ASCOLI -Nuove scoperte archeologiche in centro
ASCOLI -Nuove scoperte archeologiche in centro
CARLO PACI
Edizione del 21 giugno 2008, CORRIERE ADRIATICO
Rinvenute anche alcune pietre riconducibili ad una strada romana e resti di ceramiche medievaliLunedì riprendono i lavori per la pavimentazione di via D’Ancaria
Ritrovata da un esperto una scritta del 1500 con un messaggio di speranza per gli ascolani
Si rischia di diventare monotoni nel sottolineare che sotto la prima crosta della pavimentazione, nel centro storico, viene alla luce ogni tipo di presenza archeologica.
Le ultime due durante i lavori di pavimentazione di via D'Ancaria, ma ce n'è una terza che merita considerazione per la sua singolarità. Eppoi anche una quarta che vedremo. Ma andiamo per ordine.
Da anni il collega professor Serafino Castelli insegue reperti soprattutto di epoca rinascimentale. E così lo si vede aggirarsi con occhio vigile, laddove sono in corso scavi. E si deve alla sua vista... allenata se in questi giorni ha ritrovato nientemeno che una consistente porzione di lastra di travertino con lettere incise, testimonianza certa che fece parte di un architrave di finestra, o meglio portone di non trascurabile importanza.
Dove l'ha scovata? Addirittura faceva parte dell'alzata di un gradino che conduce all'ingresso del negozio di generai alimentari, di via D'Ancaria, di Giuseppe D'Angelo, simpaticamente conosciuto come Pippo.
Come è venuta fuori? Semplicemente col fatto che scalfendo il manto stradale, è riemersa questa alzata che presentava alcune parole tronche e smozzicate.
Non ce n'è voluta di più perche Castelli ricostruisse la frase come segue: Un giorno vene che tutti gli altri avanza un detto certamente finalizzato alla speranza.
Al centro la lastra è martellata (forse c'era un stemma nobiliare), ma la data iscritta è precisa: 1543.
Come è stato scritto da un letterato, ulteriore conferma di una Città dell'Umanesimo unica al mondo. Sorride il collega Castelli che non solo è autore del libro Iscrizioni nelle case ascolane del Cinquecento, ma ne ha già in stampa uno nuovo. A proposito della sua passione, lo ricordiamo, sotto il sole del pieno agosto, con una scala traballante appoggiata al muro, pennello alla mano con vernice nera, dipingere le annose scritte, non più visibili, delle antiche case di corso Mazzini.
Di queste scritte si sono occupati, nel passato diversi scrittori, ricercatori e letterati come Giuseppe Castelli, Giulio Gabrielli, d.Giuseppe Fabiani ed altri.
Nel suo libro il Castelli riproduce un certo numero di scritte, che con successivi articoli giornalistici assommarono a circa 170, ma ne sono ancora da rintracciare almeno altre 150, in questa città tuttora museo valido di un passato glorioso e...di cultura, ma anche scrigno da scoprire con tante altre testimonianze, non escluse le scritte cinquecentesche, proverbiali e di costume.
E arriviamo così alle agli ultimi ritrovamenti. Proprio all'incrocio di via D'Ancaria con corso Mazzini (piazza del Popolo) la dottoressa Nora Lucentini della Sovrintendenza, aveva pregato il responsabile della Cooperativa Ante Quem, Michele Mazzoni, di effettuarvi un saggio. E dallo scavo sono venuti fuori frammenti di ceramiche (tutte attribuibili ad epoca medioevale), ma con essi un allineamento di pietre, coerente con una strada d'epoca romana, che non sarebbe del tutto difficile ricostruire nel tempo. Comunque tutto è stato rilevato, fotografato, riportato in cartaceo. Se non vi saranno altre disposizioni, domani lunedì tutto dovrebbe essere ricoperto. Stessa decisione dovrebbe essere presa per l'altro reperto, il muro anch'esso d'età medioevale, con altri frammenti di ceramiche.
In questi giorni i lavori sono rimasti fermi, ma la direzione assicura che ci si sta preparando per la fase conclusiva della ripavimentazione che avrà inizio, anch'essa, lunedì.
CARLO PACI
Edizione del 21 giugno 2008, CORRIERE ADRIATICO
Rinvenute anche alcune pietre riconducibili ad una strada romana e resti di ceramiche medievaliLunedì riprendono i lavori per la pavimentazione di via D’Ancaria
Ritrovata da un esperto una scritta del 1500 con un messaggio di speranza per gli ascolani
Si rischia di diventare monotoni nel sottolineare che sotto la prima crosta della pavimentazione, nel centro storico, viene alla luce ogni tipo di presenza archeologica.
Le ultime due durante i lavori di pavimentazione di via D'Ancaria, ma ce n'è una terza che merita considerazione per la sua singolarità. Eppoi anche una quarta che vedremo. Ma andiamo per ordine.
Da anni il collega professor Serafino Castelli insegue reperti soprattutto di epoca rinascimentale. E così lo si vede aggirarsi con occhio vigile, laddove sono in corso scavi. E si deve alla sua vista... allenata se in questi giorni ha ritrovato nientemeno che una consistente porzione di lastra di travertino con lettere incise, testimonianza certa che fece parte di un architrave di finestra, o meglio portone di non trascurabile importanza.
Dove l'ha scovata? Addirittura faceva parte dell'alzata di un gradino che conduce all'ingresso del negozio di generai alimentari, di via D'Ancaria, di Giuseppe D'Angelo, simpaticamente conosciuto come Pippo.
Come è venuta fuori? Semplicemente col fatto che scalfendo il manto stradale, è riemersa questa alzata che presentava alcune parole tronche e smozzicate.
Non ce n'è voluta di più perche Castelli ricostruisse la frase come segue: Un giorno vene che tutti gli altri avanza un detto certamente finalizzato alla speranza.
Al centro la lastra è martellata (forse c'era un stemma nobiliare), ma la data iscritta è precisa: 1543.
Come è stato scritto da un letterato, ulteriore conferma di una Città dell'Umanesimo unica al mondo. Sorride il collega Castelli che non solo è autore del libro Iscrizioni nelle case ascolane del Cinquecento, ma ne ha già in stampa uno nuovo. A proposito della sua passione, lo ricordiamo, sotto il sole del pieno agosto, con una scala traballante appoggiata al muro, pennello alla mano con vernice nera, dipingere le annose scritte, non più visibili, delle antiche case di corso Mazzini.
Di queste scritte si sono occupati, nel passato diversi scrittori, ricercatori e letterati come Giuseppe Castelli, Giulio Gabrielli, d.Giuseppe Fabiani ed altri.
Nel suo libro il Castelli riproduce un certo numero di scritte, che con successivi articoli giornalistici assommarono a circa 170, ma ne sono ancora da rintracciare almeno altre 150, in questa città tuttora museo valido di un passato glorioso e...di cultura, ma anche scrigno da scoprire con tante altre testimonianze, non escluse le scritte cinquecentesche, proverbiali e di costume.
E arriviamo così alle agli ultimi ritrovamenti. Proprio all'incrocio di via D'Ancaria con corso Mazzini (piazza del Popolo) la dottoressa Nora Lucentini della Sovrintendenza, aveva pregato il responsabile della Cooperativa Ante Quem, Michele Mazzoni, di effettuarvi un saggio. E dallo scavo sono venuti fuori frammenti di ceramiche (tutte attribuibili ad epoca medioevale), ma con essi un allineamento di pietre, coerente con una strada d'epoca romana, che non sarebbe del tutto difficile ricostruire nel tempo. Comunque tutto è stato rilevato, fotografato, riportato in cartaceo. Se non vi saranno altre disposizioni, domani lunedì tutto dovrebbe essere ricoperto. Stessa decisione dovrebbe essere presa per l'altro reperto, il muro anch'esso d'età medioevale, con altri frammenti di ceramiche.
In questi giorni i lavori sono rimasti fermi, ma la direzione assicura che ci si sta preparando per la fase conclusiva della ripavimentazione che avrà inizio, anch'essa, lunedì.
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