Vetulonia, pioggia di monete

Vetulonia, pioggia di monete
VENERDÌ, 15 MAGGIO 2009 IL TIRRENO -- Grosseto

Una straordinaria mostra apre all’Isidoro Falchi

VETULONIA. Sono 121 monete in oro, argento e bronzo che raccontano la storia dell’Etruria, e saranno esposte al museo archeologico di Vetulonia in una mostra che s’inaugura domani alle 21 nell’ambito de “La Notte Europea dei Musei” promossa dal Museo del Louvre di Parigi. “Vetulonia: le monete degli Etruschi” è il titolo di questa mostra che sarà visitabile fino all’8 giugno. Dopo l’inaugurazione della mostra la serata proseguirà oltre mezzanotte. Alle 22 il pubblico potrà conversare con il numismatico Fiorenzo Catalli, direttore Monetiere al Museo Archeologico Nazionale di Firenze, per approfondire tutti gli aspetti relativi alle monete che sono indicatori del prestigio e della condizione socio economica delle città etrusche. Alle 23 è previsto un “dolce dessert” con il ristorante “la Vecchia Cantina” di Vetulonia. La mostra è stata curata, oltre che dal direttore Simona Rafanelli, dal vice soprintendente e responsabile delle Collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Giuseppina Carlotta Cianferoni, e dallo stesso Catalli. «Come sempre ringraziamo la Soprintendenza per la grande collaborazione in tutti questi anni che ci ha permesso di fare crescere molto questo museo. Voglio ringraziare anche quelle persone che qui a Vetulonia ci aiutano in modo volontario e con grande passione per l’allestimento: Lamberto Bai, l’archeologa Roberta Borgianni e Barbara Costanzo, laureanda in Beni Culturali, gli architetti Luigi e Marca Rafanelli». L’evento che sarà inaugurato domani rappresenta una novità assoluta nel suo genere poiché verrà esposta la quasi totalità della produzione monetaria attribuibile agli etruschi con un ventaglio cronologico che va dagli inizi del V alla fine del III secolo a.C. Ci saranno monete prodotte nelle città di Populonia, di Vulci e da Volterra e, naturalmente di Vetulonia. Completerà il quadro espositivo una scelta di volumi del XVIII, XIX e XX secolo della Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana dedicati alla civiltà etrusca con i primi capitoli riservati alle monete etrusche e italiche nella penisola italiana ancora in età preromana. Il tema riveste un’importanza fondamentale per l’antica città di Vetulonia che deve il suo nome proprio a tre monete recanti la scritta “Vatl” e all’intuizione del medico archeologo Isidoro Falchi che condusse le prime campagne di scavo a Vetulonia. Falchi seppe interpretare in maniera corretta la legenda che portò alla riacquisizione di un nome antico, sostituito nel Medioevo da quello di Colonna di Buriano.

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