L’aratro svela una necropoli. Scoperte a Castellaneta dieci tombe di età ellenistica

L’aratro svela una necropoli. Scoperte a Castellaneta dieci tombe di età ellenistica
14 NOVEMBRE 2009, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

Dieci tombe, per adulti e bambini, incastonate in una tipica necropoli di età ellenistica risalente al periodo tra il quarto e il terzo secolo avanti Cristo sono state ritrovate dagli uomini del Corpo Forestale in contrada Chiulli, a Castellaneta.

Gli archeologi della Soprintendenza hanno poi materialmente effettuato gli scavi riportando alla luce reperti e corredi funerari ora allo studio per datarli con precisione e stabilirne origine e storia. La scoperta è stata fatta a settembre dal proprietario del terreno, a destinazione agricola, proprio durante le operazioni di aratura dei campi seminativi. Le abbondanti piogge di quel periodo avevano formato alcune depressioni che lasciavano intravedere cavità coperte da lastroni. L’uomo ha avvertito il Corpo forestale che, accertata la presenza sotto il primo strato di terra di qualcosa di collegabile all’archeologia, ha allertato la Soprintendenza. Gli scavi hanno interessato un’area di duemila metri quadrati e hanno portato allo scoperto la necropoli. Dai primi rilievi gli archeologi deducono che sicuramente fa parte di un piccolo insediamento rurale con le sepolture che seguono una disposizione abbastanza regolare. Sono infatti allineate per file parallele e in perfetto orientamento in senso est-ovest: è il tipico rito funerario greco che prevede l’inumazione del defunto in posizione distesa e supina, con il cranio ad est. Le differenti tipologie di strutture tombali testimoniano la presenza di sarcofagi per adulti e per bambini. Le prime hanno quattro lastroni in carparo ed una copertura a leggero spiovente dello stesso materiale mentre le tombe per i bambini, di dimensione naturalmente ridotte, appaiono come fosse di piccole dimensioni coperte da una tegola in argilla. Inutile aggiungere che otto delle dieci tombe avevano già ricevuto la visita dei tombaroli e presentavano poveri corredi funerari tipici delle comunità dedite all’allevamento ed all’agricoltura. In quel periodo la zona evidentemente ospitava insediamenti non ricchi, soprattutto rurali e culturalmente influenzati dalla vicinanza alla grande polis Taranto. I ladri hanno asportato quanto c’era di interessante e di vendibile sul mercato clandestino lasciandoci, a testimonianza del loro passaggio, confezioni moderne di Pocket coffee e una cazzuola di recente costruzione, non confondibile con strumenti dell’epoca greca. Gli esperti che anche in altre parti di contrada Chiulli possano esserci vestigia di interesse archeologico.

C. Be.

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