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Visualizzazione dei post da giugno, 2008

Castelli, le sentinelle della storia e del paesaggio

Castelli, le sentinelle della storia e del paesaggio di P.e.a. Edizione 127 del 23-06-2008, L'OPINIONE DELLE LIBERTà I paesaggi dei castelli rappresentano uno degli elementi più importanti per la conoscenza della storia, quella che ha per protagonisti l’uomo in quanto società ed ambiente. Solenni, integri nelle loro severe strutture medioevali oppure in abbandono hanno il potere di affascinare, di eccitare la fantasia e la curiosità, il paesaggio prende da essi movimento e caratteristiche quasi che le imponenti mura celino un misterioso mondo romantico. I castelli dunque rappresentano le sentinelle paesaggistiche, che nel corso dei secoli ha visto eserciti, popoli, santi e scellerati. L’architettura dei castelli si è ispirata ad un severo ambiente e ha creato uno stile ed un concetto di fortificazioni ben definite. La particolare organizzazione politica e la radicata concezione feudale hanno imposto un rilevante numero di castelli, residenze fortificate, torri e borghi murati. Le t

Fiorano. Sotto il Santuario spunta antica villa

EMILIA - Fiorano. Sotto il Santuario spunta antica villa Luigi Giuliani Il Resto del Carlino (Modena) 25/06/2008 E'BASTATO che la pala dell`escavatore scendesse di una ventina di centimetri perché affiorassero le mura di recinzione di un edificio, probabilmente d`età rinascimentale. Il ritrovamento è avvenuto nel corso dei lavori di rifacimento del piazzale antistante il Santuario-Basilica della Beata Vergine del Castello di Fiorano, opere iniziate a metà maggio e che avrebbero dovuto concludersi prima dell`8 di settembre, giornata di festa per la natività della Madonna. Un appuntamento che richiama sul colle di Fiorano migliaia di fedeli provenienti da tutte le parti. Stoppato immediatamente il lavoro del mezzo meccanico, avvertita la Soprintendenza e l`Amministrazione Comunale di quanto era stato ritrovato, sul posto sono giunti studiosi ed esperti per una prima valutazione di quanto era emerso. L`area interessata, proprio quella dove termina l`ultima scalinata prima del piazzale

ASCOLI -Nuove scoperte archeologiche in centro

ASCOLI -Nuove scoperte archeologiche in centro CARLO PACI Edizione del 21 giugno 2008, CORRIERE ADRIATICO Rinvenute anche alcune pietre riconducibili ad una strada romana e resti di ceramiche medievaliLunedì riprendono i lavori per la pavimentazione di via D’Ancaria Ritrovata da un esperto una scritta del 1500 con un messaggio di speranza per gli ascolani Si rischia di diventare monotoni nel sottolineare che sotto la prima crosta della pavimentazione, nel centro storico, viene alla luce ogni tipo di presenza archeologica. Le ultime due durante i lavori di pavimentazione di via D'Ancaria, ma ce n'è una terza che merita considerazione per la sua singolarità. Eppoi anche una quarta che vedremo. Ma andiamo per ordine. Da anni il collega professor Serafino Castelli insegue reperti soprattutto di epoca rinascimentale. E così lo si vede aggirarsi con occhio vigile, laddove sono in corso scavi. E si deve alla sua vista... allenata se in questi giorni ha ritrovato nientemeno che una con

PISA. Ora affiorano le palafitte. Trovati i resti di un insediamento di 4mila anni fa

PISA. Ora affiorano le palafitte. Trovati i resti di un insediamento di 4mila anni fa SABATO, 21 GIUGNO 2008 IL TIRRENO Pagina 5 - Pisa L’assessore Serfogli: farò ricognizioni ogni settimana I resti di un insediamento su palafitte. E’ questa l’ultima sorpresa, in ordine di tempo, che ci ha riservato il tormentatissimo parcheggio di piazza della Stazione. È stato l’assessore comunale ai lavori pubblici, Andrea Serfogli, a raccontarci l’ultima scoperta, all’indomani di una ricognizione sul cantiere, compiuta assieme al sindaco Filippeschi, per monitorare lo stato dei lavori. La scoperta risale all’aprile scorso, quando scavando a dieci metri di profondità, sono venute alla luce, in una sorta di “spiaggetta”, reperti lignei, vasellame e conchiglie, risalenti secondo una prima analisi della sovrintendenza all’età del bronzo, ovvero circa 2000 anni avanti Cristo. Tracce di una storia lontana, che confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, le origini della nostra città, sorta appunto in una

CAMERINO –Riemerge il passato dell’antica città ducale

CAMERINO –Riemerge il passato dell’antica città ducale EMANUELE PIERONI Edizione del 15 giugno 2008, CORRIERE ADRIATICO L’assessore Tromboni: “Dovrebbe trattarsi di un muro in pietra di epoca Repubblicana” Da alcuni giorni gli operai sono al lavoro in centro insieme agli esperti della Sovrintendenza I lavori di rifacimento delle infrastrutture del centro storico di Camerino hanno portato alla luce nuove testimonianze del passato della città ducale. Da un paio di giorni, infatti, gli operai delle ditte appaltatrici stanno lavorando fianco a fianco con gli operatori della Sovrintendenza. La zona che collega Piazza Garibaldi a via Massei, dopo lo smantellamento della pavimentazione, ha portato alla luce un’area di interesse storico. Una scoperta che se da un lato potrebbe arricchire l’offerta culturale ed artistica della città, dall’altro rischia di far subire una gravosa interruzione dei lavori in una zona cruciale del centro storico. Tra i cittadini che vogliono saperne di più e che si

Paestum, rispuntano le mura di Poseidonia

CAMPANIA - Paestum, rispuntano le mura di Poseidonia PAOLA DESIDERIO 04/06/2008 IL MATTINO Paestum. Rivivono le mura dell’antica Poseidonia. Dal 2003 la cinta eretta a protezione della città dai Greci è oggetto di un attento lavoro di restauro e conservazione che ha consentito di riportare al loro splendore ben 1350 metri di mura. Dalla torre 28 alla torre angolare di nord-est, passando per Porta Sirena, i blocchi in travertino sono stati catalogati e riposizionati, a volte spostati per ulteriori lavori e poi riposizionati nuovamente. «Il lavoro si è svolto in due fasi – spiega la direttrice del parco archeologico e del Museo di Paestum, Marina Cipriani – La prima fase è stata resa possibile da fondi nazionali, nel 2003 e 2004, e ha riguardato il tratto che va da Torre 28 a Porta Sirena. La seconda fase è stata resa possibile dal Por Campania 2000-2006 e ha riguardato la zona delle mura che va da Porta Sirena alla torre angolare. Inizialmente è stato effettuato un rilievo della posizio

PALMANOVA Vecchi sepolcri scoperti in Duomo

PALMANOVA Vecchi sepolcri scoperti in Duomo Mauro Mazzilli 13 GIUGNO 2008, IL GAZZETTINO ONLINE Verrà effettuata una mappatura del sottosuolo. Il geosonar ha individuato altri segreti Una ventina di tombe emergono dalla rimozione del pavimento datato 1841 Palmanova Stanno riservando numerosissime sorprese i lavori per l'installazione del nuovo impianto di riscaldamento nel duomo dogale: Con la rimozione dell'antico pavimento datato 1841, sono venuti alla luce una ventina di nuovi sepolcri, alcuni forniti di relativa lapide con inciso il nome del defunto mentre altri sono del tutto anonimi. La tomba più antica ritrovata risale al 1641 e un'altra scoperta ha consentito di accertare che di fronte alle tre absidi sono state posizionate dei tumuli per ospitare gli associati alle tre maggiori Confraternite della fortezza. Al centro quella del Santissimo Sacramento, a destra quella del Rosario e a sinistra quella della Vergine del Carmine. Si evince dal ritrovamento che ahimè anch

Scopre reperti nei campi Un tesoro da 3 milioni

Scopre reperti nei campi Un tesoro da 3 milioni Daniela Andreis Sabato 14 Giugno 2008 L'ARENA ARCHEOLOGIA. Eccezionale recupero di oggetti preistorici: spicca un’ascia in rame collegabile all’uomo di Similaun (3.000 a.C.), ma anche monete e una Venere Contadino della Bassa pronto a vendere il «bottino» al mercato nero: la Finanza lo intercetta e recupera tutto il materiale Non è chiaro se il contadino della Bassa si fosse reso conto di avere, chiusi dentro una scatola da scarpe, pezzi archeologici del valore di almeno tre milioni di euro. Di certo aveva il sentore che tutti quei reperti qualcosa gli avrebbero potuto rendere, perché i suoi contatti con il mercato nero dei collezionisti erano già a buon punto. Del resto, l’importanza degli oggetti era evidentissima anche a uno sprovveduto. Basti dire che il «bottino» scoperto dalla Guardia di Finanza comprende una preziosissima ascia di rame del terzo millennio avanti Cristo, 65 monete dell’età imperiale di Roma, due asce in selce de

PRATO - Le nuove origini della città

PRATO - Le nuove origini della città DOMENICA, 15 GIUGNO 2008 il tirreno Pagina 4 - Prato Anche la “Lucy pratese” nel Museo dell’Opera del duomo Sono i resti della pratese più antica mai trovati risalgono all’885 d.C. «Storia da riscrivere» PRATO. Per don Renzo Fantappiè, uno dei maggiori esperti delle origini di Prato, gli scavi archeologici compiuti sotto al Palazzo Vescovile «hanno, insieme a quelli ben più importanti di Gonfienti, riscritto la storia di Prato». I “risultati” di quella campagna di scavi condotta tra il 1997 e il 1999 sono ora visibili all’interno del Museo dell’Opera del Duomo - che ha sede proprio nel Palazzo vescovile - grazie al nuovo percorso museale inaugurato ieri mattina. Alla cerimonia hanno preso parte il vescovo Gastone Simoni e la nuova Soprintendente Toscana per i Beni Archeologici Fulvia Lo Schiavo; con loro il vicario Eligio Francioni, il direttore dei Musei diocesani Claudio Cerretelli, il direttore dell’Ufficio beni culturali della Diocesi don Renzo

PECHINO - Antiche carte : mostra di preziose mappe geografiche del Sei-Settecento

PECHINO - Antiche carte : mostra di preziose mappe geografiche del Sei-Settecento FEDERICO RAMPINI DOMENICA, 15 GIUGNO 2008 LA REPUBBLICA Pagina 42 - Cultura Qualcosa, in una mostra di preziose mappe geografiche del Sei-Settecento, ha indispettito le autorità di Pechino al punto da spingerle a chiedere di non esporre alcune tavole. Il fatto è che i cartografi del passato contraddicono l´odierna storiografia ufficiale: le loro raffigurazioni dimostrano che il Tibet fu a lungo un regno indipendente Nel 1584 il gesuita-scienziato Matteo Ricci, che già da due anni viveva in Cina, vi realizzò un planisfero disegnato secondo la tradizione cartografica europea: con il nostro continente al centro e il Celeste Impero relegato sul bordo orientale della mappa. L´opera fu accolta dal gelo. Già per i cinesi era un trauma dover accettare il ridimensionamento del loro impero, in un mondo improvvisamente affollato da altre terre vaste e lontane. Vedersi per di più confinati alla periferia era una manc

L’ultimo mistero "Era il Pantheon della preistoria"

La Repubblica 27.5.08 L’archeologo: lì venivano sepolti i leader Lo provano le tombe di tre individui cremati L’ultimo mistero "Era il Pantheon della preistoria" di Cinzia Dal Maso Non era un osservatorio astronomico, né un tempio per culti della fertilità e neppure un luogo di guarigione. Per l´archeologo Mike Parker-Pearson dell´Università di Sheffield, Stonehenge era un cimitero e il cerchio di pietre era un tempio per il culto di defunti. La prova sono tre sepolture di individui cremati, trovate negli anni ´50 del secolo scorso vicino al terrapieno e al fossato di Stonehenge, che solo ora Parker-Pearson ha datato con precisione. Le prime due furono deposte attorno al 2900 a.C. cioè alle origini di Stonehenge quando si costruirono il terrapieno e il fossato circolari, mentre la terza risale agli anni 2570-2340 a.C. quando fu eretto il monumentale cerchio di pietre. E siamo a conoscenza di altre 49 tombe scavate negli anni ´20 ma poi riseppellite, trovate in parte in livell

E il vescovo censura il libro sull’Inquisizione

La Repubblica 11.6.08 La Curia di Nocera Inferiore: quel saggio deve andare al macero E il vescovo censura il libro sull’Inquisizione Nel volume sono riprodotti documenti su avvenimenti accaduti fra Sei e Settecento "Potrebbero scandalizzare il lettore", replica il prelato di Adriano Prosperi Al lettore normale, smarrito davanti all´abbondanza dei libri e in cerca di recensioni che lo aiutino a scegliere, diciamo subito che il libro di cui si parlerà qui non lo troverà in libreria né ora né - forse - mai. Ma il libro esiste, anche se forse non lo potremo leggere. Ne parliamo perché la sua vicenda riporta tra lettori annoiati da storie di censure più o meno inventate per ragioni di bottega il fantasma di una censura antica, che ha operato a lungo nel passato remoto e che credevamo scomparsa. Si tratta di un libro di storia che racconta vicende accadute in un luogo d´Italia in un passato remoto, tra ´600 e ´700. Vi si incontrano persone e fatti di vita quotidiana, passati attra

Le credenze e il metodo storico: perché si può essere relativisti

Corriere della Sera 11.6.08 In discussione Una confutazione di Emmanuel Le Roy Ladurie: ciò che oggi risulta falso ha avuto un senso profondo nei secoli passati La verità al tempo delle streghe Le credenze e il metodo storico: perché si può essere relativisti di Quentin Skinner Emmanuel Le Roy Ladurie nel saggio I contadini di Linguadoca (Laterza), riguardo all'insorgenza delle credenze sulla stregoneria nel periodo della Riforma, inizia sottolineando che quelle convinzioni dei contadini erano chiaramente false, ed erano poco più del prodotto di ciò che lui chiama un «delirio di massa». Per spiegare perché queste convinzioni siano state ampiamente condivise, dice Ladurie, ci serve un resoconto di ciò che può avere compromesso il processo di ragionamento e può aver fatto sì che, come lui dice, la coscienza dei contadini rompesse gli ormeggi. Afferma Ladurie che il problema sta in cosa causò l'insorgere di un simile oscurantismo e di una epidemia di convinzioni patologiche. Il mi

L'impero ottomano. Un'organizzazione multietnica e multireligiosa che fondò il suo successo sull'inclusione

La Stampa Tuttolibri 14.6.08 L'impero ottomano. Un'organizzazione multietnica e multireligiosa che fondò il suo successo sull'inclusione Sono i turchi gli eredi di Roma di Silvia Ronchey Nel XVI secolo, quando l'età moderna iniziò la sua corsa, il mondo era dominato da quattro imperi. Il più ricco e potente era la Cina, governata dai Ming. Gli altri erano l'impero safavide in Iran, l'impero moghul in India e l'impero ottomano a cavallo tra i confini orientali dell'Anatolia e le sponde occidentali del Mediterraneo. Complessivamente, gli ultimi tre imperi amministravano la parte del mondo che si estendeva da Vienna a Pechino, arricchendosi con il commercio tra Asia e Europa. A presidiare la cruciale area geopolitica che faceva da ponte verso le grandi vie dei traffici orientali alle discordi potenze europee, proprio nel momento in cui Spagna e Portogallo conquistavano il Nuovo Mondo e i suoi tesori, era un unico, fondamentale interlocutore: l'impero ot

Negli anni ruggenti della Contriforma, quando la battaglia contro le eresie fu vinta, gli amori proibiti, fino a quel momento leciti,

Il Sole 24 Ore Domenica 15.6.08 Addio mia concubina Negli anni ruggenti della Contriforma, quando la battaglia contro le eresie fu vinta, gli amori proibiti, fino a quel momento leciti, entrarono nel mirino della Chiesa di Massimo Firpo È sotto gli occhi di tutti il fatto che il matrimonio, inteso come vincolo giuridico (e sacramentale per i cattolici) di una coppia eterosessuale non può esaurire il magmatico e mutevole universo dei rapporti affettivi, delle pratiche sessuali, delle forme di convivenza di adulti consenzienti, e che pertanto lo stesso concetto tradizionale di famiglia sta conoscendo mutamenti profondi. Le iniziative di legge sulla regolamentazione delle coppie di fatto hanno occupato in tempi recenti le prime pagine dei giornali, e in merito la Chiesa di Roma non ha mancato di far sentire la sua prevedibile voce per contrastare il riconoscimento di pur minimi diritti ai protagonisti di forme alternative di convivenza che, evidentemente, non sono soltanto il deplorevole

Da un picchio a un popolo: storia e ricchezze dei Piceni

l’Unità 15.6.08 Nelle Marche. A Matelica «Potere e splendore» restituisce un volto a una civiltà cancellata dai romani Da un picchio a un popolo: storia e ricchezze dei Piceni di Marco Innocente Furina Finora erano solo un’ombra. Un nome o poco più. Narra la leggenda che raggiunsero le loro sedi storiche durante una Ver sacrum (primavera sacra), una migrazione rituale in cui i giovani della tribù andavano alla ricerca di nuove terre. Li condusse là, sull’Appennino che guarda l’Adriatico il loro animale totem, il picchio. Picus, in latino da cui Piceni, Picenti, Picentini. Ovvero i giovani del Picchio. Lo stesso uccellino che ora appare sulla stemma della regione Marche. Forse là, sul medio Adriatico, c’era già qualcuno ad attenderli, un’ancora più misteriosa civilizzazione orientale. I Pelasgi sono quasi un fantasma, ma nel nome di Ascoli i linguisti ritrovano echi dell’antica Anatolia. Chissà. Occuparono le terre che vanno dall’attuale provincia di Pesaro sino a quella di Teramo in Ab