Affiora la Curtis regia longobarda. Ritrovamento in piazza S. Giusto. I reperti nel museo della città
Affiora la Curtis regia longobarda. Ritrovamento in piazza S. Giusto. I reperti nel museo della città
Nadia Davini
VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008 IL TIRRENO - Lucca
LUCCA. Cambi la tubatura e trovi resti longobardi. È esattamente quello che è successo l’altra settimana in piazza San Giusto, a due passi dal palazzo Gigli, sede della Cassa di Risparmio di Lucca. Mentre venivano effettuati i lavori per rafforzare l’acquedotto sono saltati fuori dei reperti archeologici molto importanti, tra cui molto probabilmente la Curtis Regia longobarda, sede anche della Zecca che coniò il Tremisse d’oro, moneta lucchese. Si capisce quindi che il ritrovamento non è di rilevanza secondaria.
«Piazza San Giusto - dice il sindaco, Mauro Favilla - era il punto più importante della città durante il periodo longobardo. Questi resti potrebbero corrispondere al palazzo della Curtis Regia o alla Zecca, ma per saperlo saranno necessari altri lavori. Tuttavia nel giro di pochi giorni chiuderemo lo scavo per permettere lo svolgimento dei banchetti per la fiera e dei Comics, per riaprirlo poi successivamente e continuare l’opera di ritrovamento».
Un pool di archeologhe, Elisabetta Abela, Maila Franceschini, Sara Alberigi e Susanna Bianchini, coordinate dal dott. Giulio Ciampoltrini, ispettore della Sovrintendenza dei lavori archeologici, sta lavorando assiduamente.
«Ci sono dei documenti - spiega Elisabetta Abela -, che attestano che questa era la zona dove sorgeva il centro della città longobarda, proprio perché piazza San Giusto si trova in una posizione centrale, all’incrocio tra il Cardine massimo e il primo Decumano minore. Fino ad oggi, però, non avevamo elementi concreti per testimoniarlo. Ora sì: ci troviamo di fronte a dei resti con caratteristiche proprie dell’età longobarda. L’ipotesi più accreditata è che si tratti proprio della Curtis regia, costituita da più edifici che insieme andavano a costituire il nucleo principale della città. Le murature più alte della parete scavata si riferiscono al XIII secolo, per arrivare al livello longobardo occorre scendere di un metro e settanta. Ci auguriamo, appena terminati i Comics, di proseguire gli scavi per capire a cosa corrispondano e quanto siano estesi».
La scoperta è sicuramente importante anche perché del periodo longobardo i ritrovamenti non sono molti a Lucca.
Questo va ad aggiungersi alla chiesa di San Bartolomeo in Silice, sepolta sotto piazza San Ponziano, al Palazzo del Marchese ritrovato all’interno del nuovo hotel in via San Paolino e ad una serie di tombe, scoperte in via Fillungo.
«Con la costruzione del Museo della Città - dice l’assessore Donatella Buonriposi - vorremmo riportare questi ritrovamenti alla conoscenza dei turisti e degli studenti, attraverso un percorso multimediale e informatico»
Nadia Davini
VENERDÌ, 17 OTTOBRE 2008 IL TIRRENO - Lucca
LUCCA. Cambi la tubatura e trovi resti longobardi. È esattamente quello che è successo l’altra settimana in piazza San Giusto, a due passi dal palazzo Gigli, sede della Cassa di Risparmio di Lucca. Mentre venivano effettuati i lavori per rafforzare l’acquedotto sono saltati fuori dei reperti archeologici molto importanti, tra cui molto probabilmente la Curtis Regia longobarda, sede anche della Zecca che coniò il Tremisse d’oro, moneta lucchese. Si capisce quindi che il ritrovamento non è di rilevanza secondaria.
«Piazza San Giusto - dice il sindaco, Mauro Favilla - era il punto più importante della città durante il periodo longobardo. Questi resti potrebbero corrispondere al palazzo della Curtis Regia o alla Zecca, ma per saperlo saranno necessari altri lavori. Tuttavia nel giro di pochi giorni chiuderemo lo scavo per permettere lo svolgimento dei banchetti per la fiera e dei Comics, per riaprirlo poi successivamente e continuare l’opera di ritrovamento».
Un pool di archeologhe, Elisabetta Abela, Maila Franceschini, Sara Alberigi e Susanna Bianchini, coordinate dal dott. Giulio Ciampoltrini, ispettore della Sovrintendenza dei lavori archeologici, sta lavorando assiduamente.
«Ci sono dei documenti - spiega Elisabetta Abela -, che attestano che questa era la zona dove sorgeva il centro della città longobarda, proprio perché piazza San Giusto si trova in una posizione centrale, all’incrocio tra il Cardine massimo e il primo Decumano minore. Fino ad oggi, però, non avevamo elementi concreti per testimoniarlo. Ora sì: ci troviamo di fronte a dei resti con caratteristiche proprie dell’età longobarda. L’ipotesi più accreditata è che si tratti proprio della Curtis regia, costituita da più edifici che insieme andavano a costituire il nucleo principale della città. Le murature più alte della parete scavata si riferiscono al XIII secolo, per arrivare al livello longobardo occorre scendere di un metro e settanta. Ci auguriamo, appena terminati i Comics, di proseguire gli scavi per capire a cosa corrispondano e quanto siano estesi».
La scoperta è sicuramente importante anche perché del periodo longobardo i ritrovamenti non sono molti a Lucca.
Questo va ad aggiungersi alla chiesa di San Bartolomeo in Silice, sepolta sotto piazza San Ponziano, al Palazzo del Marchese ritrovato all’interno del nuovo hotel in via San Paolino e ad una serie di tombe, scoperte in via Fillungo.
«Con la costruzione del Museo della Città - dice l’assessore Donatella Buonriposi - vorremmo riportare questi ritrovamenti alla conoscenza dei turisti e degli studenti, attraverso un percorso multimediale e informatico»
Commenti