PISA. Ora affiorano le palafitte. Trovati i resti di un insediamento di 4mila anni fa
PISA. Ora affiorano le palafitte. Trovati i resti di un insediamento di 4mila anni fa
SABATO, 21 GIUGNO 2008 IL TIRRENO Pagina 5 - Pisa
L’assessore Serfogli: farò ricognizioni ogni settimana
I resti di un insediamento su palafitte. E’ questa l’ultima sorpresa, in ordine di tempo, che ci ha riservato il tormentatissimo parcheggio di piazza della Stazione. È stato l’assessore comunale ai lavori pubblici, Andrea Serfogli, a raccontarci l’ultima scoperta, all’indomani di una ricognizione sul cantiere, compiuta assieme al sindaco Filippeschi, per monitorare lo stato dei lavori.
La scoperta risale all’aprile scorso, quando scavando a dieci metri di profondità, sono venute alla luce, in una sorta di “spiaggetta”, reperti lignei, vasellame e conchiglie, risalenti secondo una prima analisi della sovrintendenza all’età del bronzo, ovvero circa 2000 anni avanti Cristo.
Tracce di una storia lontana, che confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, le origini della nostra città, sorta appunto in una zona palustre nel delta di due fiumi, l’Arno e l’Auser (come si chiamava l’odierno Serchio, prima della sua deviazione ad opera del vescovo di Lucca, Frediano nell’VIII sec. d.C.). L’ultimo intoppo è durato pochi giorni, il tempo per gli esperti di raccogliere il materiale e trasferirlo nei propri laboratori per ulteriori approfondimenti e, probabilmente, per renderlo fruibile, in un prossimo futuro, alla visione del pubblico.
Di certo, quest’ultimo “scavo”, ridisegna il perimetro di una città, la nostra, che doveva essere assai esteso, a giudicare dai recenti ritrovamenti di insediamenti risalenti ad epoche più recenti (età etrusca) prima nella zona di Gagno e poi lo scorso anno, con la piccola necropoli, scoperta casualmente durante i lavori nello spazio retrostante via Luigi Bianchi a Porta a Lucca. Se altro “passato” non emerge da quello che è stato definito dai cittadini il “parcheggio della vergogna”, l’opera potrebbe (il condizionale è d’obbligo), essere inaugurata nel giugno del 2009, ovviamente con molti posti auto in meno (278 invece dei previsti 396), ma comunque con un risultato che riqualificherà sicuramente, l’intera area, oggi a dir poco degradata.
«I nostri tecnici - dice Serfogli - seguono quasi ogni giorno i lavori. Personalmente effettuerò una ricognizione ogni settimana. Abbiamo chiesto ai responsabili di Pisa Parcheggi (la società che gestisce l’opera per conto dei costruttori, Saba Italia ed Iter) di realizzare da subiti una nuova recinzione più dignitosa dell’area, dove si spieghi meglio cosa si sta realizzando. Una parte di questa - aggiunge Serfogli - sarà a disposizione di giovani artisti graffitari che vorranno realizzare le loro opere come già avvenuto nel cantiere sotto il Comune». Con i debiti scongiuri, l’opera si avvia a conclusione attraverso alcuni step fondamentali. Il primo, quello più sostanziale, è previsto per la fine di novembre, con il definitivo inscatolamento dei tre piani di parcheggio (il progetto originario ne prevedeva quattro). Poi inizieranno i lavori di impiantistica che dovrebbero concludersi nella primavera prossima. Da qui, la palla passerà al Comune andrà a realizzare la nuova viabilità ponendo fine ai tanti disagi per pedoni, automobilisti e soprattutto residenti. D.G.
SABATO, 21 GIUGNO 2008 IL TIRRENO Pagina 5 - Pisa
L’assessore Serfogli: farò ricognizioni ogni settimana
I resti di un insediamento su palafitte. E’ questa l’ultima sorpresa, in ordine di tempo, che ci ha riservato il tormentatissimo parcheggio di piazza della Stazione. È stato l’assessore comunale ai lavori pubblici, Andrea Serfogli, a raccontarci l’ultima scoperta, all’indomani di una ricognizione sul cantiere, compiuta assieme al sindaco Filippeschi, per monitorare lo stato dei lavori.
La scoperta risale all’aprile scorso, quando scavando a dieci metri di profondità, sono venute alla luce, in una sorta di “spiaggetta”, reperti lignei, vasellame e conchiglie, risalenti secondo una prima analisi della sovrintendenza all’età del bronzo, ovvero circa 2000 anni avanti Cristo.
Tracce di una storia lontana, che confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, le origini della nostra città, sorta appunto in una zona palustre nel delta di due fiumi, l’Arno e l’Auser (come si chiamava l’odierno Serchio, prima della sua deviazione ad opera del vescovo di Lucca, Frediano nell’VIII sec. d.C.). L’ultimo intoppo è durato pochi giorni, il tempo per gli esperti di raccogliere il materiale e trasferirlo nei propri laboratori per ulteriori approfondimenti e, probabilmente, per renderlo fruibile, in un prossimo futuro, alla visione del pubblico.
Di certo, quest’ultimo “scavo”, ridisegna il perimetro di una città, la nostra, che doveva essere assai esteso, a giudicare dai recenti ritrovamenti di insediamenti risalenti ad epoche più recenti (età etrusca) prima nella zona di Gagno e poi lo scorso anno, con la piccola necropoli, scoperta casualmente durante i lavori nello spazio retrostante via Luigi Bianchi a Porta a Lucca. Se altro “passato” non emerge da quello che è stato definito dai cittadini il “parcheggio della vergogna”, l’opera potrebbe (il condizionale è d’obbligo), essere inaugurata nel giugno del 2009, ovviamente con molti posti auto in meno (278 invece dei previsti 396), ma comunque con un risultato che riqualificherà sicuramente, l’intera area, oggi a dir poco degradata.
«I nostri tecnici - dice Serfogli - seguono quasi ogni giorno i lavori. Personalmente effettuerò una ricognizione ogni settimana. Abbiamo chiesto ai responsabili di Pisa Parcheggi (la società che gestisce l’opera per conto dei costruttori, Saba Italia ed Iter) di realizzare da subiti una nuova recinzione più dignitosa dell’area, dove si spieghi meglio cosa si sta realizzando. Una parte di questa - aggiunge Serfogli - sarà a disposizione di giovani artisti graffitari che vorranno realizzare le loro opere come già avvenuto nel cantiere sotto il Comune». Con i debiti scongiuri, l’opera si avvia a conclusione attraverso alcuni step fondamentali. Il primo, quello più sostanziale, è previsto per la fine di novembre, con il definitivo inscatolamento dei tre piani di parcheggio (il progetto originario ne prevedeva quattro). Poi inizieranno i lavori di impiantistica che dovrebbero concludersi nella primavera prossima. Da qui, la palla passerà al Comune andrà a realizzare la nuova viabilità ponendo fine ai tanti disagi per pedoni, automobilisti e soprattutto residenti. D.G.
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