Dalla Sardegna a Vetulonia il viaggio delle navi-gioiello

Dalla Sardegna a Vetulonia il viaggio delle navi-gioiello
SARA LANDI
GIOVEDÌ, 04 AGOSTO 2011 Il Tirreno

Al museo Falchi una mostra che attraversa il tempo e il mare

Fino a novembre preziosi reperti provenienti dai nuraghi e dalle tombe toscane riuniti insieme per la prima volta

VETULONIA. La voce del mare col suo potente moto ondoso accoglie il visitatore che ha l’impressione di camminare sulla sabbia sotto un cielo di vele, tra reperti che eccezionalmente si trovano per la prima volta riuniti nello stesso allestimento, in una delle sale del museo civico “Isidoro Falchi”.
È “Navi di bronzo. Dai santuari nuragici ai tumuli etruschi di Vetulonia”, la mostra-evento in corso fino al 6 novembre e nata nel progetto “Notti dell’archeologia” che per il 2011 in Toscana ha scelto come tema “le acque degli antichi”. La mostra è infatti incentrata sugli scambi, commerciali e culturali, tra due terre divise e al tempo stesso unite dal mare, la Sardegna della civiltà nuragica e l’etrusca Vetulonia.
Ieri la direttrice del museo Simona Rafanelli ha consegnato a una delegazione dell’amministrazione comunale castiglionese, formata dal vicesindaco Elena Nappi, dall’assessore alla cultura Federico Mazzarello e dal consigliere comunale con delega per il “Progetto Vetulonia” Walter Massetti, il catalogo fresco di stampa e presentato il servizio di bus navetta (curato da Tiemme) che con una corsa giornaliera porterà i turisti da Riva del Sole e da Castiglione della Pescaia fino a Vetulonia. Uno strumento in più per consentire ai turisti di godere a 360 gradi delle bellezze del territorio castiglionese, anche di quelle più fuori mano.
La mostra raccoglie per la prima volta in Italia una flottiglia di quindici navicelle nuragiche trovate all’interno dei corredi funerari dei principi etruschi e testimonianza dei fitti scambi commerciali tra una sponda e l’altra del Tirreno. Ancora incerta la loro funzione (si pensa fossero usate come lampade o come bruciaprofumi), ma quel che è certo è che questi modellini bronzei di imbarcazioni erano considerati dall’aristocrazia etrusca uno status symbol di prestigio destinato ad accompagnare il defunto nel suo ultimo viaggio.
L’allestimento comprende anche altri oggetti che testimoniano la rete di scambi tra Vetulonia e la Sardegna, con alcuni prestiti importanti da altri musei archeologici come il Tridente trovato nella omonima tomba di Vetulonia e conservato al Museo archeologico di Firenze.
La direttrice del territorio di Vetulonia per la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana Bianca Maria Aranguren, in visita ieri alla mostra, ha sottolineato «il valore scientifico e il forte impatto emotivo sul visitatore» della mostra; mentre Elisabetta Mangani, del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma (uno dei tanti musei nel progetto delle “Navi di bronzo”), ha parlato di «iniziativa lodevole per tutto il territorio, da divulgare e far conoscere il più possibile».
La mostra può essere visitata tutti i giorni di agosto e settembre con orario 10-14 e 16-20. La visita è compresa nel biglietto di ingresso al museo le cui collezioni fino al 6 novembre si arricchiscono dunque di questo piccolo tesoro portato dalle onde del mare.

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