Il guerriero Scoperte a San Severo tombe d'epoca dauna e i resti di un uomo sepolto con le sue armi
Il guerriero Scoperte a San Severo tombe d'epoca dauna e i resti di un uomo sepolto con le sue armi
LUCA PERNICE
Corriere del Mezzogiorno 15/01/2009
Anche resti umani, probabilmente di un guerriero vissuto in provincia di Foggia, tra il IV e il III secolo avanti Cristo, tra il materiale rivenuto all'interno di due tombe nelle campagne di San Severo; materiale che stava per essere trafugato da quattro persone, tutte denunciate all'autorità giudiziaria. Un'operazione portata a termine dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Foggia, che è riuscita a recuperare oltre centoventi reperti archeologici risalenti - secondo gli esperti - ad un periodo compreso tra i il IV e il III secolo avanti Cristo.
Una scoperta «eccezionale» anche per Giovanna Pacilio, della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia: «Si apre una pagina importante per la storia archeologica della provincia di Foggia poiché, per la prima volta, nelle campagne di San Severo sono state scoperte delle tombe risalenti all'epoca Dauna ». E, dopo la scoperta di ieri, non si può escludere che nella zona vi sia una vera e propria necropoli.
«Serpente», questo il nome della località dove la Guardia di Finanza, tenendo sotto controllo l'opera dei quattro tombaroli, peraltro già noti alle forze dell'ordine sempre per gli stessi reati, ha scoperto due tombe cosiddette «a grotticelle », ossia scavate nella roccia. All'interno di queste tombe i militari e gli archeologi della Soprintendenza hanno scoperto due ricchi corredi funebri, di inestimabile valore artistico e archeologico.
In particolare, ha spiegato la dottoressa Pacilio, sono state recuperate piccole anfore; bellissimi e intatti anche alcuni bacili in bronzo con decorazioni in rosso, diversi piccoli vasi in ceramica utilizzati per versare l'olio, con disegni di donne distese e avvolte da veli. Un vero e proprio tesoro, che deve essere ancora selezionato e studiato, come i piccoli manufatti colorati recuperati sempre all'interno delle tombe, che venivano utilizzati per riempire le lucerne: manufatti su cui vi sono dei disegni di volti di donna avvolti dalle arpie.
Nel corso dell'esplorazione di una delle due tombe - a quattro metri di profondità - gli archeologi hanno trovato anche i resti umani di una persona sepolta in posizione fetale. Dai primi accertamenti potrebbe trattarsi di un guerriero, risalente all'epoca della Daunia, sepolto con il suo ricco corredo funebre e di armi: accanto ai resti umani sono stati, infatti, trovati pezzi di giavellotto e punte di lancia.
Nel corso dell'esplorazione delle tombe gli archeologi hanno verificato l'esistenza di numerosi «dromos», corridoi. E proprio questo particolare lascia intendere che in quella zona ci potrebbero essere almeno una quarantina di altri sepolcri.
Inoltre, nel percorrere uno di questi «dromos» gli archeologi hanno anche scoperto altre due tombe, ma non a «grotticelle». La prima, chiusa con una lastra, era del tutto vuota, mentre nella seconda, con una copertura realizzata da un tegolone, gli studiosi hanno trovato i resti di un bambino e qualche oggetto del suo corredo funebre.
Una scoperta definita eccezionale, poiché gli archeologi avevano incentrato le ricerche in altre zone della Capitanata, considerate ricche di tombe: oggi anche le campagne di San Severo e, in particolare, la località Serpente, rivestono un importante interesse storico e archeologico.
LUCA PERNICE
Corriere del Mezzogiorno 15/01/2009
Anche resti umani, probabilmente di un guerriero vissuto in provincia di Foggia, tra il IV e il III secolo avanti Cristo, tra il materiale rivenuto all'interno di due tombe nelle campagne di San Severo; materiale che stava per essere trafugato da quattro persone, tutte denunciate all'autorità giudiziaria. Un'operazione portata a termine dagli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Foggia, che è riuscita a recuperare oltre centoventi reperti archeologici risalenti - secondo gli esperti - ad un periodo compreso tra i il IV e il III secolo avanti Cristo.
Una scoperta «eccezionale» anche per Giovanna Pacilio, della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia: «Si apre una pagina importante per la storia archeologica della provincia di Foggia poiché, per la prima volta, nelle campagne di San Severo sono state scoperte delle tombe risalenti all'epoca Dauna ». E, dopo la scoperta di ieri, non si può escludere che nella zona vi sia una vera e propria necropoli.
«Serpente», questo il nome della località dove la Guardia di Finanza, tenendo sotto controllo l'opera dei quattro tombaroli, peraltro già noti alle forze dell'ordine sempre per gli stessi reati, ha scoperto due tombe cosiddette «a grotticelle », ossia scavate nella roccia. All'interno di queste tombe i militari e gli archeologi della Soprintendenza hanno scoperto due ricchi corredi funebri, di inestimabile valore artistico e archeologico.
In particolare, ha spiegato la dottoressa Pacilio, sono state recuperate piccole anfore; bellissimi e intatti anche alcuni bacili in bronzo con decorazioni in rosso, diversi piccoli vasi in ceramica utilizzati per versare l'olio, con disegni di donne distese e avvolte da veli. Un vero e proprio tesoro, che deve essere ancora selezionato e studiato, come i piccoli manufatti colorati recuperati sempre all'interno delle tombe, che venivano utilizzati per riempire le lucerne: manufatti su cui vi sono dei disegni di volti di donna avvolti dalle arpie.
Nel corso dell'esplorazione di una delle due tombe - a quattro metri di profondità - gli archeologi hanno trovato anche i resti umani di una persona sepolta in posizione fetale. Dai primi accertamenti potrebbe trattarsi di un guerriero, risalente all'epoca della Daunia, sepolto con il suo ricco corredo funebre e di armi: accanto ai resti umani sono stati, infatti, trovati pezzi di giavellotto e punte di lancia.
Nel corso dell'esplorazione delle tombe gli archeologi hanno verificato l'esistenza di numerosi «dromos», corridoi. E proprio questo particolare lascia intendere che in quella zona ci potrebbero essere almeno una quarantina di altri sepolcri.
Inoltre, nel percorrere uno di questi «dromos» gli archeologi hanno anche scoperto altre due tombe, ma non a «grotticelle». La prima, chiusa con una lastra, era del tutto vuota, mentre nella seconda, con una copertura realizzata da un tegolone, gli studiosi hanno trovato i resti di un bambino e qualche oggetto del suo corredo funebre.
Una scoperta definita eccezionale, poiché gli archeologi avevano incentrato le ricerche in altre zone della Capitanata, considerate ricche di tombe: oggi anche le campagne di San Severo e, in particolare, la località Serpente, rivestono un importante interesse storico e archeologico.
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