A Vassallaggi una necropoli dimenticata

A Vassallaggi una necropoli dimenticata
LA SICILIA Giovedì 14 Luglio 2011

San Cataldo. Antico come la storia, il sito archeologico di Vassallaggi è come una gemma incastonata al centro della Sicilia, precisamente a San Cataldo, lungo la strada statale 122 in direzione Serradifalco. Come raccontano le fonti, una delle prime testimonianze scritte riguardanti il sito sarebbe quella di Diodoro Siculo, storico greco antico, che narra della lotta avvenuta nel quarto secolo avanti Cristo tra greci e Siculi, il cui condottiero Ducezio si rifugiò nel centro fortificato di Motyon, che qualcuno identifica proprio in Vassallaggi. Oggi, a distanza di millenni, l'area di circa 27 ettari, che si estende lungo le cinque colline, continua a mostrare suggestive bellezze, ma anche evidenti problemi. Posta sotto vincolo di edificazione dal 1977, già negli anni Sessanta l'area era stata interessata dai primi scavi che portarono alla luce l'area abitata nell'età greca (seconda e terza collina), il muro di cinta ed i santuari. Di questi, si ricordano il santuario dell'area sacra e quello fuori le mura (detto «Santuario della fonte»). Gli scavi, hanno sinora portato alla luce quasi 130 sarcofagi nella necropoli dell'area meridionale di Vassallaggi. Un patrimonio di cultura ed arte, dunque, che merita di essere salvaguardato: di recente, la Regione ha diviso le competenze, assegnando la valorizzazione e la tutela del sito alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta, e le attività di scavo e restauro al «Parco Archeologico», che ha presentato progetti, tra cui la realizzazione di un «Antiquarium» a Vassallaggi, che attendono di essere finanziati. Arte, storia e cultura, ma anche folti ciuffi di erbacce alte ad avvilire il contesto: è questo il volto attuale di Vassallaggi e, per questo, a San Cataldo, diverse associazioni si dicono disponibili ad intervenire per rendere fruibile queso tesoro sconosciuto.
Claudio Costanzo

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