Andare per musei

 

Andare per musei, va detto francamente, può rivelarsi anche scoraggiante: li chiudono quando dovrebbero essere aperti, e quando sono aperti c’è sempre qualche mandria che ti spinge via dalla bacheca dove un coccio comincia a innamorarti. Ma è un viaggio «da fare »: costa persino poco, in fondo, per quello che ti dà. Il diluvio degli anni ha salvato migliaia di reliquie, tutte miracolose e tutte miracolate, in un modo o nell’altro: ma è inutile, tentare di memorizzarle e catalogarle nel loro insieme. Può bastarti anche un’anfora sola: ma immagina il braccio e la mano che la reggeva. E risali di li al sorriso, di un viso che guarda da lontano, e che somiglia al tuo. Restituisci un po’ di vita alla nomenclatura smorta dei cataloghi e delle schede (piuttosto che dire, un po’ saccenti, che ne puoi fare sicuramente a meno). Sii, in un angolo di mondo imprevisto, dentro la prevedibile cosa di un sentimento fraterno. E pensa, con gratitudine, a quegli uomini e a quelle donne che amorosamente cercano, conservano, espongono e proteggono per noi questo prodigioso romanzo di figure, che è una parte significativa della nostra vita anteriore.

 

Grytzko Mascioni

Lo specchio greco

Alle fonti del pensare europeo

Mondatori, Milano, 1990, pagine 468-469

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