Un tesoro sotto la piazza
Un tesoro sotto la piazza
EMANUELE PIERONI
Edizione del 4 novembre 2009, CORRIERE ADRIATICO
Dopo lo scheletro scoperti i resti di un grande edificio ad uso pubblico
Camerino Anche i funzionari della Sovrintendenza per i archeologici delle Marche hanno confermato le impressioni dell’antropologo e consigliere comunale Franco Ugo Rollo, secondo cui i resti umani rinvenuti in piazza Cavour non sono di epoca romana.
“Si tratta quasi sicuramente – ha spiegato la dottoressa Mara Silvestrini, giunta ieri mattina a Camerino – di una sepoltura fatta quando la zona era già in disuso. Studieremo anche questi resti e cercheremo di datare esattamente la sepoltura, ma il vero interesse, in piazza Cavour, sono gli straordinari tesori che vengono riportati alla luce ogni giorno”.
Un parere che fa il paio con quello espresso, sempre ieri mattina, dal sovrintendente De Marinis, che ha voluto essere presente al sopralluogo: “Non si può non approfondire gli studi e perdere così una simile occasione, di fondamentale importanza per la storia e il futuro della città”. In effetti, man mano che il personale della cooperativa che sta effettuando gli scavi libera l’area dal terreno, si cominciano a individuare, ben definiti, i contorni dell’antica piazza. Più precisamente i resti di un imponente edificio che sta catalizzando l’attenzione degli studiosi, tanto che la Sovrintendenza sta ormai da mesi effettuando sopralluoghi con cadenza settimanale.
Inoltre, come ha dichiarato al termine del sopralluogo il sindaco della città ducale, Dario Conti, “tra le novità emerse destano particolare curiosità, nei pressi del luogo in cui è stato trovato lo scheletro, alcuni pilastrini che sembrerebbero far parte di un'area termale. “I materiali e la tecnica di costruzione – ha spiegato ancora la dottoressa Silvestrini – ci permettono di escl udere che si tratti di edifici privati. Sicuramente, in quella zona c’era una grossa struttura ad uso pubblico, ma, ad oggi, è davvero presto per dire esattamente cosa. Per questo proseguiremo gli scavi, nel tentativo di andare alla base dei muri stessi, dove potrebbero essere rimaste integre le pavimentazioni”.
L’area interessata, come è noto, è quella che si estende lungo la facciata di Palazzo Arcivescovile. “C’è una stratificazione – ha proseguito la funzionaria della Sovrintendenza – che ci permette di affermare che quella zona ha rivestito per un periodo di diversi secoli una particolare importanza della città. Si va, come è noto, da reperti risalenti ai primi secoli avanti Cristo fino al decimo secolo”. Al sopralluogo di ieri mattina, oltre al sovrintendente Giuliano De Marinis, alla dottoressa Mara Silvestrini e al consigliere Franco Ugo Rollo erano presenti il sindaco di Camerino, Dario Conti, e gli assessori Roberto Lucarelli e Roberto Di Girolamo.
EMANUELE PIERONI
Edizione del 4 novembre 2009, CORRIERE ADRIATICO
Dopo lo scheletro scoperti i resti di un grande edificio ad uso pubblico
Camerino Anche i funzionari della Sovrintendenza per i archeologici delle Marche hanno confermato le impressioni dell’antropologo e consigliere comunale Franco Ugo Rollo, secondo cui i resti umani rinvenuti in piazza Cavour non sono di epoca romana.
“Si tratta quasi sicuramente – ha spiegato la dottoressa Mara Silvestrini, giunta ieri mattina a Camerino – di una sepoltura fatta quando la zona era già in disuso. Studieremo anche questi resti e cercheremo di datare esattamente la sepoltura, ma il vero interesse, in piazza Cavour, sono gli straordinari tesori che vengono riportati alla luce ogni giorno”.
Un parere che fa il paio con quello espresso, sempre ieri mattina, dal sovrintendente De Marinis, che ha voluto essere presente al sopralluogo: “Non si può non approfondire gli studi e perdere così una simile occasione, di fondamentale importanza per la storia e il futuro della città”. In effetti, man mano che il personale della cooperativa che sta effettuando gli scavi libera l’area dal terreno, si cominciano a individuare, ben definiti, i contorni dell’antica piazza. Più precisamente i resti di un imponente edificio che sta catalizzando l’attenzione degli studiosi, tanto che la Sovrintendenza sta ormai da mesi effettuando sopralluoghi con cadenza settimanale.
Inoltre, come ha dichiarato al termine del sopralluogo il sindaco della città ducale, Dario Conti, “tra le novità emerse destano particolare curiosità, nei pressi del luogo in cui è stato trovato lo scheletro, alcuni pilastrini che sembrerebbero far parte di un'area termale. “I materiali e la tecnica di costruzione – ha spiegato ancora la dottoressa Silvestrini – ci permettono di escl udere che si tratti di edifici privati. Sicuramente, in quella zona c’era una grossa struttura ad uso pubblico, ma, ad oggi, è davvero presto per dire esattamente cosa. Per questo proseguiremo gli scavi, nel tentativo di andare alla base dei muri stessi, dove potrebbero essere rimaste integre le pavimentazioni”.
L’area interessata, come è noto, è quella che si estende lungo la facciata di Palazzo Arcivescovile. “C’è una stratificazione – ha proseguito la funzionaria della Sovrintendenza – che ci permette di affermare che quella zona ha rivestito per un periodo di diversi secoli una particolare importanza della città. Si va, come è noto, da reperti risalenti ai primi secoli avanti Cristo fino al decimo secolo”. Al sopralluogo di ieri mattina, oltre al sovrintendente Giuliano De Marinis, alla dottoressa Mara Silvestrini e al consigliere Franco Ugo Rollo erano presenti il sindaco di Camerino, Dario Conti, e gli assessori Roberto Lucarelli e Roberto Di Girolamo.
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