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Visualizzazione dei post da ottobre, 2009

Un santuario del Neolitico. A Lama Santa Croce di Bisceglie si venerava la Grande Madre

Un santuario del Neolitico. A Lama Santa Croce di Bisceglie si venerava la Grande Madre di FRANCESCA RADINA* 29 OTTOBRE 2009, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Tesori di Puglia Per l’intensificarsi delle ricerche archeologiche sempre più specializzate, il Neolitico dell’area apulo-materana, ed in particolare nelle Murge pugliesi, a partire da circa ottomila anni fa ormai ben si caratterizza non solo per le attestazioni di pieno attecchimento della civiltà a base agricola, con lo sviluppo di insediamenti a carattere stabile, ma anche per il ricorso a grandi cavità carsiche. La documentazione indica in questo caso lo svolgimento di pratiche rituali da parte di gruppi diversi, probabilmente in rapporto tra loro, ispirate ad una religiosità che ruota intorno agli attributi, identificabili negli elementi naturali, di un’entità identificabile nella Grande Madre. Ad essa è da correlare un codice preciso di segni e simboli ripetitivi e di ampia diffusione, archeologicamente riconoscibile tra gli altri

Dagli scavi della metropolitana riemerge la vita nella preistoria

Dagli scavi della metropolitana riemerge la vita nella preistoria COSTANTINO MALATTO SABATO, 31 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Genova A Pegli in mostra le più antiche vestigia della città, scoperte grazie ai lavori della ferrovia sotterranea In attesa di cambiare il traffico cittadino, la metropolitana da De Ferrari a Brignole ha cambiato la città preistorica. I reperti e le testimonianze venute alla luce nel corso degli scavi, condotti dalla soprintendenza ai Beni archeologici della Liguria, nei cantieri del metrò hanno consentito di ricostruire i cambiamenti nel corso dei millenni di una parte della città rimasta fuori dal centro abitato fino al Seicento. Ora i materiali rinvenuti vengono esposti al museo di Archeologia ligure di Pegli in una mostra, inaugurata ieri, curata da Piera Melli e Angiolo Del Lucchese, organizzata dalla soprintendenza e dal settore Musei del Comune, con il patrocinio della Regione e della Provincia e il contributo di Ansaldo Sts e Banca Passadore. Ci sono foc

Annibale attraversa il Rodano

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Annibale attraversa il Rodano

Quanti segreti archeologici dentro le mura poligonali

Quanti segreti archeologici dentro le mura poligonali Sergio Rinaldi Tufi Messaggero (Roma) 05/10/2009 Le chiamavano mura ciclopiche : strutture costituite da grandi blocchi irregolari, che la fantasia popolare attribuiva ai Ciclopi, mitici, giganteschi pastori (come il Polifemo dell' Odissea). Oppure le chiamavano mura pelasgiche, opera cioè dei Pelasgi, remoti abitanti della Grecia poi (secondo alcune leggende) migrati in Etruria. E' più semplice chiamarle mura poligonali: i blocchi non sono parallelepipedali (come l'opus quadratum dei Romani), ma poligoni di forme disparate, che malgrado questo si combinano fra loro con potente impatto visivo. L'uso fu frequente in fortificazioni, basamenti e terrazzamenti dell'Italia preromana (VII-IV sec.a.C.) Se ne parlerà in un convegno organizzato dall' archeologo Luca Attenni ad Alatri (palazzo Conti-Gentili, 7-10 ottobre: un dossier è nella rivista Forma Urbis). Proprio nel Lazio meridionale è il maggior numero di casi

Trovato l’arco di un antico ponte.

Trovato l’arco di un antico ponte. CORRIERE DI RIETI 22.10.2009 La scoperta durante gli interventi di manutenzione dell’acquedotto in piazza Bachelet. Bloccato il cantiere. Domani arriva la Sovrintendenza. Da ieri lavori bloccati in piazza Bachelet (nei pressi del parcheggio antistante il tribunale) dove da giorni personale della Sogea sta eseguendo interventi di manutenzione sulla rete di distribuzione dell’acqua. Scavando e lavorando, la terra ha restituito l’arco di un antico ponte, probabilmente la struttura che sovrastava un braccio del fiume Velino. La Sogea ha messo al corrente della cosa il Comune di Rieti e l’assessore Antonio Boncompagni si è immediatamente attivato presso il dirigente Manuela Rinaldi per chiedere lo stop dei lavori e l’intervento della Sovrintendenza. Gli interventi nell’area del ritrovamento (la zona, vista la profondità dello scavo, è transennata da giorni) sono stati subito interrotti e si attende l’arrivo della Sovrintendenza per domani mattina. “Al mome

Mosaico del IV secolo a Canosa raffigura cervi che si abbeverano

Mosaico del IV secolo a Canosa raffigura cervi che si abbeverano FRANCESCA LOMBARDI VENERDÌ, 23 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Bari È una scoperta straordinaria perché l´iconografia di due animali è attestata per la prima volta in Puglia La scoperta nella basilica di Santa Maria pari a quella del pavone paleocristiano nel tempio di San Leucio Un mosaico rarissimo, realizzato con tessere di color arancio, rosso scuro e blu, in calcare, ciottoli e pasta vitrea, che raffigura due cervi che si abbeverano a un kantharos (una coppa per le libagioni), è emerso dagli scavi che l´Università di Foggia sta svolgendo nell´area di San Giovanni al Piano. «E´ una scoperta straordinaria – ha dichiarato Giuliano Volpe, rettore dell´Università e direttore dello scavo – perché l´iconografia di due animali è la prima volta che viene attestata in Puglia ed è poco nota in altri complessi paleocristiani dell´Italia meridionale». La decorazione è stata rinvenuta il 20 ottobre scorso, all´ingresso della basilica

Il ritorno degli acroliti a Morgantina entro il 2010 sarà esposta la Venere

Il ritorno degli acroliti a Morgantina entro il 2010 sarà esposta la Venere CONCETTO PRESTIFILIPPO SABATO, 24 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Palermo Alla stilista catanese Mariella Ferrera il compito di disegnare le volumetrie originarie delle due divinità Per la fruizione della statua di Afrodite si punta al restauro della chiesa che domina la città di Aidone AIDONE - Il prossimo12 dicembre, un convegno internazionale sancirà il ritorno entro il 2010 di tre prestigiosi lotti di opere d´arte trafugate da Morgantina, il sito archeologico che sorge a pochi chilometri da Aidone. Dopo un´inenarrabile sequela di vicende giudiziarie, rogatorie internazionali, intercessioni diplomatiche, protocolli d´intesa, prestigiosi musei statunitensi hanno dovuto riconoscere la provenienza illecita di alcuni reperti archeologici delle loro collezioni e restituirli. La manifestazione coinciderà con l´arrivo degli acroliti di Morgantina. Si tratta di due teste in marmo di grandezza naturale e di due coppie d

I segreti della città perduta sotto il mare

I segreti della città perduta sotto il mare LUIGI BIGNAMI SABATO, 24 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Cronaca È stato il primo porto del Mediterraneo: Pavlopetri, l´insediamento scoperto nel Peloponneso, risale a 5.000 anni fa Individuato nel ´67, ora è stato descritto da studiosi inglesi. Che suggeriscono: forse è all´origine del mito di Atlantide La campagna dei ricercatori è stata finanziata dal ministero della Cultura ellenico I segreti di una città perduta, chiamata Pavlopetri, che potrebbe aver dato origine a uno dei più duraturi miti dell´antichità, quello di Atlantide, sono stati portati alla luce dalle acque del Mediterraneo. Pavlopetri si trova nella provincia di Laconia, alla periferia del Peloponneso, a sud della Grecia. Certamente si tratta della più antica città sommersa di cui a oggi si è a conoscenza. Per il geo-archeologo Nic Flemming del National Oceanography Centre di Southampton (Gran Bretagna), che ha partecipato alla ricerca, «la scoperta delle ceramiche del Neolitico

Dal mito alla realtà "Il vero labirinto non era a Cnosso"

La Repubblica 17.10.09 Dal mito alla realtà "Il vero labirinto non era a Cnosso" di Enrico Franceschini Una spedizione di archeologi anglo-greca ha scoperto tunnel e stanze segrete trenta chilometri più a sud Il re di Creta Minosse avrebbe rinchiuso il Minotauro, mostro metà uomo e metà toro, nelle grotte di Gortyna Ladri avevano piazzato esplosivi sotto terra per far affiorare la "stanza del tesoro" Londra. Ci siamo perduti, per qualche millennio, nel labirinto sbagliato. Quello originale non era a Cnosso, sede del palazzo mitologico di re Minosse, bensì a Gortyna, una trentina di chilometri più a sud, la capitale dell´isola di Creta durante la dominazione romana. È la tesi di una spedizione archeologica anglo-greca, che scavando in un complesso di caverne nella nuova località ha scoperto una rete di tunnel, stanze e complicati passaggi sotterranei e lo ha identificato come il più probabile sito del labirinto. Le 600mila persone che ogni anno visitano Cnosso immagi

Una tomba piena di gioielli

Una tomba piena di gioielli DOMENICA, 11 OTTOBRE 2009 IL TIRRENO - Toscana Gli Indiana Jones della Maremma scoprono un tesoro etrusco Ancora un tesoro etrusco nella necropoli di Casenovoli, nel comune di Civitella Paganico. Un tesoro scientifico e spettacolare. Il primo è rappresentato dall’ottimo stato di conservazione dei resti umani. Il secondo da gioielli di raffinata fattura: un orecchino e, soprattutto, un anello in oro con incastonato uno spettacolare scarabeo nero. È la seconda tomba scoperta nel bosco ai piedi del castello di Casenovole. La prima era intatta; fu un evento importante che meritò un articolo sull’Herald Tribune. Quest’ultima, invece, forse è stata violata in tempi antichi, ma questo non vuol dire niente. Anzi, agli occhi degli archeologi, sembra apparire ancora più interessante. A cominciare dal giallo dell’anello con lo scarabeo, probabilmente di provenienza egizia, ma di manifattura etrusca. Perché, invece di essere all’interno, è stato trovato nel dromos, il c

Scoperta grande tomba etrusca Eccezionale sia dal punto scientifico che per i gioielli venuti alla luce

Scoperta grande tomba etrusca Eccezionale sia dal punto scientifico che per i gioielli venuti alla luce BIANCA ZACCHEROTTI DOMENICA, 11 OTTOBRE 2009 IL TIRRENO - Grosseto CIVITELLA Ma la soprintendenza costringe al silenzio gli Indiana Jones di Maremma. Furibondo il sindaco CIVITELLA. Un’altra tomba etrusca (più grande della prima, detta Del Tasso), scoperta a Casenovole nel comune di Civitella da laureandi locali in archeologia, paleontologia, architettura. Sono sempre loro a scavare, gratuitamente. Nel 2007 la notizia degli Indiana Jones di Maremma alla ricerca delle tombe perdute fece il giro del mondo (la pubblicò anche l’Herald Tribune). Stavolta la scoperta, sebbene la tomba, probabilmente risalente al III-IV secolo avanti Cristo, a differenza della prima, sembra che sia stata violata, potrebbe essere ancora più importante dal punto di vista scientifico. Ma è significativa anche per le dimensioni, per l’ottima conservazione degli scheletri sui quali i paleontologi, guidati dal pr

Così le epigrafi svelano la geografia del passato

Così le epigrafi svelano la geografia del passato ANTONIO DI GIACOMO DOMENICA, 11 OTTOBRE 2009 LA REPUBBLICA - Bari Ottanta studiosi di tutta Europa a Bari per il convegno sulle tribù dell´antica Apulia. Al centro dell´iniziativa voluta dall´Università le iscrizioni conservate nei musei più importanti della regione È una geografia in evoluzione quella della Puglia di duemila anni fa. A svelarla, attraverso il progressivo rinvenimento di epigrafi di età romana, le campagne di scavi archeologici condotte negli ultimi anni nella regione. È così un´ottantina di studiosi provenienti un po´ da tutta Europa si sono ritrovati in questi giorni Bari, complice il sedicesimo incontro sull´Epigrafia del mondo romano. L´appuntamento, diviso ad anni alterni tra Italia e Francia, è stato ospitato stavolta nel capoluogo, dietro le quinte l´iniziativa dei dipartimenti di Studi classici e cristiani e di Scienze dell´antichità dell´Ateneo barese. E il titolo e tema di queste giornate di studio è stato &qu

I segreti del Tumulo II del Sodo.

I segreti del Tumulo II del Sodo. CORRIERE DI CORTONA 12.10.2009 I rinvenimenti archeologici della nuova campagna di scavo nell’area cortonese. Prove di un grande centro abitato inquadrabile tra I sec. a.C. e I sec. d.C. I lavori di scavo presso l'ex nuovo alveo del rio Loreto subito a nord del tumulo II del Sodo sono iniziati a partire dall'11 giugno 2009 e si stanno concludendo in questi giorni. Pubblichiamo la relazione del dottor Luca Fedeli della Soprintendenza Archeologica per la Toscana che li ha diretti, con la collaborazione di Adolfo Renzi, Franco Cecchi e del Comune di Cortona (dott. Paolo Giullierini, architetto Monica Salvatelli) che ha finanziato i lavori, la conduzione delle dottoresse A. Salvi e M.A. Turchetti e l'esecuzione ad opera della ditta Cesa di Città di Castello. “Come progettato, in accordo tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ed il Comune di Cortona, le aree individuate da esplorare con la campagna di scavo dell'estate 2