La Tomba del Guerriero Etrusco

La Tomba del Guerriero Etrusco
GIUSEPPE M. DELLA FINA
la Repubblica 05-09-2005
Cortona - Due novità importanti per l'archeologia italiana provengono da Cortona: oggi viene inaugurato il nuovo allestimento del Museo dell'Accademia Etrusca e della Città, nei giorni scorsi è stata scoperta una necropoli di epoca orientalizzante. Iniziamo proprio da quest'ultima notizia: vicino al grandioso tumulo noto come il Melone II del Sodo sono state portate alla luce due tombe «a circolo» e un articolato complesso edilizio. Le tombe contengono ognuna 4 o 5 casse di deposizione che, a loro volta, racchiudono un'urna con le ceneri del defunto e ricchi corredi che consentono d'inquadrarle cronologicamente nel VII secolo a. C. Si segnalano brocche, calici, ciotole di bucchero e una lancia di ferro, che potrebbe caratterizzare come guerriero il defunto.
Il complesso edilizio è d'in-terpretazione più difficile, ma rinvia con sicurezza ad uno o più edifici dalle dimensioni ragguardevoli, uno dei muri misura infatti oltre 24 metri in lunghezza. Con altrettanta certezza si può affermare già che ha avuto più fasi.
Le ricerche, portate avanti dai tecnici della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, proseguono e, con i loro risultati, andranno ad arricchire il quadro storico della Cortona etrusca e romana, che si è accresciuto notevolmente negli ultimi anni. Proprio tale ricchezza di ritrovamenti ha reso necessario ripensare lo storico Museo dell'Accademia Etrusca ospitato all'interno di Palazzo Casali.
Si è utilizzato l'aggettivo storico non a caso, l'istituzione museale cortonese è infatti una delle più antiche e prestigiose d'Italia essendo stata istituita nel 1727, quando l'abate Onofrio Baldelli donò la propria collezione di antichità all'Accademia Etrusca istituita nello stesso anno da Marcello e Ridolfino Venuti e che raggiunse, nel volgere di pochi decenni, un prestigio europeo arrivando ad annoverare tra i propri soci personaggi quali Montesquieu (1739), Voltaire (1745) e Winckelmann(1761).
In quale maniera si è ripensato il museo? E stato integrato con un'ampia sezione incentrata sul passato della città e in grado di infondergli una doppia anima: una legata al collezionismo archeologico e alla storia della disciplina, l'altra incentrata sulle vicende storiche di Cortona e del suo territorio ricostruite soprattutto alla luce della documentazione archeologica.
Il nuovo percorso si snoda lungo gli spazi sotterranei di Palazzo Casali e trova punti di eccellenza nell'esposizione dei corredi arcaici del Tumulo I e del Tumulo II del Sodo, dei bronzi provenienti dalle tombe principesche di Trestina e Fabbrecce, dei reperti provenienti dall'area della Porta Bifora con le celebri statuette bronzee delle divinità Culsans e Selvans.
Una segnalazione a parte merita la cosiddetta Tabula Cort-nensis, vale a dire una tavola in bronzo su cui è inciso il terzo testo in lingua etrusca per lunghezza giunto sino a noi. Vi si fa riferimento a transazioni che videro coinvolta la famiglia Cusu, una delle principali della città-stato, e vi è ricordato il nome etrusco del lago Trasimeno.
L'illustrazione della fase romana è affidata prevalentemente ai materiali provenienti dalla villa imperiale dellaTufa in località Ossaia con i suoi pavimenti mosaicati. A] primo piano di Palazzo Casali prende avvio il percorso espositivo del settore antiquario che non ha perduto fortunatamente il sapore di raccolta d'epoca. Accoglie capolavori assoluti come il Lampadario, una delle realizzazioni più raffinate dell'artigianato artistico etrusco. Al secondo piano una piccola collezione di antichità egizie e la Biblioteca settecentesca. Con il suo museo rinnovato, Cortona è ancora più deliziosa.

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