La tomba dei leoni
La tomba dei leoni
Andrea Barcariol
Il Tempo - cronaca Roma 17/6/2006
Scoperto il più antico monumento funebre affrescato non solo d'Etru-ria ma dell'intero bacino del Mediterraneo. All'interno del Parco archeologico di Veio è stata rinvenuta infatti una tomba a camera dipinta che dovrebbe essere appartenuta a un principe etrusco. Gli affreschi raffigurano dei leoni ruggenti.
Il ritrovamento è stato presentato ieri pomeriggio dal ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli
Anche i tombaroli hanno un'anima. E proprio la confessione di uno di loro ha consentito al Reparto operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, guidato dal generale Ugo Zottin, di individuare, all'interno del parco archeologico di Veio, una tomba a camera dipinta che dovrebbe essere appartenuta a un principe etrusco.
Una scoperta tenuta nascosta per due settimane al fine di consentire agli studiosi di effettuare i primi rilevamenti che hanno dato un risultato eccezionale. La tomba, infatti, risale al secondo decennio del VII secolo a.C. e precede nella datazione sia le sepolture di Tarquina sia le altre di Veio. Si tratta, quindi, del più antico monumento affrescato non solo d'Etruria ma dell'intero bacino del mediterraneo occidentale, un ritrovamento importantissimo che sicuramente contribuirà a migliorare le conoscenze relative alla pittura dell'antichità.
La scoperta è stata presentata ieri pomeriggio davanti a uno stuolo di giornalisti, italiani e stranieri, dal ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, che ha sottolineato l'eccezionaiità del ritrovamento.
«Ci troviamo di fronte a un evento sensazionale che siamo riusciti a tenere segreto per 16 giorni - ha spiegato il ministro - Questa è una tomba unica, perché ci riporta alle origini della pittura occidentale e potrebbe chiarire ulteriormente i rapporti tra il popolo etrusco e le altre civiltà italiche. La scoperta è frutto di un'indagine (la cosiddetta Operazione Mozart ndr) che il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale ha portato avanti per due anni».
All'interno del monumento funerario c'è una parete affrescata con un motivo di uccelli acquatici disposti in alternanza su due file, tutti in movimento verso destra e leoni con le fauci spalancate che si muovono in senso opposto. Il soffitto, la parte inferiore delle pareti e gli stipiti della porta ad arco sono dipinti in rosso vivo.
«Gli animali simboleggiano il passaggio dalla vita alla morte ed evidenziano il grande timore per il viaggio nell'Aldilà - ha spiegato la professoressa Moretti, soprintendente Archeologico per l'Etruria meridionale - l'artista che li ha dipinti era sicuramente etrusco ma ci sono evidenti importazioni dal mondo greco. Noi l'abbiamo ribattezzata "La tomba dei leoni ruggenti" ma il dibattito è aperto».
Il nuovo tesoro potrebbe non essere l'unico. È facile ipotizzare che la zona, finora ritenuta dai ricercatori di scarso interesse, nasconda altri reperti di grande valore storico. «Da questo costone potrebbero venir fuori importanti sorprese - ha sottolineato il ministro Rutelli -Dobbiamo assolutamente trovare i soldi per completare gli scavi e ampliarli anche alle zone circostanti».
Andrea Barcariol
Il Tempo - cronaca Roma 17/6/2006
Scoperto il più antico monumento funebre affrescato non solo d'Etru-ria ma dell'intero bacino del Mediterraneo. All'interno del Parco archeologico di Veio è stata rinvenuta infatti una tomba a camera dipinta che dovrebbe essere appartenuta a un principe etrusco. Gli affreschi raffigurano dei leoni ruggenti.
Il ritrovamento è stato presentato ieri pomeriggio dal ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli
Anche i tombaroli hanno un'anima. E proprio la confessione di uno di loro ha consentito al Reparto operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, guidato dal generale Ugo Zottin, di individuare, all'interno del parco archeologico di Veio, una tomba a camera dipinta che dovrebbe essere appartenuta a un principe etrusco.
Una scoperta tenuta nascosta per due settimane al fine di consentire agli studiosi di effettuare i primi rilevamenti che hanno dato un risultato eccezionale. La tomba, infatti, risale al secondo decennio del VII secolo a.C. e precede nella datazione sia le sepolture di Tarquina sia le altre di Veio. Si tratta, quindi, del più antico monumento affrescato non solo d'Etruria ma dell'intero bacino del mediterraneo occidentale, un ritrovamento importantissimo che sicuramente contribuirà a migliorare le conoscenze relative alla pittura dell'antichità.
La scoperta è stata presentata ieri pomeriggio davanti a uno stuolo di giornalisti, italiani e stranieri, dal ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, che ha sottolineato l'eccezionaiità del ritrovamento.
«Ci troviamo di fronte a un evento sensazionale che siamo riusciti a tenere segreto per 16 giorni - ha spiegato il ministro - Questa è una tomba unica, perché ci riporta alle origini della pittura occidentale e potrebbe chiarire ulteriormente i rapporti tra il popolo etrusco e le altre civiltà italiche. La scoperta è frutto di un'indagine (la cosiddetta Operazione Mozart ndr) che il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale ha portato avanti per due anni».
All'interno del monumento funerario c'è una parete affrescata con un motivo di uccelli acquatici disposti in alternanza su due file, tutti in movimento verso destra e leoni con le fauci spalancate che si muovono in senso opposto. Il soffitto, la parte inferiore delle pareti e gli stipiti della porta ad arco sono dipinti in rosso vivo.
«Gli animali simboleggiano il passaggio dalla vita alla morte ed evidenziano il grande timore per il viaggio nell'Aldilà - ha spiegato la professoressa Moretti, soprintendente Archeologico per l'Etruria meridionale - l'artista che li ha dipinti era sicuramente etrusco ma ci sono evidenti importazioni dal mondo greco. Noi l'abbiamo ribattezzata "La tomba dei leoni ruggenti" ma il dibattito è aperto».
Il nuovo tesoro potrebbe non essere l'unico. È facile ipotizzare che la zona, finora ritenuta dai ricercatori di scarso interesse, nasconda altri reperti di grande valore storico. «Da questo costone potrebbero venir fuori importanti sorprese - ha sottolineato il ministro Rutelli -Dobbiamo assolutamente trovare i soldi per completare gli scavi e ampliarli anche alle zone circostanti».
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