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Visualizzazione dei post da novembre, 2008

Le violenze perpetrate dai soldati dell’Armata Rossa taciute e rimosse per 60 anni

l’Unità 25.11.08 Nelle sale tedesche «Anonyma» tratto dal diario dell’epoca d’una giornalista Le violenze perpetrate dai soldati dell’Armata Rossa taciute e rimosse per 60 anni 1945, i due milioni di stupri che misero fine alla guerra di Gherardo Ugolini Un gioco di veti incrociati ha coperto la tragedia di massa di cui, alla sconfitta, furono protagoniste in Prussia orientale le cittadine del Reich. Ora il film di Max Färberböck l’ha imposta all’attenzione di tutti. BERLINO. Quante furono le donne tedesche violentate dai russi negli ultimi mesi di guerra? Secondo gli storici, se si considera l’intero territorio della Prussia orientale, la regione di confine dove l’Armata Russa sfondò già nel dicembre del 1944, le donne vittime di stupro furono circa 2 milioni, gran parte delle quali ammazzate direttamente dai soldati che le violentarono o morte per le conseguenze della violenza (spesso compiendo suicido). Un dramma collettivo dalle proporzioni mostruose, sul quale per decenni è caduto

CAMAIORE. Salgono a 45 gli scheletri sotto la piazza

CAMAIORE. Salgono a 45 gli scheletri sotto la piazza Marco Pomella SABATO, 22 NOVEMBRE 2008 IL TIRRENO - Viareggio A giorni il responso degli esami per la datazione dei reperti Per gli archeologi che stanno rinvenendo tutti i giorni reperti è quasi una corsa contro il tempo. La prossima settimana - dieci giorni al massimo - i lavori per il piastrellamento di piazza Diaz si sposteranno e riguarderanno la sezione oggi al vaglio degli esperti e, a quel punto, gli scavi saranno ricoperti. E con loro quello che, forse, poteva essere portato alla luce. Gli esperti sono la dottoressa Francesca Anichini, la direttrice del museo Stefania Campetti, gli archeologi Elisa Bertelli, Luca Parodi e Alessandra Del Freo e l’antropologa Giuliana Pagni. Gli ultimi due “ritrovamenti”, mercoledì pomeriggio. Due scheletri, perfettamente conservati. Due maschi adulti, uno di venti anni, l’altro di una cinquantina, alti un po’ più di un metro e settanta. Due scheletri, che portano a 45 il numero complessivo di

Sulle tracce di Erode

La Repubblica 20.11.08 Sulle tracce di Erode Nuove scoperte: ritrovati la tomba e il sarcofago a colloquio con lo studioso Ehud Netzer Tra archeologia e politica National Geographic Magazine pubblicherà un servizio sulle ricerche dell´archeologo Ehud Netzer: la rivista sarà in edicola a partire dal 29 novembre. In programma anche un documentario su National Geographic Channel (il 7 dicembre alle 22, canale 402 di Sky). È molto probabile che la strage degli innocenti sia una leggenda senza basi storiche "I Palestinesi negano l´esistenza dell´antico tempio di Gerusalemme e vietano gli scavi" ROMA. Erode, al suo nome non c´è chi non inorridisca: da Giotto a Beato Angelico, Guido Reni o Poussin hanno immaginato in molti modi diversi la sua "Strage degli innocenti" narrata nel Vangelo di Matteo, l´omicidio di tutti i bambini appena nati ordinato dal despota quando seppe che i Re Magi stavano cercando un neonato davvero speciale, il futuro Re dei Giudei. Eppure non c´è ev

L’antica Kroton in mostra

L’antica Kroton in mostra 15-11-2008 - IL GIORNALE DI CALABRIA I tesori dell’antica città magno greca alla XI edizione della Borsa Mediterranea del turismo di Paestum I tesori dell’antica Kroton sono in mostra all’XI edizione internazionale della Borsa mediterranea del turismo archeologico a Paestum. Fino al 16 novembre la città di Crotone, per iniziativa dell’assessorato comunale ai Beni culturali, è presente con un proprio stand all’esposizione più autorevole ed internazionale, carica di valenze importanti per un settore strategico del nostro Paese, ed in particolare dell’area crotonese, come il turismo archeologico e culturale. “Il Comune di Crotone - è scritto in una nota - si presenta, all’interno di una vetrina così importante, con l’intento di divulgare e far conoscere ad un numero sempre maggiori di visitatori il suo immenso patrimonio artistico, archeologico, culturale. La Borsa di Paestum, in questo senso, con i suoi 16 mila metri quadri di area espositiva e 8500 visitatori,

Al Colosseo, storie di statue rubate e rientrate in Italia

Al Colosseo, storie di statue rubate e rientrate in Italia Lauretta Colonnelli Corriere della Sera (Roma) 16/11/2008 C`è una vicenda rocambolesca dietro la maggior parte delle sessanta opere esposte al Colosseo fino al 15 febbraio nella mostra «Rovine e rinascite dell`arte in Italia», promossa dal Comitato nazionale per le celebrazioni dei centenario del primo regolamento di tutela, varato nel 1909. I progressi compiuti in difesa del patrimonio artistico vengono illustrati attraverso statue, anfore, bassorilievi, dipinti. Come la splendida tela che raffigura il ritratto di «Antea» e che fu dipinta dal Parmigianino nel 1535. Oggi si trova nel Museo di Capodimonte a Napoli, dove è tornata nel dopoguerra. Era tra le opere che dal deposito di Montecassino furono inviate a Berlino dai paracadutisti della Divisione Goering, poi confluite nel rifugio della miniera di sale di Alt-Aussée dove furono trovate dagli americani che le radunarono infine a Monaco di Baviera. Tra queste c`era anche la

A Pompei rivive un´antica tintoria

A Pompei rivive un´antica tintoria VENERDÌ, 14 NOVEMBRE 2008 LA REPUBBLICA - Napoli Nella regio V un gruppo di studiosi tenterà di ripetere il procedimento usato dalle antiche fulloniche Archeologia viva a Pompei. Dopo aver provato a vinificare con vitigni venuti dal passato, dopo i profumi e le spezie che assaporavano gli abitanti estinti dall´eruzione, sabato si tenta un nuovo esperimento. Nella quinta Regio riapre una "fullonica", l´antica tintoria-lavanderia. A Pompei ce n´erano quattro, in quella più famosa, del tintore Stephanus, si approfittava per fare propaganda a un candidato politico del tempo. Per l´esperimento andrà in funzione una caldaia ricostruita dal Centro studi Jean Berard sul modello di quelle originali che sono arrivate fin qui intatte in alcune tintorie della città antica. L´esperimento si svolgerà sotto gli occhi dei visitatori del sito archeologico: sotto un bacino di piombo verrà acceso un fuoco per riscaldare l´acqua mescolata con allume, coloranti

La leggenda di Giovanna d’Arco

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La leggenda di Giovanna d’Arco La leggenda di Giovanna d’Arco comincia nel momento stesso in cui termina la sua storia, a mezzogiorno del 30 maggio 1431. Alla sua origine non c’è soltanto il soldato inglese che aveva visto l’anima della Pulzella salire in cielo tra volute di fumo e vorticare di faville, oppure l’aiutante del balivo di Rouen, Jean Fleury, che aveva invece sentito dire che in mezzo alla cenere che gli inglesi avevano prudentemente fatto disperdere nella Senna era stato trovato il suo cuore intatto, ancora palpitante di sangue, ma ci sono anche tutti gli ingenui, i visionari, gli increduli, i nemici giurati di ogni evidenza che, quando ancora l’afrore dell’incendio gravava sulla piazza del Vieux-Marché, si erano sforzati di convincere i popolani impietositi che quella a cui avevano assistito era soltanto una terrificante messinscena: fossero accorsi in suo aiuto gli angeli del Signore o gli abili emissari di Carlo di Valois, si fosse liberata dai lacci dietro la spessa co

CAMPOMARINO : ritrovamento di 18 tombe bizantine a Marinelle Vecchie

CAMPOMARINO : ritrovamento di 18 tombe bizantine a Marinelle Vecchie 06/11/2008 il Tempo CAMPOMARINO «Il ritrovamento delle 18 tombe bizantine nell'area di Marinelle Vecchie riempie d'orgoglio il mondo dell'archeologia regionale». L'Assessore regionale ai Beni Culturali, Sandro Arco, non nasconde la soddisfazione per i risultati della campagna di scavi finanziata dalla Regione Molise, che ha portato alla luce parte di una necropoli bizantina e che potrebbe determinare una nuova «lettura» della storia del Molise. Il ritrovamento è infatti il primo nella nostra regione a dare testimonianza dell'influenza bizantina nell'area e ad avallare l'immagine dei nostri antenati come popolazioni aperte ai traffici via mare con l'Oriente mediterraneo. «Questa scoperta si attesta tra le più importanti avvenute negli ultimi anni nella nostra Regione», tiene infatti a sottolineare l'assessore, rimarcando un altro dato significativo. «È fondamentale sottolineare che q

«La necropoli di Chiavari è la più ricca, estesa e antica in Liguria»

«La necropoli di Chiavari è la più ricca, estesa e antica in Liguria» GIORGIO GETTO VIARENGO* Il Secolo XIX (Levante) 03/11/2008 CHIAVARI. La prima foto della scoperta della necropoli protostorica che - è notizia di ieri - il Comune vuole "riportare a casa" a Palazzo Rocca apparve sul Secolo XIX nel marzo 1959. L`immagine ritraeva un operaio che prelevava dallo scavo un`urna cineraria, la foto è caratterizzata da colori sbiaditi ed è senza dubbio una delle iconografie più significative della cronaca di quei giorni. Il professor Nino Lamboglia, della Soprintendenza Archeologica della Liguria, diresse le operazioni di scavo e nel 1960 pubblicava un primo studio preliminare. Nell`opera, apparsa nella Rivista di Studi Liguri, esordiva con una frase di grande valore storico e culturale: «L`anno 1959 segna una data memorabile nella conoscenza della protostoria ligure. In pieno centro della città di Chiavari, e in una zona finora vergine e non sospetta di ritrovamenti e di stanziame