Viaggio tra nuraghi e dolmen la rete dei siti archeologici

Viaggio tra nuraghi e dolmen la rete dei siti archeologici
Antonio Bassu
La Nuova Sardegna 16/12/2008

NUORO. È pronto a decollare operativamente il progetto sulla valorizzazione e gestione dei 16 siti archeologici del comprensorio del Nuorese, messo a punto dall’ex Comunità montana, e che ora passa la mano alla Provincia. La rete, nata nella logica del distretto culturale e del turismo integrato, coinvolge i comuni del territorio. I poli del sistema saranno gestiti dagli enti locali. Ogni unità operativa disporrà di un punto di informazione, consultazione e approfonmdimento sull’archeologia locale e regionale. Le stesse unità operative, collegate tra loro, interagiranno attraverso un comune sito web chiamato “Sinnu”. I poli, con le relative unità operative, sono dislocati nei comuni, nell’ottica di un capillare sviluppo a rete dell’offerta turistica, con la valorizzazione dei diversi siti archeologici. Hanno illustrato l’articolazione del nuovo programma l’ex presidente della Comunità montana Peppino Mureddu e l’assessore ai beni culturali e archeologici di allora Gianfranca Salis, insieme all’assessore provinciale alla cultura Peppino Paffi. La responsabile del settore beni archeologici della Soprintendenza Maria Ausilia Fadda, ha invece presentato il compendio del lavoro scientifico relativo alla pubblicazione del volume “Una Comunità montana per la valorizzazione del patrimonio archeologico del Nuorese”, curato dalla stessa. Al quale farà seguito, in fase di ultimazione, l’itinerario e i circuiti individuati mediante connessione tra i diversi beni culturali e ambientali, tramite il sito internet. Il tutto ponendosi in una prospettiva di integrazione e complementarietà rispetto ad altre iniziative. Come hanno sottolineato Mureddu, Salis e Paffi. La Comunità montana, che ha avviato il progetto nel 2001, ha speso circa 2 milioni e mezzo di euro per rendere completamente fruibili i 16 siti archeologici, compreso il consolidamento degli scavi, la loro messa in sicurezza e l’acquisizione di una parte delle aree su cui insistono i monumenti. Nella maggioranza dei casi raggiungibili dalle strade di grande traffico. «Si tratta - ha detto l’archeologa Gianfranca Salis - di un progetto innovativo di grande valore scientifico, oltre che una risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile del territorio, capace di renderlo appettibile ai flussi del turismo culturale, soprattutto nelle zone interne». L’ex presidente Peppino Mureddu ha tenuto a ribadire che tutti gli atti tecnico-amministrativi sono stati già perfezionati, per cui a breve è possibile attivare la rete archeologico-naturalistica “Sinnu”. Non appena definite le regole di gestione che saranno adottate dai singoli poli». -

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