Tombe greche «sbucano» tra l'aiuola
Tombe greche «sbucano» tra l'aiuola. Di Giovanni: «Valorizziamole»
LA SICILIA Giovedì 29 Aprile 2010 Siracusa
Necropoli nello spartitraffico al centro di viale Santa Panagia Tiche.
Tombe greche nello spartitraffico. Accade in viale Santa Panagia dove i resti di un'antica necropoli fanno capolino in mezzo al verde che arreda le aiuole centrali della grande arteria di Tiche.
Un rilievo archeologico non indicato da segnaletiche nè corredato da didascalie, come fa notare il consigliere comunale Ettore Di Giovanni, nonostante la sua importanza sotto il profilo storico.
«Si dovrebbe valorizzare questa curiosità storica - dice l'avvocato Di Giovanni - che si trova in pieno centro urbano, in una zona molto trafficata di uno dei rioni recenti della città. Lungo un'arteria nevralgica sulla quale ogni giorno passano numerosi automobilisti». I resti antichi sono ubicati nei pressi di un'altra area archeologica che è adiacente al posteggio di via Mazzanti. Anche in questo caso si tratta di emergenze storiche che non sono indicate in alcun modo, nonostante la loro grande valenza testimoniata dalle recenti indagini e dagli studi curati dalla soprintendenza.
«In pochi sanno che nascosti dal verde dello spartitraffico centrale del viale Santa Panagia - aggiunge il presidente della circoscrizione Tiche, Cosimo Burti - ci sono testimonianze greche che meritano di essere valorizzate. Sarebbe opportuno la presenza di cartelli informativi, d'altronde parliamo di resti archeologici di epoca greca».
Le tombe che si intravedono nell'erba dell'aiuola all'altezza della chiesa e del palazzo di giustizia, all'ingresso del viale, poco dopo l'incrocio con il viale Teracati, sono state inglobate nello spartitraffico e così salvaguardate. Ma non si tratta certo di un unicum: altre tombe greche in mezzo al traffico si possono notare lungo via Necropoli Grotticelle, come d'altronde rivela anche la sua toponomastica. Qui, lungo la cosiddetta «salita dell'ambra», si possono scorgere resti di sepolture greche ai bordi della carreggiata.
Una peculiarità che poco stupisce in una città antica quale è Siracusa. Ma che meriterebbe maggiore attenzione a beneficio di turisti e soprattutto degli stessi siracusani.
LA SICILIA Giovedì 29 Aprile 2010 Siracusa
Necropoli nello spartitraffico al centro di viale Santa Panagia Tiche.
Tombe greche nello spartitraffico. Accade in viale Santa Panagia dove i resti di un'antica necropoli fanno capolino in mezzo al verde che arreda le aiuole centrali della grande arteria di Tiche.
Un rilievo archeologico non indicato da segnaletiche nè corredato da didascalie, come fa notare il consigliere comunale Ettore Di Giovanni, nonostante la sua importanza sotto il profilo storico.
«Si dovrebbe valorizzare questa curiosità storica - dice l'avvocato Di Giovanni - che si trova in pieno centro urbano, in una zona molto trafficata di uno dei rioni recenti della città. Lungo un'arteria nevralgica sulla quale ogni giorno passano numerosi automobilisti». I resti antichi sono ubicati nei pressi di un'altra area archeologica che è adiacente al posteggio di via Mazzanti. Anche in questo caso si tratta di emergenze storiche che non sono indicate in alcun modo, nonostante la loro grande valenza testimoniata dalle recenti indagini e dagli studi curati dalla soprintendenza.
«In pochi sanno che nascosti dal verde dello spartitraffico centrale del viale Santa Panagia - aggiunge il presidente della circoscrizione Tiche, Cosimo Burti - ci sono testimonianze greche che meritano di essere valorizzate. Sarebbe opportuno la presenza di cartelli informativi, d'altronde parliamo di resti archeologici di epoca greca».
Le tombe che si intravedono nell'erba dell'aiuola all'altezza della chiesa e del palazzo di giustizia, all'ingresso del viale, poco dopo l'incrocio con il viale Teracati, sono state inglobate nello spartitraffico e così salvaguardate. Ma non si tratta certo di un unicum: altre tombe greche in mezzo al traffico si possono notare lungo via Necropoli Grotticelle, come d'altronde rivela anche la sua toponomastica. Qui, lungo la cosiddetta «salita dell'ambra», si possono scorgere resti di sepolture greche ai bordi della carreggiata.
Una peculiarità che poco stupisce in una città antica quale è Siracusa. Ma che meriterebbe maggiore attenzione a beneficio di turisti e soprattutto degli stessi siracusani.
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