Scoperti i tesori dell'antica Turris

Scoperti i tesori dell'antica Turris
Emanuele Fancellu
La Nuova Sardegna 16/12/2008

PORTO TORRES. L’area di scavi archeologici nei pressi della vecchia stazione «La Piccola», coordinati da Antonella Pandolfi ed eseguiti sotto la direzione scientifica di Antonietta Boninu, continua a rivelarsi un autentico scrigno ricco di tesori. Niente ori o gioielli, ma tantissimi ritrovamenti che permetteranno di avere nuove rilevanti acquisizioni riguardanti questo settore dell’antica città romana destinato ad area cimiteriale e prima ancora importante crocevia tra i vari assi di percorrenza urbana ed extraurbana. Nonostante le piogge torrenziali rendano improbo il lavoro dell’équipe di giovani archeologi, i ritrovamenti continuano ad aggiungere nuovi particolari al puzzle della storia di Turris. Asportata la fase più superficiale delle sepolture monumentali appartenenti al VI e VII secolo, sotto la necropoli affiorano le strutture di epoca classica. Sono stati scavati strati con fortissimi segni di cenere, indice di un continuato riutilizzo umano nel corso dei secoli e una quantità sbalorditiva di ceramiche. In alcuni casi si possono ipotizzare strutture relative ad attività artigianali che si innestano sulle strutture più antiche. C’è poi una fase di passaggio dove la necropoli si è sovrapposta a fasi di riutilizzo e spoliazione con asportazione di blocchi utilizzati per altre strutture, e porzioni di edilizia pubblica di età classica legata al porto. «Ci stiamo avvicinando alle fasi di abbandono e ancor prima asportazione e riutilizzo - afferma Antonella Pandolfi -: quando scenderemo alle fasi di fondazione potremo datare il tutto con maggiori certezze». Dato da sottolineare è la scoperta di porzioni di strutture molto imponenti risalenti all’età classica. «Contemporaneamente si continua a scavare la necropoli documentando tutto e valutando l’insediamento antropico, lavorando sulle datazioni nelle aree in cui era previsto lo scavo» continua la coordinatrice. Il particolare più interessante è per la scoperta in una trincea di una platea di fondazione in blocchi di calcare di notevoli dimensioni da ricondurre a strutture di carattere pubblico di grandi dimensioni ed eccezionale interesse. I lavori termineranno, salvo variazioni al progetto originario che prevede verde pubblico e parcheggi, prima di Natale, ma lasciare che l’area sia vittima di una nuova violenza dopo quella degli anni ’20-’30 relativi alla costruzione della ferrovia, sarebbe un’ulteriore imperdonabile atto di masochismo.

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