Temistocle
Temistocle
Temistocle, nato nel 528 a.C.
ca., fu un importante uomo politico ateniese, rappresentante della parte
democratica e degli interessi dei ceti imprenditoriali marittimi. Nel 483, con
l'esilio dei suoi avversari, riuscì a prendere in mano le redini della politica
ateniese. Convinto che l'espansione economica e la potenza politica di Atene
sarebbero state assicurate solo dal dominio dei mari, fece destinare i proventi
delle miniere del Laurio alla costruzione di una flotta, che rese Atene la
prima potenza navale del mondo ellenico. Questa flotta fu il baluardo della
Grecia durante l'invasione di Serse, quando Temistocle ebbe modo di mostrare le
sue qualità di comandante militare. Nel 479 a.C. le più importanti cariche di Atene
andarono ai suoi avversari, e il controllo di Temistocle sulla vita politica
ateniese iniziò a diminuire. Insieme al conservatore Aristide, contribuì alla
formazione della lega di Delo, ma Temistocle puntava all'affermazione
dell'egemonia di Atene anche nella penisola ellenica, superando una strategia
concentrata solo sull'opposizione alla Persia. Per spezzare l'egemonia spartana
egli intendeva appoggiare i movimenti democratici nelle città del Peloponneso.
Ma il partito conservatore ateniese ebbe il sopravvento e nel 471 a.C.
Temistocle fu esiliato. Si recò ad Argo, cercando di portare avanti il suo
progetto di una rivolta democratica nel Peloponneso sotto la guida di Atene, ma
gli Spartani lo citarono in giudizio per intese con Pausania, politico spartano
già condannato per medismo (intese con la Persia). Temistocle, fuggito e
condannato a morte in contumacia, fu accolto alla corte persiana di Artaserse,
che lo fece signore di Magnesia, dove morì nel 461 a.C., di morte naturale per
lo storico Tucidide, di suicidio secondo altri.
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