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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Penne di falco e avvoltoio per i cacciatori Neandertal

La Stampa TuttoScienze 13.4.11 Penne di falco e avvoltoio per i cacciatori Neandertal La scoperta nel sito nascosto in una grotta delle Prealpi Venete “Ecco le prove che si decoravano corpo e vestiti, come i Sapiens” Marco Peresani, Università di Ferrara Vivo e ricco di colpi di scena si presenta il dibattito scientifico sull’uomo di Neandertal, tanto da impegnare fiumi di inchiostro nella bibliografia internazionale e centinaia di studiosi in accorati convegni a discutere della sua biologia, vita sociale, sussistenza e comportamento. Proprio quest’ultimo aspetto segna un picco d’attenzione, legato alle cause che hanno portato alla scomparsa dei nostri «cugini» tra 50 e 40 mila anni fa: come si rapportavano con l’ambiente e le innumerevoli risorse – alimentari e non - che questo offriva? Quant’era profondo il grado di conoscenza del territorio in cui si muovevano, degli animali che vi abitavano, dei giacimenti di rocce da scheggiare? Quali sistemi di identificazione adottavano per lor

Risorgimento e fotografia

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Può sembrare strano associare la fotografia al nostro Risorgimento, eppure alcuni dei protagonisti del movimento di indipendenza nazionale seppero cogliere subito il potenziale della fotografia per promuovere le loro idee. A spiegarlo è il direttore del Museo del Risorgimento di Roma, Marco Pizzo. Della fotografia, tra gli altri - e forse meglio degli altri - si servì lo stesso Garibaldi, autore di scatti che hanno fatto epoca. In particolare, egli inaugurò la tradizione della fotografia en plein air, all'aria aperta: nata per necessità, ben presto dimostrò il suo enorme potenziale. All'iniziativa di Garibaldi si deve pure l'album dei Mille, il primo monumento fotografico della storia.

Pompei, la città perduta

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si passano in rassegna i ritrovamenti archeologici di una città ricca di fascino, distrutta da una violenta eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. I lavori di scavo, inaugurati nel 1748 per iniziativa di Carlo III di Borbone, divennero il primo esempio di ricerca archeologica sistematica, dove lo scavo cominciava ad avere una connotazione scientifica e razionale.

I misteriosi graffiti perduti nel deserto

La Repubblica 13.4.11 Le avventure di Fabrizio Mori, paletnologo da poco scomparso I misteriosi graffiti perduti nel deserto Le ricerche iniziano in Libia negli anni Cinquanta. I reperti risalivano all´epoca paleolitica Stefano Malatesta Nei sette anni in cui rimase in Libia, molto più come viceré che come governatore, Italo Balbo aveva cercato di far dimenticare le nefandezze degli italiani "brava gente": come Graziani - un autentico criminale - che aveva fatto bombardare la popolazione civile in fuga, compresi donne e bambini, durante l´avanzata militare nel sud del paese. O come Badoglio, che aveva deportato decina di migliaia di paesani dal Gebel cirenaico, chiudendoli in campi di concentramento, dove la prigionia si era trasformata in un vero genocidio. Balbo aveva messo su a Tripoli una corte, molto teatrale e operistica, circondato da amici che venivano quasi tutti dalla bassa ferrarese e da belle donne. Ma nello stesso tempo aveva tentato, con una certa velleità e in

Centinaia di tesori sommersi tra le coste di Lazio e Toscana.

Centinaia di tesori sommersi tra le coste di Lazio e Toscana. IL TEMPO 10/03/2011 Quattrocentocinquanta siti individuati, di cui 22 di notevole importanza. È il risultato del censimento dei beni archeologici sommersi nelle regioni Lazio e Toscana, svolto nell'ambito del progetto Archeomar 2. Un progetto del Ministero dei Beni culturali iniziato nel 2008. Durante il convegno di ieri, svoltosi nel complesso di San Michele a Ripa, il sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali, Francesco Giro, ha dichiarato: «Il primo progetto Archeomar, avviato nel 2004, ha riguardato il censimento dei siti archeologici sommersi distribuiti lungo le coste della Puglia, Campania, Basilicata e Calabria. Nell'ambito dell'indagine è stato creato un database di 628 potenziali siti. Di questi meno del 9% aveva coordinate geografiche certe, nel 50% dei casi i siti erano da posizionare con indicazioni di massima sull'area nella quale effettuare le indagini e per oltre il 41% le aree eran

STORIA DELLA ANTICA CIVILTA' EGIZIA - 1° parte di 18.

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Il tesoro dei signori del ferro

La Stampa TuttoScienze 30.3.11 Il tesoro dei signori del ferro Archeologia/1. Riemerge dalle tombe lo sfarzo di una comunità villanoviana di 2800 anni fa Migliaia di reperti testimoniano un’intensa rete di scambi, anche di ambra dal Mar Baltico di Franco Giubilei Da questo sperone roccioso che si erge a meno di 20 chilometri da Rimini, gli antichi abitanti di Verucchio potevano controllare la costa adriatica da Ravenna fino ad Ancona, oltre alla principale via per l’Etruria che correva lungo la Val Marecchia. Una posizione strategica anche per il commercio dell’ambra proveniente dal Mar Baltico, la stessa ambra che impreziosisce fibule e altri oggetti rinvenuti nelle sorprendenti necropoli del piccolo Comune romagnolo. Duemila 800 anni fa qui prosperava una comunità dall’artigianato raffinatissimo, la cui aristocrazia ha voluto lasciare tracce ben riconoscibili del proprio passaggio: «Questi aristocratici, uomini e donne, che dominavano Verucchio fra il IX e il VII secolo avanti Crist