Marinai. L'Homo sapiens navigatore esperto l'arrivo a Creta già 130 mila anni fa

La Repubblica 18.2.10
L´uomo presente sull'isola prima di quanto ipotizzato finora. Lo provano alcuni reperti Una scoperta che riscrive la teoria delle migrazioni: l´arrivo in Europa non avvenne solo via terra
Marinai. L'Homo sapiens navigatore esperto l'arrivo a Creta già 130 mila anni fa
di Luigi Bignami

Duemila utensili e alcune punte di lance ritrovati da una spedizione archeologica
E spunta un´ipotesi affascinante: che a conquistare il Mediterraneo sia stato l´Erectus

Duemila oggetti di pietra trovati sull´isola di Creta potrebbero rivoluzionare la nostra storia più antica. I reperti, infatti, raccontano che i primi esseri umani e forse addirittura chi li precedette navigarono per i mari del Mediterraneo conquistando varie isole più di 100.000 anni prima di quanto ipotizzato finora. Secondo un gruppo internazionale di archeologi gli utensili venuti alla luce vicino al villaggio di Plakias hanno un´età di 130.000 anni: l´isola, dunque, era abitata già a quel tempo.
Poiché Creta è isolata dal resto delle terre che circondano il Mediterraneo da oltre 5 milioni di anni, significa che chi costruì quegli attrezzi deve averceli portati fin lì per mezzo di imbarcazioni e quindi devono aver sfidato le acque del mare. Fino a oggi gli oggetti costruiti dall´uomo trovati su isole del Mediterraneo non sono più vecchi di 10-12 mila anni. E per questo motivo si era sempre ipotizzato che le capacità nautiche dell´Homo sapiens si fossero sviluppate in quel periodo. Testimonianze di viaggi importanti per mare ci raccontano che l´Homo sapiens aveva raggiunto l´Australia 60.000 anni fa. Sull´isola indonesiana di Flores, poi, vi sono reperti e scheletri ancora più antichi, che dimostrano l´intraprendenza che il sapiens ebbe in tempi così lontani. Ma mai si era ipotizzato che anche nel Mediterraneo fossero stati intrapresi viaggi per mare oltre 100.000 anni fa.
Le ipotesi che si aprono con questa scoperta sono state avanzate da un gruppo di archeologi guidati da Thomas F. Strasser e Eleni Panagopoulou, del Providence College nel Rhode Island. I ritrovamenti sono stati descritti durante un simposio all´Archeological Institute of America e pubblicato sulla rivista Hesperia, dell´American School of Classical Studies di Atene.
«Le prove di tutto ciò sono scritte nei livelli di suolo dove sono stati trovati i reperti, e che abbiamo analizzato. Il terreno è stato studiato a fondo dai geologi per ricostruire la nascita dell´isola di Creta e le vicissitudini geologiche dei periodi glaciali e interglaciali», spiega Curtis Runnels, della Boston University, che ha partecipato alle ricerche. La datazione degli strumenti, infatti, è resa possibile proprio grazie a quanto si conosce dello strato di suolo in cui essi sono venuti alla luce.
Ma c´è qualcosa di ancor più affascinante. Secondo gli archeologi che hanno scoperto i reperti lo stile con cui sono state intagliate le punte farebbe pensare che esse siano vecchie addirittura di 700.000 anni. Potrebbero avere, dunque, un´età doppia rispetto ai livelli di suolo in cui sono stati trovati. Se così fosse, anche se i dubbi sono molti, chi attraversò il Mediterraneo per primo fu l´Homo erectus (e non il Sapiens), che produsse oggetti riconducibili alla cultura Acheulana. Essa produceva manufatti litici lavorati su due lati in modo simmetrico e a forma di mandorla. In Italia si hanno esempi di utensili simili a Monte Poggiolo, ai piedi dell´Appennino romagnolo.
Sia in un caso sia nell´altro l´arrivo in Europa da parte dei nostri avi è sempre stato ipotizzato attraverso il Medio Oriente e la Turchia, mai per mare. Ma senza arrivare all´ipotesi più estrema (l´Erectus alla conquista del Mediterraneo), cosa cambia sul passato dell´Homo sapiens di fronte a questi ritrovamenti? «Innanzitutto dobbiamo riconoscere che le capacità di navigare dell´Homo sapiens erano più elevate di quel che abbiamo sempre pensato e questo ci fa ipotizzare l´arrivo in Europa non solo dall´Oriente, di cui si hanno testimonianze certe, ma anche da Occidente, forse attraverso lo Stretto di Gibilterra», afferma Strasser. In tal caso l´Europa potrebbe essere stata raggiunta molto tempo prima di 50-60.000 anni fa e dunque si apre una nuova sfida: trovare un Sapiens europeo vecchio di almeno 100.000 anni.

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