Scoperte tracce di siti medievali forse c'è un altare per sacrifici

Scoperte tracce di siti medievali forse c'è un altare per sacrifici
LA SICILIA Venerdì 02 Marzo 2012 Siracusa

Floridia. Scoperto un altare per sacrifici di animali dal gruppo archeologico dell'Ente Fauna siciliana, coordinato, per la locale sezione, da Concetto Giuliano. La scoperta è avvenuta per caso, in contrada Gesulini, e il reperto non appare nelle carte delle scoperte archeologiche del secolo scorso.
E' un altare diverso da quello scoperto alcuni mesi fa: la località, in quel caso, era Spampinato Culatrello, a pochi chilometri di distanza. Più piccolo e non disposto verticalmente. Difficile la datazione, ma la foggia sembra siculo-anatolica, e il manufatto in pietra pare sia stato utilizzato anche ad altre civiltà. «Eravamo partiti col proprietario del terreno alla ricerca di reperti - racconta Giuliano - di natura vulcanica poiché questo è un territorio che sorge su un'area vulcanica ancora da sondare. Sono state notate anche pietre laviche lavorate da popolazioni autoctone». Poi la sorpresa, mentre Concetto Giuliano stava allacciandosi le scarpe da trekking: gli appaiono sotto i piedi tracce di una conceria di pellame e, soprattutto, questo doppio cerchio dedicato a chissà quale divinità. L'attenzione sulla zona era già alta: anni fa, per il gasdotto, era stata smantellata una necropoli con tombe «a fossa».
«Ci riferiamo a circa 10 anni fa - ricorda - ma non sappiamo cosa sia accaduto. Pare sia stato ricoperto tutto, nel punto in cui, oggi, riusciamo a scorgere segni di un villaggio medievale».
Il nome Gesulini fa riferimento al gesso, e alla presenza del materiale fra queste terre calcaree. «Se ancora si scende di livello nella cava - dice Giuliano - è possibile scoprire altre tombe e testimonianze dei primi abitanti del nostro comprensorio: vicino a una di queste tombe abbiamo ritrovato i due cerchi». Diametro perfetto, quasi tracciato a compasso, segno di una civiltà dotata di conoscenze specifiche.
«A differenza dell'ultimo ritrovato di Cava Spampinato - ricorda - piuttosto asimmetrico, questo si presenta subito come una vasca di raccolta sacrificale, similmente a una minisaia maya».
Il proprietario, il signor Nino Calafiore, asserisce pure che «questo lembo di terra sia stato sfruttato anche da altre civiltà, bizantina compresa». Ipotesi che saranno vagliate dalla Soprintendenza. Non è escluso che il doppio cerchio sacrificale possa essere stato adoperato, nel Medioevo, per la molitura di piccoli quantitativi di olive: allora l'olio si usava per l'illuminazione, non per scopi alimentari. Lo stile rimane siculo-anatolico. Accanto, i simboli dell'era greca, poiché nelle vicinanze sono visibili tombe che recano quelle caratteristiche. Quindi un salto nel Medioevo, quando resiste questo manufatto, assicura Giuliano.
Dopo numerose ricerche sui libri di catalogazione delle biblioteche siracusane e locali, è risultato che l'indistruttibile «testimone del tempo» non è ancora stato classificato o comunque statisticato. Un motivo in più per l'auspicata impennata d'interesse sui monti Climiti, ancora da scoprire».
Roberto Rubino

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