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Visualizzazione dei post da gennaio, 2009

La dea di via Marmorata. Iside sotto i binari del tram

La dea di via Marmorata. Iside sotto i binari del tram la Repubblica, Roma - 25-01-2009 Una scultura d´età imperiale emerge dagli scavi Sotto appena cinque centimetri di grassa e corrosiva argilla, a Testaccio è riapparsa una dea. Bellissima, che sia Iside o Diana, nonostante qualche graffio sul volto, il naso scheggiato e la pelle del marmo leggermente rovinata. Del resto, sulle perfette forme scolpite da un maestro d´età imperiale, dal secolo scorso sferraglia il tram di via Marmorata. Ed è sotto la linea dei binari che venerdì gli archeologi hanno rinvenuto la scultura, alta circa 40 centimetri, appartenente a una statua che raffigura, forse, Artemide Efesina. Il cantiere, diretto da Alessandra Capodiferro della Soprintendenza archeologica di Roma, ha riaperto da appena una settimana con cinquesaggi lungo via Marmorata (dopo l´interramento per la mobilità nelle feste di Natale e dopo le scoperte, fatte l´estate scorsa, di strutture commerciali e abitazioni: dall´età imperiale fino a

Il ritorno dell'età del Bronzo Un patrimonio storico e turistico

Il ritorno dell'età del Bronzo Un patrimonio storico e turistico Raffaele Di Noia 25/01/2009 IL SECOLO XIX Graffiti e incisioni rupestri riportano alla luce il nostro passato. IL SAVONESE come Lascaux e Altamira? Potrebbe essere una delle svolte possibili suggerite dalle attrattive del nostro territorio. I graffiti e le incisioni rupestri che hanno reso celebri nel mondo le località francese e spagnola sono infatti il tesoro per gran parte ancora da scoprire della nostra provincia. Come la punta di un iceberg il patrimonio esistente lascia intuire potenzialità notevoli in tal senso. L'ultima delle quali riguarda Quiliano. Insieme alle tracce più famose del Finalese e della zona a ridosso del Beigua, sono diversi i siti che stanno facendo riaffiorare autentici tesori millenari e testimonianze dei nostri antenati. «La maggior parte dei nostri siti sono tutti legati all'età del Bronzo e continuano a dare risultati sorprendenti - racconta Carmelo Prestipino, presidente della so

Egnazia, spunta la Pompei della Puglia

Egnazia, spunta la Pompei della Puglia TITTI TUMMINO DOMENICA, 25 GENNAIO 2009 LA REPUBBLICA - Bari Il parco archeologico di Egnazia non smette di stupire. Gli ultimi scavi hanno portato alla luce nuovi incredibili tesori: tombe mai violate, una cappella con tracce di pavimento, presbiterio e balaustra, un complesso termale con ancora gli ambienti per i bagni caldi e freddi. Scoperte che candidano il sito a diventare la Pompei della Puglia, come dice il direttore regionale dei Beni culturali, Ruggiero Martines. Che intanto ha bloccato i lavori per la realizzazione di uno stabilimento balneare all´interno dell´area archeologica. I nuovi scavi nel sito riportano alla luce una cappella, tombe mai violate e un complesso termale L´area archeologica diventa così uno dei parchi più importanti ed estesi dell´intero Mezzogiorno Ritrovati anche preziosi corredi funerari I risultati delle ricerche bloccano i lavori per la realizzazione di uno stabilimento balneare all´interno del complesso Quando

Dalla Statale alla ricerca dell´antica Palmira perduta

Dalla Statale alla ricerca dell´antica Palmira perduta PAOLO SCANDALE MERCOLEDÌ, 21 GENNAIO 2009 LA REPUBBLICA - Milano Due missioni archeologiche in Siria per studiare architettura e cambiamenti climatici La coordinatrice: "Unire ricerca e insegnamento è lo scopo dell´ateneo" Dalle aule dell´università al deserto siriano. Due missioni guidate da docenti della Statale con la partecipazione di alcuni studenti stanno studiando la zona della città di Palmira, uno dei più importanti siti archeologici del Mediterraneo, laddove la regina Zenobia si ribellò al potere di Roma. Una spedizione lavora, ed è la prima volta per degli italiani, all´interno della città, concentrandosi su un quartiere centrale finora trascurato dagli studiosi. Circa 114mila metri quadrati molto importanti perché rappresentano la "cerniera" tra due diverse epoche di Palmira: «Le costruzioni del quartiere sono diverse sia da quelle della parte più antica a sud, sia da quelle della parte romana a nord

Castelli e cattedrali di Puglia, il segno dei normanni

Castelli e cattedrali di Puglia, il segno dei normanni di COSIMO DAMIANO FONSECA* Corriere del Mezzogiorno - LECCE - 2009-01-21 num: - pag: 12 Lo sviluppo dei primi centri urbani durante il Medioevo avvenne intorno ai simboli del potere civile e religioso costruiti dai nuovi dominatori Il professor Fonseca anticipa al Corriere del Mezzogiorno i temi della sua conferenza di oggi a Bari (ore 17.30, biblioteca Ricchetti in via Sparano 149) sul tema «Castello e Cattedrale » per il ciclo dei «Mercoledì con la Storia» del Centro di Studi Normanno Svevi Il tema della ubicazione dei due principali centri rappresentativi del potere, la cattedrale e il castello, nelle città medievali meridionali, non è argomento risolvibile in poche battute. Già negli anni Sessanta alcuni studi evidenziarono la duplicità delle valenze culturali risultanti dall'ubicazione, contrapposta, delle cattedrali e dei castelli o palazzi pubblici, elementi simbolici di forte impatto e sedi dei poteri politici territori

Il guerriero Scoperte a San Severo tombe d'epoca dauna e i resti di un uomo sepolto con le sue armi

Il guerriero Scoperte a San Severo tombe d'epoca dauna e i resti di un uomo sepolto con le sue armi LUCA PERNICE Corriere del Mezzogiorno 15/01/2009 Anche resti umani, probabilmente di un guerriero vissuto in provincia di Foggia, tra il IV e il III secolo avanti Cristo, tra il materiale rivenuto all'interno di due tombe nelle campagne di San Severo; materiale che stava per essere trafugato da quattro persone, tutte denunciate all'autorità giudiziaria. Un'operazione portata a termine dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Foggia, che è riuscita a recuperare oltre centoventi reperti archeologici risalenti - secondo gli esperti - ad un periodo compreso tra i il IV e il III secolo avanti Cristo. Una scoperta «eccezionale» anche per Giovanna Pacilio, della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia: «Si apre una pagina importante per la storia archeologica della provincia di Foggia poiché, per la prima volta, nelle campagne di San Severo sono

Fu in Siria il primo attacco chimico, 17 secoli fa

Fu in Siria il primo attacco chimico, 17 secoli fa Guido Santevecchi Corriere della Sera - 16-01- 2009 - pag: 41 I persiani usarono una speciale mistura di fumi tossici per uccidere venti legionari romani LONDRA — I resti dei venti legionari romani, seppelliti in una fossa comune nel III secolo dopo Cristo, erano stati scoperti nel 1930 vicino al villaggio di Salhiyé in Siria. Erano allineati, ancora con l'equipaggiamento da battaglia, ma gli archeologi non trovarono tracce di colpi mortali sugli scheletri. Che cosa aveva segnato il fato di quei soldati caduti alla frontiera orientale dell'impero? Secondo Simon James, studioso dell'Università di Leicester, furono uccisi dal primo attacco chimico documentato nella storia. Correva l'anno 256 e la guarnigione romana di Dura Europos, sulla sponda destra dell'Eufrate, era stata investita dall'assalto dell'esercito sassanide venuto dalla Persia. L'assedio fu condotto anche scavando gallerie per far crollare le

recupero della più antica conceria del mondo, a Pompei

recupero della più antica conceria del mondo, a Pompei Carlo Avvisati 04/01/2009 IL MATTINO Hanno avuto inizio i lavori per il recupero della più antica conceria del mondo, negli scavi di Pompei, quasi alla fine della via Stabiana. In pratica, gli specialisti del Centro Jean Berard di Napoli, coordinati dal direttore, l’archeologo Jean-Pierre Brun, nella parentesi di bel tempo tra una pioggia torrenziale e l’altra hanno aperto il cantiere per recuperare una struttura senza eguali per valenza scientifica e storica. La fabbrica, una conceria dove si lavoravano le pelli che arrivavano dall’entroterra campano, in prevalenza dall’Irpinia, venne impiantata nel corso I secolo dopo Cristo in un’area situata alla periferia sud della città, prossima a una delle più importanti porte d’accesso a Pompei: quella che indirizzava alla vicina Stabiae. L’opificio venne scoperto nel 1873 e interamente scavato negli anni ’50 del secolo scorso, durante il periodo in cui fu soprintendente don Amedeo Maiuri.

Taranto va alla ricerca della «Dea» perduta

Taranto va alla ricerca della «Dea» perduta di GIACOMO ANNIBALDIS 04 gennaio 2009, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO IL paradosso non può essere più eclatante: mentre diminuiscono i fondi necessari a tutelare il nostro patrimonio archeologico, a potenziare sovrintendenza e musei, a salvare dai tombaroli reperti e capolavori, ecco che aumenta nella popolazione la consapevolezza del proprio passato, cui sì accredita anche la speranza che possa convertirsi in risorsa economica per il territorio. Da qui nascono rivendicazioni e lotte legali per recuperare il patrimonio perduto (con vittorie come quella che ha visto tornare in Italia ì capolavori della mostra «Nòstoi» a Roma: con i grifoni trafugati ad Ascoli Satriano); o per riaccogliere - anche solo temporaneamente - i capolavori dispersi. A ciò che sta avvenendo in questi ultimi tempi a Taranto, una città che tenta di risollevarsi puntellandosi soprattutto sulla cultura e sul riaperto Museo archeologico. Gruppi di cittadini premono affinché la «D