Cucuteni. Forse sono loro gli uomini di Atlantide In mostra il popolo più antico d'Europa

Corriere della Sera Roma 18.9.08
Cucuteni. Forse sono loro gli uomini di Atlantide In mostra il popolo più antico d'Europa
di Lauretta Colonnelli

Una grande mostra dedicata ai Cucuteni- Trypillia. Popolo sconosciuto ai più, almeno in Italia. Eppure gli archeologi sanno della loro esistenza dalla fine dell'Ottocento, quando, grazie agli scavi effettuati a partire dal 1884 in Romania e dal 1893 in Ucraina, furono portati alla luce i primi segni di questa civiltà che risale al 5000 a. C. Vale a dire a prima dei Sumeri, considerati tra le più antiche culture dell'Europa e del vicino Oriente. Anzi, alcuni studiosi fanno risalire proprio ai Cuteni l'origine, fino ad oggi misteriosa, dei Sumeri, comparsi sui monti a nord della Mesopotamia intorno al 4000 a.C. Altri archeologi ipotizzano che ad essi sia riferibile addirittura il mito di Atlantide. Di questi temi già si discuteva nel 1889 in un congresso convocato a Parigi per presentare alla comunità scientifica internazioanle le prime eccezionali scoperte sui Cucuteni: le belle ceramiche dipinte con motivi a spirale e le statuette di terracotta raffiguranti donne, uomini e animali. Congresso a cui parteciparono nomi mitici dell'archeologia: da Schliemann a Evans, da de Mortillet a Montelius, i quali convalidarono il legame tra le scoperte dei Cucuteni e quelle del bacino egeo e dell'Asia Minore.
Da allora gli scavi sono andati avanti e hanno portato alla luce un'infinità di testimonianze. In questa mostra, che è la più grande allestita sui Cucuteni- Trypillia e viene presentata a Roma in anteprima mondiale, si possono ammirare oltre 450 reperti, che hanno permesso agli studiosi di ricostruire la vita quotidiana, i miti, la religione, le fonti di sopravvivenza, le attività artigianali e quelle belliche. Tuttavia gli archeologi sostengono che più gli studi vanno avanti e più questa popolazione risulta misteriosa. Soprattutto per quello che riguarda la loro scomparsa, intorno al 3000 a.C.
Tra le domande alle quali si può invece rispondere, c'è innanzitutto quella del nome, Cucuteni-Trypillia, che deriva dalle località dove sono venuti alla luce i resti dell'antica civiltà: Cucuteni (vicino alla città di Iasi, Romania) e Trypillia (vicino a Kiev, Ucraina). Ma il terriorio delle ricerche si estende su tutta l'area che va dal sud-est della Transilvania all'ovest dell'Ucraina, includendo anche tutta la Moldavia. Nel periodo di massima estensione della civiltà, l'area misurava oltre 350 mila chilometri quadrati. In questo territorio i Cucuteni- Trypillia edificarono prima villaggi e poi delle vere e proprie città, che si sviluppavano su centinaia di ettari, con elaborate fortificazioni e abitazioni che variavano da capanne interrate a costruzioni fino a due piani. Le case, realizzate in paglia e argilla intorno a una intelaiatura di legno, erano diposte in cerchi concentrici oppure in linee parallele o in gruppi, intorno a piazze destinate ad attività pubbliche. Alcune abitazioni erano molto grandi, da 300 a 600 metri di lunghezza, composte da molte stanze. Tutti i muri esterni ed interni, i soffitti, i letti e gli arredi erano decorati con disegni complicati in bianco, nero e rosso, gli stessi colori delle ceramiche.
Dentro ogni casa, una delle quali è stata ricostruita in mostra a grandezza reale, c'erano un piccolo forno, un telaio, una pietra per macinare i cereali, vasi per mantenere l'acqua, contenitori per provviste e suppellettili, compresi i gioielli in rame, argento e oro. Gli oggetti in metallo erano accumulati come tesori. Quello scoperto ad Ariusd (Romania) conteneva ben 1992 oggetti in rame e oro, quello di Carbuna (Moldavia) 444 oggetti in metallo. Mentre nell'insediamento di Nebelivka (Ucraina) gli archeologi portarono alla luce quello che potrebbe essere considerato il più antico servizio da tavola in ceramica dell'Europa dell'Est, con piatti, ciotole e coppe tutti con lo stesso decoro.
Le case erano abitate da agricoltori che coltivavano cereali, ortaggi e alberi da frutto, lavorando la terra con mezzi tecnici molto avanzati per l'epoca, cioè con una specie di aratro il cui vomere era costruito con corna di cervo ed era trainato da un animale. Si allevavano mucche dalle grandi corna, pecore, capre, maiali. Si domavano cavalli. Tra la popolazione c'erano poi artigiani e guaritori, cacciatori e pescatori. Uno dei misteri dei Cucuteni-Trypillia sono le numerose statuette che ci hanno tramandato: quelle degli uomini hanno tutte una maschera sul volto, quelle femminili il volto non ce l'hanno affatto. Sono plasmate nell'argilla con grandi fianchi e seni minuscoli, indossano gonne con frange e qualche volta stivali rossi.

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