi, 2006, Milano. Formato 21 xl 4cm, 432 pagine più 16 pagine di eventuali foto o notegrafie b/n. Durante la Seconda Guerra Mondiale, le forze aeree di Stati Uniti e Gran Bretagna attuarono massicci bombardamenti sulle città di Germania e Giappone, culminati nella distruzione di Amburgo, Dresda, Hiroshima, Nagasaki e Tokyo. L’autore, filosofo inglese di grande fama, si pone un quesito importante: tale offensiva fu realmente giustificata dalle necessità belliche o fu invece un crimine contro l’umanità? Oggi, a distanza di settant’anni da quei tragici eventi, queste domande caratterizzano una delle ultime controversie legate a quel conflitto, sebbene esse si fossero affacciate già allora nella mente di molti, in relazione ad una strategia che ebbe come obiettivo quello di colpire città e popolazioni civili nemiche con ordigni incendiari e bombe atomiche. I discendenti di coloro che

L'AQUILA - Gli scavi fanno tornare alla luce strada di epoca normanna

L'AQUILA - Gli scavi fanno tornare alla luce strada di epoca normanna m.c. Il Centro 04/12/2008 L’AQUILA. Risale a prima della fondazione della città e potrebbe essere la testimonianza di un insediamento urbano di origine normanna nel territorio aquilano. Si tratta della strada “inghiaiata” rinvenuta all’esterno, lungo il lato nord del complesso di San Domenico, e il suo ritrovamento permette agli esperti di avanzare l’ipotesi che il capoluogo abruzzese fosse abitato già tra l’XI e il XII secolo. Il ritrovamento è venuto alla luce durante lo scavo condotto dalla cattedra di Archeologia medievale dell’università, appena fuori il perimetro dell’ex carcere. «Si tratta di una via con ampia carreggiata, di età normanna, precedente alla fondazione della città (1254)» spiega Fabio Redi , direttore dei lavori. «E’ una delle pochissime testimonianze di un insediamento nella zona risalenti a questo periodo». Al margine della strada è stata rinvenuta anche una buca granaria: una sorta di disp

Le violenze perpetrate dai soldati dell’Armata Rossa taciute e rimosse per 60 anni

l’Unità 25.11.08 Nelle sale tedesche «Anonyma» tratto dal diario dell’epoca d’una giornalista Le violenze perpetrate dai soldati dell’Armata Rossa taciute e rimosse per 60 anni 1945, i due milioni di stupri che misero fine alla guerra di Gherardo Ugolini Un gioco di veti incrociati ha coperto la tragedia di massa di cui, alla sconfitta, furono protagoniste in Prussia orientale le cittadine del Reich. Ora il film di Max Färberböck l’ha imposta all’attenzione di tutti. BERLINO. Quante furono le donne tedesche violentate dai russi negli ultimi mesi di guerra? Secondo gli storici, se si considera l’intero territorio della Prussia orientale, la regione di confine dove l’Armata Russa sfondò già nel dicembre del 1944, le donne vittime di stupro furono circa 2 milioni, gran parte delle quali ammazzate direttamente dai soldati che le violentarono o morte per le conseguenze della violenza (spesso compiendo suicido). Un dramma collettivo dalle proporzioni mostruose, sul quale per decenni è caduto

CAMAIORE. Salgono a 45 gli scheletri sotto la piazza

CAMAIORE. Salgono a 45 gli scheletri sotto la piazza Marco Pomella SABATO, 22 NOVEMBRE 2008 IL TIRRENO - Viareggio A giorni il responso degli esami per la datazione dei reperti Per gli archeologi che stanno rinvenendo tutti i giorni reperti è quasi una corsa contro il tempo. La prossima settimana - dieci giorni al massimo - i lavori per il piastrellamento di piazza Diaz si sposteranno e riguarderanno la sezione oggi al vaglio degli esperti e, a quel punto, gli scavi saranno ricoperti. E con loro quello che, forse, poteva essere portato alla luce. Gli esperti sono la dottoressa Francesca Anichini, la direttrice del museo Stefania Campetti, gli archeologi Elisa Bertelli, Luca Parodi e Alessandra Del Freo e l’antropologa Giuliana Pagni. Gli ultimi due “ritrovamenti”, mercoledì pomeriggio. Due scheletri, perfettamente conservati. Due maschi adulti, uno di venti anni, l’altro di una cinquantina, alti un po’ più di un metro e settanta. Due scheletri, che portano a 45 il numero complessivo di

Sulle tracce di Erode

La Repubblica 20.11.08 Sulle tracce di Erode Nuove scoperte: ritrovati la tomba e il sarcofago a colloquio con lo studioso Ehud Netzer Tra archeologia e politica National Geographic Magazine pubblicherà un servizio sulle ricerche dell´archeologo Ehud Netzer: la rivista sarà in edicola a partire dal 29 novembre. In programma anche un documentario su National Geographic Channel (il 7 dicembre alle 22, canale 402 di Sky). È molto probabile che la strage degli innocenti sia una leggenda senza basi storiche "I Palestinesi negano l´esistenza dell´antico tempio di Gerusalemme e vietano gli scavi" ROMA. Erode, al suo nome non c´è chi non inorridisca: da Giotto a Beato Angelico, Guido Reni o Poussin hanno immaginato in molti modi diversi la sua "Strage degli innocenti" narrata nel Vangelo di Matteo, l´omicidio di tutti i bambini appena nati ordinato dal despota quando seppe che i Re Magi stavano cercando un neonato davvero speciale, il futuro Re dei Giudei. Eppure non c´è ev

L’antica Kroton in mostra

L’antica Kroton in mostra 15-11-2008 - IL GIORNALE DI CALABRIA I tesori dell’antica città magno greca alla XI edizione della Borsa Mediterranea del turismo di Paestum I tesori dell’antica Kroton sono in mostra all’XI edizione internazionale della Borsa mediterranea del turismo archeologico a Paestum. Fino al 16 novembre la città di Crotone, per iniziativa dell’assessorato comunale ai Beni culturali, è presente con un proprio stand all’esposizione più autorevole ed internazionale, carica di valenze importanti per un settore strategico del nostro Paese, ed in particolare dell’area crotonese, come il turismo archeologico e culturale. “Il Comune di Crotone - è scritto in una nota - si presenta, all’interno di una vetrina così importante, con l’intento di divulgare e far conoscere ad un numero sempre maggiori di visitatori il suo immenso patrimonio artistico, archeologico, culturale. La Borsa di Paestum, in questo senso, con i suoi 16 mila metri quadri di area espositiva e 8500 visitatori,

Al Colosseo, storie di statue rubate e rientrate in Italia

Al Colosseo, storie di statue rubate e rientrate in Italia Lauretta Colonnelli Corriere della Sera (Roma) 16/11/2008 C`è una vicenda rocambolesca dietro la maggior parte delle sessanta opere esposte al Colosseo fino al 15 febbraio nella mostra «Rovine e rinascite dell`arte in Italia», promossa dal Comitato nazionale per le celebrazioni dei centenario del primo regolamento di tutela, varato nel 1909. I progressi compiuti in difesa del patrimonio artistico vengono illustrati attraverso statue, anfore, bassorilievi, dipinti. Come la splendida tela che raffigura il ritratto di «Antea» e che fu dipinta dal Parmigianino nel 1535. Oggi si trova nel Museo di Capodimonte a Napoli, dove è tornata nel dopoguerra. Era tra le opere che dal deposito di Montecassino furono inviate a Berlino dai paracadutisti della Divisione Goering, poi confluite nel rifugio della miniera di sale di Alt-Aussée dove furono trovate dagli americani che le radunarono infine a Monaco di Baviera. Tra queste c`era anche la

A Pompei rivive un´antica tintoria

A Pompei rivive un´antica tintoria VENERDÌ, 14 NOVEMBRE 2008 LA REPUBBLICA - Napoli Nella regio V un gruppo di studiosi tenterà di ripetere il procedimento usato dalle antiche fulloniche Archeologia viva a Pompei. Dopo aver provato a vinificare con vitigni venuti dal passato, dopo i profumi e le spezie che assaporavano gli abitanti estinti dall´eruzione, sabato si tenta un nuovo esperimento. Nella quinta Regio riapre una "fullonica", l´antica tintoria-lavanderia. A Pompei ce n´erano quattro, in quella più famosa, del tintore Stephanus, si approfittava per fare propaganda a un candidato politico del tempo. Per l´esperimento andrà in funzione una caldaia ricostruita dal Centro studi Jean Berard sul modello di quelle originali che sono arrivate fin qui intatte in alcune tintorie della città antica. L´esperimento si svolgerà sotto gli occhi dei visitatori del sito archeologico: sotto un bacino di piombo verrà acceso un fuoco per riscaldare l´acqua mescolata con allume, coloranti

La leggenda di Giovanna d’Arco

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La leggenda di Giovanna d’Arco La leggenda di Giovanna d’Arco comincia nel momento stesso in cui termina la sua storia, a mezzogiorno del 30 maggio 1431. Alla sua origine non c’è soltanto il soldato inglese che aveva visto l’anima della Pulzella salire in cielo tra volute di fumo e vorticare di faville, oppure l’aiutante del balivo di Rouen, Jean Fleury, che aveva invece sentito dire che in mezzo alla cenere che gli inglesi avevano prudentemente fatto disperdere nella Senna era stato trovato il suo cuore intatto, ancora palpitante di sangue, ma ci sono anche tutti gli ingenui, i visionari, gli increduli, i nemici giurati di ogni evidenza che, quando ancora l’afrore dell’incendio gravava sulla piazza del Vieux-Marché, si erano sforzati di convincere i popolani impietositi che quella a cui avevano assistito era soltanto una terrificante messinscena: fossero accorsi in suo aiuto gli angeli del Signore o gli abili emissari di Carlo di Valois, si fosse liberata dai lacci dietro la spessa co

CAMPOMARINO : ritrovamento di 18 tombe bizantine a Marinelle Vecchie

CAMPOMARINO : ritrovamento di 18 tombe bizantine a Marinelle Vecchie 06/11/2008 il Tempo CAMPOMARINO «Il ritrovamento delle 18 tombe bizantine nell'area di Marinelle Vecchie riempie d'orgoglio il mondo dell'archeologia regionale». L'Assessore regionale ai Beni Culturali, Sandro Arco, non nasconde la soddisfazione per i risultati della campagna di scavi finanziata dalla Regione Molise, che ha portato alla luce parte di una necropoli bizantina e che potrebbe determinare una nuova «lettura» della storia del Molise. Il ritrovamento è infatti il primo nella nostra regione a dare testimonianza dell'influenza bizantina nell'area e ad avallare l'immagine dei nostri antenati come popolazioni aperte ai traffici via mare con l'Oriente mediterraneo. «Questa scoperta si attesta tra le più importanti avvenute negli ultimi anni nella nostra Regione», tiene infatti a sottolineare l'assessore, rimarcando un altro dato significativo. «È fondamentale sottolineare che q

«La necropoli di Chiavari è la più ricca, estesa e antica in Liguria»

«La necropoli di Chiavari è la più ricca, estesa e antica in Liguria» GIORGIO GETTO VIARENGO* Il Secolo XIX (Levante) 03/11/2008 CHIAVARI. La prima foto della scoperta della necropoli protostorica che - è notizia di ieri - il Comune vuole "riportare a casa" a Palazzo Rocca apparve sul Secolo XIX nel marzo 1959. L`immagine ritraeva un operaio che prelevava dallo scavo un`urna cineraria, la foto è caratterizzata da colori sbiaditi ed è senza dubbio una delle iconografie più significative della cronaca di quei giorni. Il professor Nino Lamboglia, della Soprintendenza Archeologica della Liguria, diresse le operazioni di scavo e nel 1960 pubblicava un primo studio preliminare. Nell`opera, apparsa nella Rivista di Studi Liguri, esordiva con una frase di grande valore storico e culturale: «L`anno 1959 segna una data memorabile nella conoscenza della protostoria ligure. In pieno centro della città di Chiavari, e in una zona finora vergine e non sospetta di ritrovamenti e di stanziame

Cadorna, il fucilatore di soldati

Cadorna, il fucilatore di soldati di Maria R. Calderoni Liberazione del 28/10/2008 Il IV Novembre? Va bene, si potrebbe anche chiamarla, egregio ministro La Russa, la Festa del Decimato Ignoto. Il capitolo fucilazioni sommarie, nel corso di quei tre maledetti anni 1915-1918, non è mai rimasto chiuso, anzi si è andato arricchendo, via via che la durezza della guerra si inaspriva e le terroristiche circolari di quel generale cui sono intitolate tante strade e piazze d'Italia, il comandante in capo dell'esercito italiano Luigi Cadorna, trovavano pronta esecuzione sul campo. Un capitolo tuttavia su cui la retorica patriottarda, i libri di scuola e gli stessi storici (tranne lodevoli eccezioni) preferiscono sorvolare. Ma il capitolo è lì, qualcosa di molto prossimo all'assassinio. Nel 1917, dopo la catastrofe di Caporetto, viene istituito in Parlamento un Comitato segreto sulla condotta della guerra (i cui lavori vennero però resi noti solo nel 1919); ecco alcuni flash dai verba

Storia dell'inquisizione cattolica; del prof. Biagio Catalan

Storia dell'inquisizione cattolica; del prof. Biagio Catalan

Conferenza: I catari

Affiora la Curtis regia longobarda. Ritrovamento in piazza S. Giusto. I reperti nel museo della città

Affiora la Curtis regia longobarda. Ritrovamento in piazza S. Giusto. I reperti nel museo della città Nadia Davini VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008 IL TIRRENO - Lucca LUCCA. Cambi la tubatura e trovi resti longobardi. È esattamente quello che è successo l’altra settimana in piazza San Giusto, a due passi dal palazzo Gigli, sede della Cassa di Risparmio di Lucca. Mentre venivano effettuati i lavori per rafforzare l’acquedotto sono saltati fuori dei reperti archeologici molto importanti, tra cui molto probabilmente la Curtis Regia longobarda, sede anche della Zecca che coniò il Tremisse d’oro, moneta lucchese. Si capisce quindi che il ritrovamento non è di rilevanza secondaria. «Piazza San Giusto - dice il sindaco, Mauro Favilla - era il punto più importante della città durante il periodo longobardo. Questi resti potrebbero corrispondere al palazzo della Curtis Regia o alla Zecca, ma per saperlo saranno necessari altri lavori. Tuttavia nel giro di pochi giorni chiuderemo lo scavo per permettere

ricerca su resti pomepiani e dna

ricerca su resti pomepiani e dna Carlo Avvisati 18/10/2008 IL MATTINO Dei dodici individui i cui scheletri furono rinvenuti sotto alcuni metri di cenere e lapilli nella Casa di Polibio, a Pompei, sei appartenevano a un unico ceppo familiare. Ovvero potevano essere sia fratelli e sorelle, perché figli della stessa madre, sia cugini in quanto partoriti da due donne, sorelle tre loro. Il dato, importante per lo studio sul Dna «antico», è uno dei risultati raggiunto dal gruppo di ricerca partenopeo guidato da Marilena Cipollaro, impegnata da un decennio con Antonino Cascino (da poco scomparso) in indagini sugli scheletri dei pompeiani vittime dell’eruzione del 79 dopo Cristo. La scoperta è uno degli argomenti attorno al quale ruoterà il nono Convegno internazionale sul Dna antico e le biomolecole associate, che appunto ad Antonino Cascino è dedicato. Il summit di scienziati si svilupperà da domani al 22 ottobre tra Napoli e Pompei e si aprirà nel capoluogo campano, domani alle 17, nell’aul

Battaglia delle anfore tra Roma e Londra

Battaglia delle anfore tra Roma e Londra Antonello Cherchi Il Sole 24 Ore 20/10/2008 File reperti antichi pubblicati su internet, con tanto di fotografie, per evitare che si disperdano per il mondo. È la soluzione a cui ricorrerà nei prossimi giorni il ministero dei Beni culturali per allertare i frequentatori delle case d`asta e renderli consapevoli che potrebbero imbattersi in pezzi provenienti dall`imponente collezione del trafficante inglese Robin Symes (stimata in 17mila opere) e di cui l`Italia pretende la restituzione. Gli appassionati di antichità sappiano che quel migliaio di reperti è, infatti, oggetto di inchiesta da parte della magistratura italiana e, nel caso decidessero di acquistarli all`incanto, un bel giorno potrebbero trovarsi nella condizione di doverli restituire al nostro Paese. La mossa dei Beni culturali è conseguenza del fallimento della trattativa con i liquidatori della collezione Symes, trattativa preparata da contatti nati nel 2007 fra il nostro ministro (a

Un tesoro archeologico nelle acque di Lipari

Un tesoro archeologico nelle acque di Lipari LUNEDÌ, 20 OTTOBRE 2008 LA REPUBBLICA La scoperta A Lipari, nella zona marina in cui doveva sorgere un mega-porto turistico privato, si nasconde un´autentica miniera archeologica. Un immenso patrimonio storico risalente all´età romana imperiale costituito da templi, strade, pavimenti decorati e mura di cinta, individuati nella baia che da Marina Lunga si snoda fino al Pignataro. La conferma della straordinaria scoperta è stata data nei giorni scorsi dai responsabili della Sovrintendenza del mare di Palermo che, ad appena 9 metri di profondità, hanno individuato altri nove basamenti di colonne sacre adagiate su quel che resta di un enorme salone, un ampio muro perimetrale e un ben conservato lungo selciato rotabile. «Tutto il resto è completamente sommerso da sabbia e pomici - dice il professor Sebastiano Tusa, responsabile della Sovrintendenza del mare -. Quindi il lavoro di recupero sarà lungo e capillare e le sorprese, vedrete, non finiran

A nord di Berlino una scoperta archeologica getta luce su eventi di 1300 anni prima di Cristo

La Repubblica 11.10.08 A nord di Berlino una scoperta archeologica getta luce su eventi di 1300 anni prima di Cristo Trovate le tracce della strage in un villaggio, con donne e bambini, distrutto da un esercito di invasori di Luigi Bignami Clan in guerra nell´età del bronzo la battaglia più antica d´Europa Nello scontro morirono almeno 50 persone, tante per un´ Europa poco abitata Erano un centinaio di persone, forse ancora di più. Con sé avevano lance, asce e grossi bastoni. Cercando di fare il meno rumore possibile si introdussero nel villaggio rivale e colpirono chiunque venisse a tiro, senza risparmiare nessuno. Uccisero uomini, donne e anche bambini. Poi, così come erano venuti, gli aggressori ritornarono nella foresta e al loro villaggio. Ma di quella "guerra" sono rimaste le testimonianze fino ai nostri giorni e stando a quanto ha scoperto l´archeologo di Stato tedesco Detlef Jantzen risulta essere la battaglia più antica di cui si abbiano testimonianze mai combattuta

ARCHEOLOGIA: ATENE, SCOPERTA UNA TOMBA DI UN PRINCIPE GUERRIERO DEI MICENEI

ARCHEOLOGIA: ATENE, SCOPERTA UNA TOMBA DI UN PRINCIPE GUERRIERO DEI MICENEI Atene, 4 ott. - (Adnkronos) - Una spada di un principe guerriero dei Micenei, arricchita di una rarissima impugnatura ricoperta d'oro, e' stata scoperta in una tomba in Grecia. Secondo gli esperti, la spada confermerebbe che i Micenei commerciavano con la penisola italiana gia' oltre 3.200 anni fa. Il ritrovamento si deve a un'equipe di archeologi greci che ha scavato la tomba di un aristocratico miceneo nel sito di Kouvara Phyteion, ad ovest di Atene. La spada, che e' stata esaminata in un laboratorio scientifico in Austria, fu fusa in bronzo nel XII secolo a.C. in una fucina della penisola italiana, probabilmente delle regioni meridionali. La spada e' lunga 94 centimetri ed e' una rarita' nel panorama archeologico dell'epoca, hanno spiegato gli autori della scoperta, in ragione della copertura in oro dell'impugnatura. Nello stesso sito archeologico di Kouvara Phyteion g

Quando le case e i fortini si costruivano con l´argilla

SICILIA - Quando le case e i fortini si costruivano con l´argilla MARIA LUISA GERMANÀ DOMENICA, 05 OTTOBRE 2008 LA REPUBBLICA - Palermo Un convegno ha fatto il punto sulle antiche tecniche edilizie per studiarne il restauro L´utilizzazione della terra cruda si è diffusa per secoli in tutta l´area mediterranea Oggi viene messa al bando dalle leggi urbanistiche La terra, così come immediatamente disponibile e non soggetta a lavorazioni che ne prevedono la cottura, è un materiale che ha trovato largo impiego nelle costruzioni, sin da epoche remote e nelle più disparate latitudini. Nonostante la globale diffusione di materiali e tecniche costruttive profondamente diversi, ancora oggi una consistente quota della popolazione mondiale utilizza edifici realizzati in terra cruda. Nelle applicazioni più varie, tale materiale è stato ed è ancora impiegato per costruire sia opere murarie sia elementi di finitura: nei diversi usi, la terra - inumidita ed impastata con l´aggiunta di stabilizzanti ed

USTICA - scoperta officina per i metalli

USTICA - scoperta officina per i metalli GIOVEDÌ, 02 OTTOBRE 2008 LA REPUBBLICA - Palermo Emergono nuovi tasselli della storia antica di Ustica. Una nuova ricerca appena conclusa del servizio archeologico della Soprintendenza di Palermo, ha infatti riportato alla luce altre testimonianze relative al villaggio preistorico dei Faraglioni riferibili all´età del Bronzo, a un periodo cioè compreso tra il 1400 e il 1200 avanti Cristo. Il villaggio, cinto da una possente fortificazione, è caratterizzato all´esterno da torrioni semicircolari ed è costituito da capanne e recinti realizzati con blocchi di pietra lavica. Tra i reperti più significativi ci sono le numerose piastre di terracotta, usate come focolari, le grandi coppe su alto piede a tromba, le scodelle, gli attingitoi, orci e orcioli per contenere liquidi e derrate alimentari, le teglie a fondo piano. In particolare si segnala il ritrovamento di un piccolo vano, probabilmente utilizzato come officina per la lavorazione dei metalli,

Minatori

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Rilievo con figurazioni di minatori, rinvenuto a Linares, l'antica Castulo nella penisola Iberica. Epoca Romana.

Scomparso lo scudo di un Bronzo di Riace

Scomparso lo scudo di un Bronzo di Riace Giovedì 25 Settembre 2008 L'ARENA ARCHEOLOGIA. LO STRUMENTO DI DIFESA IN UNA FOTO SCATTATA IL GIORNO DEL RECUPERO Diventa sempre più intricata e misteriosa la vicenda del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Una fotografia, scattata il giorno del recupero delle statue, dimostrerebbe, secondo il ricercatore vibonese, Giuseppe Braghò, l’esistenza di uno scudo che però non è stato mai trovato. La foto amatoriale è stata esposta durante una mostra svoltasi quest’estate a Riace e organizzata dalla Pro Loco. Nel visionare le foto Braghò, autore di una ricerca e di un libro in cui si sostiene il furto di uno scudo e di una lancia appartenuti ai Bronzi, ha notato che dalla mano della statua cosiddetta «Giovane» c’era un maniglione dello scudo che non è stato mai trovato. «Dalle foto», sostiene Braghò, «si vede un oggetto che fuoriesce dalla mano sinistra del bronzo. È intuibile che si tratta del maniglione dello scudo appartenuto alla statua che non è

Moneta Cabiri

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Rovescio di una moneta di Eumene II, re di Pergamo, con la raffigurazione dei Cabiri

Tharros, il porto emerge dallo stagno

SARDEGNA - Tharros, il porto emerge dallo stagno NICOLA PINNA L'Unione Sarda 26/09/2008 Mistras: scoperto lo scalo punico sommerso dalla laguna Lo scalo era scavato nella roccia: le ricerche si sono concentrate a Mistras grazie a una foto che ha svelato una grande struttura sommersa. Le navi che partivano da Cartagine e arrivavano a Tharros attraccavano su una banchina lunga oltre duecento metri, in un angolo del Golfo di Oristano protetto da un grande molo frangiflutti. Il porto dell'antica città del Sinis era stato realizzato (anzi, scavato) in un tratto di costa riparato dai venti, in uno specchio di mare che nel corso dei secoli è stato intrappolato da una striscia di terra. E che quindi si è trasformato in una grande palude, la pescosissima laguna di Mistras. GLI STUDI I resti dell'antico porto di Tharros gli archeologi li hanno ritrovati al centro dello stagno, dove prima arrivavano le onde spinte dal maestrale. Per due secoli gli studiosi hanno creduto all'ipotes