Clodia Falconilla e lo stretto legame Centuripe-Lanuvio

Clodia Falconilla e lo stretto legame Centuripe-Lanuvio
LA SICILIA 19 Settembre 2011

Ritornano temporaneamente a casa, nella mostra centuripina, reperti oggi conservati nei più importanti musei dell'Isola. Emergono anche i legami con Tunisi


Oggi, alle 16, si inaugura presso il museo archeologico regionale di Centuripe l'esposizione temporanea di reperti centuripini in prestito dal museo archeologico regionale «A. Salinas» di Palermo e delle teste di Clodia Falconilla e di Augusto, in prestito dal museo archeologico regionale «P. Orsi» di Siracusa.
Rosario Patanè
La mostra temporanea al Museo di Centuripe di opere in prestito dal Museo Archeologico Regionale «P. Orsi» di Siracusa e dal Museo Archeologico Regionale «A. Salinas» di Palermo è un momento del lavoro di riconfigurazione di contesti, di complessi archeologici provenienti da Centuripe, in collaborazione con i vecchi Musei Nazionali che dal XIX secolo tutelavano il patrimonio archeologico proveniente dai diversi centri dell'Isola.
Tre teste di statue di marmo da Centuripe sono state acquistate dall'allora Museo Nazionale di Siracusa in momenti diversi tra il 1899 e il 1914: dovevano provenire dall'area dell'ex mulino Barbagallo, allora in costruzione, dove successivamente è stata individuata l'area del foro con un augusteum, nell'ambito del quale era un importante gruppo di sculture realizzato nel II secolo, probabilmente tra il 128 e il 149. Una delle teste, ora in prestito dal Museo «P. Orsi», è stata recentemente identificata con Clodia Falconilla, importante figura appartenente alla famiglia alla quale si deve la realizzazione del monumento. La statua e l'iscrizione dedicatoria che era sulla base sono state trovate successivamente e sono regolarmente esposte al Museo di Centuripe. Allo stesso complesso appartiene un ritratto di Augusto, altro prestito del Museo «P. Orsi»: rinvenuto nel 1938 nello scavo delle fondazioni di un pilone del viadotto che sovrasta l'area archeologica, è confluito al Museo di Siracusa, all'epoca competente per territorio. L'entusiasmo per la scoperta, nell'anno dei festeggiamenti per il bimillennario augusteo, giocò un ruolo notevole nell'immaginario collettivo. Considerazioni di tipo tecnico fanno pensare a una buona copia realizzata nel II secolo, come l'intero complesso scultoreo. Dalla stessa area provengono altri ritratti di personaggi della famiglia imperiale e una testa attribuibile all'eroe Lanoios (scomparsa): il gruppo di sculture doveva comprendere personaggi della famiglia imperiale, personaggi della famiglia del committente e il mitico eroe Lanoios, il centuripino che al seguito di Enea va nel Lazio e lì fonda Lanuvio.
Le iscrizioni in origine sulle basi delle statue consentono di capire che il gruppo è stato dedicato da Q. Pompeius Sosius Priscus, console nel 149, di famiglia originaria di Centuripe, figlio di Q. Pompeius Falco, brillante ufficiale con Traiano nelle guerre daciche, poi personaggio ai vertici dell'amministrazione dell'Impero e amico personale di almeno un paio di imperatori. La realizzazione di monumenti in onore dell'Imperatore, nella città d'origine del dedicante, era prassi corrente nella costruzione di carriere politiche. Chiaramente il messaggio politico del gruppo scultoreo recita più o meno: "Lanoios e i miei antenati centuripini contribuirono a portare la civiltà nella nascente Roma. Altri miei antenati di recente si sono impegnati ai massimi livelli nell'amministrazione dell'Impero. E anch'io…".
Clodia Falconilla, nonna del committente, ha nel gruppo statuario un ruolo che sancisce la sua importanza nella storia della famiglia; il matrimonio avrà sancito un'importante alleanza tra le due famiglie. Una gens Clodia è originaria di Hadrumetum, in Africa. D'altra parte il ritratto di Clodia Falconilla, per quanto rovinato in superficie, presenta tratti somatici molto marcati (che si riscontrano anche nei ritratti dei due figli): sono lineamenti perfettamente compatibili con una nobile berbera.
Ma si può individuare anche un altro motivo propagandistico nella scelta di un tipo statuario di Cerere, come per figure di imperatrici, ma anche di donne di ceto molto elevato, con chiaro riferimento ai rifornimenti alimentari per la popolazione di Roma. La famiglia del committente, con vaste proprietà terriere in Sicilia e in Africa, doveva avere un ruolo nei rifornimenti di grano per l'annona; è evidente la rete di alleanze con famiglie senatorie dell'Africa Proconsolare (e il matrimonio con una Clodia di Hadrumetum come momento clou).
I personaggi della famiglia imperiale sono chiaramente scelti in modo tale da far brillare il parallelo con i Pompeii Falcones. E' presente Augusto, il fondatore dell'Impero. Germanico, personaggio importante nella propaganda della dinastia e con una carriera paragonabile a quella di Q. Pompeius Falco, è accompagnato dal figlio Druso Cesare e dalla madre Antonia Minore, che aveva unito la gens giulia con la gens claudia, così come Clodia Falconilla unisce una importante famiglia centuripina con una importante famiglia tunisina: da questo momento ci saranno i Pompeii Falcones, imparentati anche con i Rosci Murena, legati alla vecchia famiglia dei Rosci di Lanuvio.

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