Un raro villaggio protostorico riscrive le teorie sui fabbri

Un raro villaggio protostorico riscrive le teorie sui fabbri
Domenica 25 Luglio 2010 PROVINCIA Pagina 33 L'ARENA

La Soprintendenza ha presentato il sito ritrovato a Crosare, tra i più importanti del Veneto

Il direttore Salzani: «È uno scavo simbolo per il Veronese e dimostra che gli artigiani non vagavano di casa in casa ma avevano officine fisse: ciò rivede ipotesi consolidate»

Dopo gli ultimi ritrovamenti in località Crosare, sono stati rinvenuti utensili e crogioli di fusione del bronzo del XII secolo avanti Cristo, Bovolone è diventato un sito campione di primario interesse per la Soprintendenza, un sito archeologico che ha già dato molto e ha ancora tanto da disvelare. Al punto che gli scavi alle Crosare sono diventati «lo scavo simbolo per la protostoria del Veronese». È Luciano Salzani a dirlo, direttore del nucleo operativo di Verona ed esperto di preistoria, durante la presentazione dei lavori al sindaco Riccardo Fagnani, amministratori e presidente della Pro loco, Illio Bertolini.
Si tratta di ritrovamenti - venuti alla luce tra aprile e giugno - di tale portata da costringere a rivedere le teorie: «Il ritrovamento fatto qui di capanne di due artigiani che fondevano e lavoravano il bronzo rovescia la teoria consolidata che gli artigiani fossero vaganti di villaggio in villaggio», spiega Luciano Salzani, «siamo di fronte a uno dei pochissimi villaggi che è sopravvissuto alla crisi generale della pianura padana del XII secolo a.C.», epoca in cui l’area si è spopolata per motivi non ancora chiari. Tutto è iniziato da un’ aratura un po' più profonda in un campo coltivato a mais, poco lontano dalla necropoli di Prato Castello, scoperta nel 1876 durante i lavori della ferrovia. Altri scavi nel circondario erano stati fatti tra il 1996 e il 2001. Dopo una pausa, gli scavi sono ripresi quest'anno con un finanziamento regionale richiesto dalla Pro loco di Bovolone e con un contributo del comune. I reperti dissotterrati sono subito apparsi molto interessanti. La campagna di scavi è stata effettuata dalla Sap di Mantova sotto la guida della Soprintendenza. I risultati sono andati al di là delle più rosee aspettative.
Ciò che è emerso è uno dei villaggi protostorici del veronese, posto all'interno dell'antico alveo del Menago, su un'isola, formato da capanne affiancate lungo un canale di scolo. Sono stati rinvenuti strutture e materiali eccezionali e unici per il veronese, oltre ai crogioli per la fusione del bronzo, la matrice di fusione di un'ascia, i resti di una rara falce in bronzo, spilloni per le vesti e rasoi. Inoltre, negli strati soprastanti le capanne, sono state individuate arature con vomero a chiodo dell'età del Ferro, databili V secolo a.C. È la seconda volta nel veronese che viene documentata quest’ attività agricola. In epoca medievale in zona venne costruito un castello (castrum Bodoloni), dopo la sua distruzione l’area tornò agricola, fino ad oggi. «Bovolone si riconferma un sito che dà molto all’ archeologia», ha detto il sindaco, «gli scavi sono importanti, ce lo conferma la soprintendenza, cercheremo di dare il nostro contributo per portar avanti gli studi, facendoli poi conoscere alla gente con esposizioni in paese».

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