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Visualizzazione dei post da luglio, 2008

Dai fondali del Mediterraneo il più grande bastimento greco

La Repubblica 29.7.08 Dai fondali del Mediterraneo il più grande bastimento greco Il relitto era stato individuato da due sub nel 1988. Ora verrà restaurato in Gran Bretagna Nell'insediamento archeologico di Bosco Littorio nascerà un museo della navigazione di Luigi Bignami È in buono stato di conservazione lo scafo di 2.550 anni fa recuperato ieri al largo di Gela, in Sicilia Si tratta di un esemplare raro, realizzato con una tecnica arcaica: i legni sono legati con corde vegetali Gela. Era adagiata da 2.550 anni sui fondali argillosi di fronte a Gela. Oggi, grazie a una delicata operazione di recupero, è tornata alla luce in tutta la sua imponenza per raccontarci pagine di una storia antichissima. Si tratta di un´imbarcazione greca (tra le più grandi recuperate nel Mediterraneo) carica di mercanzie che circa 500 anni prima di Cristo era in procinto di approdare a Gela, un passaggio obbligato per tutto il commercio navale del Mediterraneo di allora, ma affondò a soli 800 metri dal

POMPEI : Il New York Times "Salviamo Pompei". Intervista all´archeologo Ellis: ma il sito non va affidato ai privati

POMPEI : Il New York Times "Salviamo Pompei". Intervista all´archeologo Ellis: ma il sito non va affidato ai privati DOMENICA, 27 LUGLIO 2008 la repubblica - Napoli Il quotidiano statunitense dedica un servizio alla città degli Scavi Il "New York Times" lancia un appello per salvare Pompei. Nel titolo di un ampio servizio, pubblicato dal quotidiano statunitense nelle pagine dell´arte dell´edizione di ieri si invita l´Italia a una mobilitazione per porre rimedio «ai danni» arrecati «dal tempo e dai turisti» a uno dei patrimoni archeologici più famosi del pianeta. La crisi degli Scavi oltrepassa dunque i confini del Paese e preoccupa anche gli osservatori che si trovano dall´altra parte dell´Oceano. Nel corso dell´articolo, vengono affrontati i nodi venuti clamorosamente al pettine in questi giorni con la scelta del governo Berlusconi che, ricorda il "New York Times", «per la prima volta ha dichiarato uno stato di emergenza di un anno per Pompei». Il servizi

Montecatini. Svelati i segreti del monastero

Montecatini. Svelati i segreti del monastero DOMENICA, 27 LUGLIO 2008 IL TIRRENO Ricostruite tracce di vita quotidiana tra Sei e Settecento Da due anni un’équipe coordinata dal professor Milanese lavora sui reperti rinvenuti Previsto uno scavo PESCIA. Iniziano ad avere una storia, un’origine, i vari reperti trovati nel monastero di San Michele durante i lavori di restauro che si sono susseguiti negli anni. È una storia di vita quotidiana, che riemerge tra le carte degli archivi ed il sottosuolo della città: un complesso puzzle, che giovani studiosi dell’Università di Pisa stanno cercando di ricomporre. La storia. Anche la Coop di Pescia si è interessata a questa ricerca, che studia la cucina e la tavola di antichi monasteri ed ha voluto contribuire alla sua realizzazione. Vediamola. Il 4 novembre 1682 arrivò al monastero femminile di San Michele di Pescia una pentolaia, che consegnò una partita di pentole per la cucina dell’istituto religioso. Le monache pagarono quasi 30 lire per ques

Un’eccezionale scoperta archeologica nel Castello Superiore di Attimis. Spunta il sigillo dell'imperatore

Un’eccezionale scoperta archeologica nel Castello Superiore di Attimis. Spunta il sigillo dell'imperatore 26 LUGLIO 2008, IL GAZZETTINO Il ritrovamento durante la campagna di scavi. Il reperto in oro bianco appartiene all’imperatore bizantino Alessio I Comneno. Buora: «È l’unico rinvenuto in tutta Europa» Eccezionale scoperta ad Attimis in occasione dell'undicesima campagna di scavo eseguita dalla Società friulana di archeologia di Udine nell'antico sito del Castello Superiore. Nel cuore più verde delle colline della Val Malina, che già hanno restituito stupefacenti reperti di enorme rilevanza storica (basta citare l'accampamento goto sulla vicina altura di San Giorgio, unico in regione e in tutto il nord Italia, al centro di una recente mostra) è venuto alla luce un sigillo in oro bianco realizzato alla corte dell'imperatore bizantino di Costantinopoli, Alessio I Comneno. «Una scoperta eccezionale - ha commentato sul posto il direttore dei Civici musei di Udine, Ma

Gli etruschi a Monterappoli Nel cantiere archeologico trovati alcuni frammenti

EMPOLI. Gli etruschi a Monterappoli Nel cantiere archeologico trovati alcuni frammenti SABATO, 26 LUGLIO 2008 IL TIRRENO - Empoli Lo scavo resterà aperto per tutto il mese di agosto. «Speriamo di continuare nel 2009» Assistere ad uno scavo archeologico, anche solo per pochi attimi, fa vivere delle emozioni intense. Basta lasciar andare la mente e sembra di popolare la scena di un film. Oppure si può immaginare di essere parte di una scoperta epocale. O ancora si può tornare indietro nel tempo e far finta di partecipare ad una caccia al tesoro tra bambini. L’immaginario legato all’archeologia è ricco e affascinante. E sembra popolare l’animo di quei tanti volontari dell’associazione archeologica del Mediovaldarno che dal 16 luglio scorso stanno portando avanti lo scavo al giardino di Monterappoli. «Più precisamente si dovrebbe parlare di un saggio di scavo esplorativo - rivela Leonardo Terreni, responsabile dei lavori e presidente dell’associazione archeologica -, che è stato finanziato

PALMANOVA Nuovi resti funerari emergono dai lavori nel Duomo

UDINE - PALMANOVA Nuovi resti funerari emergono dai lavori nel Duomo 23 LUGLIO 2008, IL GAZZETTINO Palmanova Ancora reperti nuovi nel sottosuolo del duomo dogale dove si vanno eseguendo i lavori per un moderno impianto di riscaldamento. In ordine di tempo sono state scoperte due nuove tombe con dentro resti umani risalenti ai primi del 1600 ed un pavimento in materiale molto povero di circa sei metri quadri posto su un letto di calce e collocato all'ingresso della chiesa. Un altro pavimento è venuto alla luce al centro della navata ed è lungo 12 metri per una larghezza di un metro e mezzo. Sulla datazione di questa struttura regna la massima incertezza e gli studiosi della soprintendenza che segue da vicino l'intervento sono propensi a farla risalire alla fine del 1500 quando venne costruita una prima chiesa in legno. Anche gli scheletri ritrovati nelle due tombe sono riconducibili a quel periodo. Dalla conformazione ossea è stato possibili stabilire che uno appartiene ad un uo

A Gela il recupero del più grande relitto del Mediterraneo

SICILIA - A Gela il recupero del più grande relitto del Mediterraneo Il tempo 24/07/2008 E' fissato per lunedì, a largo di Gela, il recupero del più grande relitto del Mediterraneo a cura della Soprintendenza di Caltanissetta. Intorno al 500 a.C. l`imbarcazione, carica di mercanzie e in procinto di approdare a Gela passaggio obbligato per tutto il commercio navale del Mediterraneo - a soli 800 metri dalla costa fu colta da una tempesta a poca distanza dall`Emporio di Bosco Littorio. Lo schianto delle onde fece reclinare la barca su un lato e la zavorra produsse un grosso squarcio nella fiancata: la nave "cucita" - tecnica antichissima attestata nel secondo libro dell`Iliade - inghiottita dai flutti e dai fondali argillosi, sparì velocemente non lasciando traccia. Una storia che, dopo 25 secoli, è stata raccontata grazie a due sub - Gino Morteo e Gianni Occhipinti - che nel 1988 denunziano la spettacolare scoperta alla Soprintendenza. Custodita nel mare di Gela, non c`era

Riemerge a Gela mega relitto del Mediterraneo

Riemerge a Gela mega relitto del Mediterraneo Il Messaggero 20/07/2008 Riemergeranno dal fondale argilloso del mare di Gela la chiglia e la ruota di poppa del relitto greco più grande trovato nel Mediterraneo: un`imbarcazione di 21 metri di lunghezza e 6,50 di larghezza, datata intorno al 500 a. C., del tipo "cucito" come la nave di Cheope e quelle di cui Omero fa cenno nel secondo libro dell`Iliade. Il recupero sarà eseguito il prossimo 28luglio grazie ai finanziamenti del Por 2000-2006 coordinato dall`assessorato regionale ai Beni culturali e dalla soprintendenza di Caltanissetta.

ARCHEOLOGIA. GELA Il mare restituisce una nave greca di 2.500 anni fa

ARCHEOLOGIA. GELA Il mare restituisce una nave greca di 2.500 anni fa Domenica 20 Luglio 2008 BRESCIA OGGI Lunga 21 metri, era simile a quella descritta da Omero Dal fondale argilloso del mare di Gela, in provincia di Caltanissetta, lunedì 28 luglio riemergeranno la chiglia e la ruota di poppa del più importante relitto greco del Mediterraneo, datato intorno al 500 a.C. Si tratta di un’imbarcazione di 21 metri di lunghezza e 6,50 metri di larghezza, del tipo «cucito» come la nave di Cheope e quelle alle quali Omero fa cenno nel secondo libro dell’«Iliade». È unica nel suo genere per tipologia e stato di conservazione. La parte del relitto di oltre 11 metri - che riemergerà dai fondali che lo hanno custodito per 2.500 anni grazie al fango che ha impedito ai batteri di divorare il fasciame - verrà recuperata con una lunga «barella» di rete metallica e con i mezzi che saranno messi a disposizione dalla Capitaneria di Porto di Gela. Nell’ottobre 2003 era stata riportata a galla la prua e c

PUGLIA - Capanne preistoriche a Torre Guaceto Scoperto un villaggio dell´età del Bronzo poi distrutto da un incendio

PUGLIA - Capanne preistoriche a Torre Guaceto Scoperto un villaggio dell´età del Bronzo poi distrutto da un incendio TITTI TUMMINO SABATO, 19 LUGLIO 2008 LA REPUBBLICA Pagina XV - Bari Trovati reperti con percorsi e resti di un muro. "Era un insediamento organizzato" Scavi archeologici sugli Scogli di Apani: "Prima facevano parte di un promontorio" Abitavano sull´estremità del promontorio di Torre Guaceto, prima che il lembo di terra si staccasse dalla costa per diventare gli odierni Scogli di Apani; vivevano in un villaggio organizzato, costituito da capanne, protetto da una struttura muraria e dotato di una rudimentale viabilità; si dedicavano alla caccia e alla pesca, ma realizzavano anche manufatti in argilla, osso, selce e pietra. Una realtà risalente a due millenni prima di Cristo che oggi sta clamorosamente venendo alla luce, grazie alla campagna di scavi avviata dall´Università del Salento. Torre Guaceto non finisce di sorprendere. Non solo oasi fra terra e

Castel dell’Ovo, il ponte ritrovato

CAMPANIA - Castel dell’Ovo, il ponte ritrovato Carlo Avvisati 15/07/2008 IL MATTINO Era largo circa quattro metri e consentiva il transito sia ai carri con le merci che alle compagnie di armigeri diretti ai corpi di guardia di Castel dell’Ovo. Di più. Quasi certamente, quel ponte levatoio era la barriera più difficile da superare per chi attaccava il forte dalla terraferma. Costruito verosimilmente con legno di pino o di quercia perché resistesse meglio all’azione dell’acqua salata, del passaggio mobile si era perduta la memoria da più di un secolo. Ben si sapeva, invece, degli altri due: uno, simile, posto all’ingresso del castello, e l’altro, a saracinesca, situato sulla seconda rampa. Era sparito tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, ingoiato dalla colmata del «risanamento» che si volle realizzare a est del castello. Area poi divenuta «Borgo Marinaro»: una lingua di terra sottratta al mare dove costruire le case per i Luciani sgombrati dai vicoli e dalle abitazioni malsane sott

Svolta sull´Uomo di Altamura "Ricostruiremo l´età e l´habitat"

PUGLIA - Svolta sull´Uomo di Altamura "Ricostruiremo l´età e l´habitat" TITTI TUMMINO MARTEDÌ, 15 LUGLIO 2008 LA REPUBBLICA Pagina XV - Bari In quale epoca è vissuto l´Uomo di Altamura, il reperto scoperto nel 1993 nella grotta di Lamalunga? Nel suo habitat c´erano palme o faggi? Elefanti o daini? A quindici anni dalla scoperta che mise a rumore l´ambiente internazionale degli studiosi, i misteri che circondano il fossile dello scheletro umano ben conservato sono ancora tanti e fitti. La scienza italiana e internazionale è al lavoro. Anzi, nuovamente al lavoro, dopo anni di stasi e buio. Grazie a un finanziamento di 300mila euro stanziato dal ministero per i Beni culturali, è stato messo a punto un programma di studio con un comitato scientifico che coinvolge specialisti come Carlo Peretto del Dipartimento di biologia ed evoluzione dell´Università di Ferrara, Marcello Piperno dell´Università La Sapienza di Roma, Guido Biscontin del Dipartimento di scienze ambientali dell´Univ

Graffiti, tesori in quota

BresciaOggi, Martedì 15 Luglio 2008 ALTA VALLE. L’archeologo Priuli e i suoi collaboratori hanno indagato una vasta area tra i 1.800 e i 3.000 metri Graffiti, tesori in quota Coppelle e massi incisi sono sparsi tra il Montozzo e i laghi del passo del Gavia sul «Sentiero dei cacciatori» Vania Zampatti Che le incisioni rupestri e le tracce della presenza umana in Valcamonica riconducibili all’epoca preistorica non fossero limitate all’area di Capodiponte era cosa nota già da tempo; ma le recenti ricerche condotte dall’archeologo camuno Ausilio Priuli in diverse aree dell’alta valle hanno dato una serie di importanti conferme a questa certezza, dimostrando una intensa frequentazione, anche a sfondo «sacro» di territori che probabilmente non sono mai stati troppo ospitali. In sintesi, l’inventore dell’«Archeopark» di Darfo Boario e i suoi collaboratori hanno rinvenuto una serie di «coppelle» e di massi incisi in un vasto areale che si colloca tra il Montozzo e il passo Gavia; una ricca ser

Monaco: 247 reperti delle dinastie dei faraoni, da ieri allo Spazio Ravel del Grimaldi Forum

Corriere della Sera 13.7.08 Monaco: 247 reperti delle dinastie dei faraoni, da ieri allo Spazio Ravel del Grimaldi Forum Cimarosa: «ouverture» per Cleopatra che, nella mostra sulle regine d'Egitto, fa la parte del leone di Sebastiano Grazzo Benché di origine greca, la regina d'Egitto più popolare è senz'altro Cleopatra, sia per i suoi amori (amante di Cesare e di Antonio) che per la sua fine drammatica (suicida, col morso di un'aspide, per la vittoria di Ottaviano). La leggenda ha, poi, fatto il resto. Plutarco, Jordelle, Shakespeare, Alfieri, Shaw in letteratura; Cimarosa, Berlioz, Massenet in musica, solo per citarne qualcuno. Una notte di Cleopatra di Téophile Gautier inaugurò, addirittura, una nuova maniera di narrare (il cosiddetto «racconto archeologico»), molto seguita da altri scrittori. Proprio con la scenografia La stanza di Cleopatra inizia il viaggio fra le regine d'Egitto, un'interessante rassegna di 247 reperti — fra statue, bassorilievi, paramenti

nuove tombe scoperte nella necropoli punica di corso Calatafimi

SICILIA - nuove tombe scoperte nella necropoli punica di corso Calatafimi VENERDÌ, 11 LUGLIO 2008 LA REPUBBLICA - Palermo Dopo due anni di scavi condotti dalla Soprintendenza, oggi alle 10,30 riaprirà al pubblico la necropoli punica di Palermo, all´interno dell´area della caserma Tukory, in corso Calatafimi 90/a. Si tratta di un´importante testimonianza dei primi secoli del periodo punico della città, ora dotata di un nuovo allestimento, con un sistema di passerelle che consente un´ampia visione dall´alto del complesso cimiteriale, grande più di mille metri quadrati: la necropoli è costituita da tombe a fossa scavate nel banco di calcarenite, sarcofagi poggiati sul piano d´uso della necropoli e principalmente da tombe a camera ipogeica, a cui si accede attraverso ripidi corridoi a gradoni, intagliati nella roccia. «In particolare, l´ultima campagna di scavo ha riportato alla luce una novantina di tombe di varia tipologia risalenti alla fine del VI secolo avanti Cristo - spiega Francesc

La passione dell’Occidente per i faraoni dalla Grecia antica all’età dei Lumi

l’Unità Roma 11.7.08 Egitto, un fascino bimillenario La passione dell’Occidente per i faraoni dalla Grecia antica all’età dei Lumi di Flavia Matitti «PRIMI TRA GLI UOMINI, dicesi che gli Egizi ebbero conoscenza degli Iddii, rizzarono templi e sacri edifici». Queste parole di Luciano di Samosata, del II secolo d.C., mostrano come fin dall’antichità l’Egitto venisse il luogo d’origine di ogni sapienza e reli- gione. Attraverso la mediazione della cultura greca la passione per il mondo egizio passò a Roma per irradiarsi in tutto l’Occidente dando vita all’egittomania, dal Rinascimento all’Età dei Lumi. Alcuni episodi salienti di questa fascinazione bimillenaria – basti pensare agli obelischi che ornano le principali piazze di Roma, alla presenza sul Campidoglio delle statue del Tevere e del Nilo, o alla Fontana dei Fiumi in piazza Navona – vengono ora narrati nella mostra intitolata “La Lupa e la Sfinge. Roma e l’Egitto dalla storia al mito”, ideata da Eugenio Lo Sardo e curata da Elisabe

Al via i corsi per strappare all'oblio 30 mila manoscritti della Mauritania

Corriere della Sera 9.7.08 La missione Antichi testi arabi minacciati da sabbia e sole. Per non perderli gli esperti sfidano Al Qaeda Operazione biblioteche nel deserto Libri in salvo dal Sahara a Udine Al via i corsi per strappare all'oblio 30 mila manoscritti della Mauritania di Michele Farina PASSARIANO (Udine) — Vedendo questi ragazzi chini sui manoscritti, nella cornice meravigliosa di Villa Manin a Passariano, Lalla sarebbe orgogliosa. Lalla Feliciangeli, l'italiana più amata del Sahara occidentale, è morta a gennaio. L'idea di salvare le biblioteche del deserto in uno dei Paesi più sperduti del mondo è venuta a lei, anima della nostra Croce Rossa in Mauritania. La sua prima cura era per i bambini e le donne. Cibo e microcredito. Su sua indicazione un anno fa il Corriere visitò un villaggio dell'Adrar che la sabbia si sta mangiando. La gente sposta le case più in là, il deserto le insegue. Impressionante. «Allora dovresti vedere Tichitt», disse Lalla. Rideva. «Pen

ARCHEOLOGIA: stele precristiana con iscrizioni su resurrezione

ARCHEOLOGIA: stele precristiana con iscrizioni su resurrezione (AGI) - New York, 6 luglio Un stele di pietra chiara, alta un metro, proveniente dal mar Morto con iscrizioni in ebraico e, soprattutto, datata dagli studiosi qualche decennio prima della nascita' di Gesu' sta alimentando nuove polemiche tra gli archeologici e i biblisti: il testo sembra parlare di "un Messia che resuscitera' tre giorni dopo la sua morte". E' quanto scrive il sito web del New York Times secondo cui se le analisi confermeranno l'autenticita' del manufatto e il contenuto delle 87 righe di testo avremmo la prova che la figura di un messia assimilabile a Cristo faceva gia' parte dell'antica cultura ebraica. La maggior parte del testo, e' una visione dell'apocalisse trasmessa dall'arcangelo Gabriele, basata sul vecchio testamento, specialmente sui racconti dei profeti Daniele, Zaccaria e Haggai, scrive il Nyt.

CIVIDALE - Scoperte antiche sepolture in centro

CIVIDALE - Scoperte antiche sepolture in centro Paola Treppo Il Gazzettino (Udine) 04/07/2008 Non accade tutti i giorni di rifare i pavimenti di un edificio e di trovarsi faccia a faccia con cinque antiche sepolture. Se poi succede nella Città ducale, candidata patrimonio dell'umanità Unesco, la scoperta diventa veramente eccezionale. La messa in luce di quelle che paiono a tutti gli effetti tombe di epoca longobarda è stata resa nota ieri ma risale alla fine di gennaio. È in quel mese, infatti, che Simone Rossi (che a Cividale è regista del Palio di San Donato), comincia a lavorare in piazza Paolo Diacono, all'incrocio con il Corso (una delle strade dal tracciato più antico della cittadina). Il cantiere mira a ristrutturare il piano terra di un palazzo per farne un bar, che sarà il Bar al Corso. Nel momento in cui la squadra di operai affronta il pavimento con l'obiettivo di rifarlo, una parte della superficie crolla. Sotto l'inaspettato: una sorta di discarica rinasci

IL CODICE SFUGGITO AI GESUITI Su Archeo i segreti Inca

IL CODICE SFUGGITO AI GESUITI Su Archeo i segreti Inca MERCOLEDÌ, 02 LUGLIO 2008 LA REPUBBLICA Pagina 43 - Cultura Una corda più grossa, detta quipu, e tante altre cordicelle pendenti: un vero rompicapo inca, da secoli. Se le è studiate per più dieci anni quelle pagine roventi sulla vera fine degli Inca, sopravvissute alla censura dei Gesuiti, e quelle loro funicelle annodate in maniera strana, e le mille pietruzze che ritmavano con colori diversi la vita dei Peruviani prima di Colombo e dell´arrembaggio spagnolo. E stato così che Laura Laurencich Minelli, si è resa conto che se le annodature erano in verso volevano dire «merci entrate»; se invece erano al contrario erano «merci previste, ma non entrate»: altre annodature ancora simbolizzavano le «merci uscite» dai magazzini. Un sistema a partita doppia, assai complesso ed efficace. Non solo: si è anche accorta che certi segnali cromatici all´inizio di quei quipu davano immediatamente il senso di ogni computo: certi tipi di lana, certi

A piedi sull´antica via degli etruschi

TOSCANA - A piedi sull´antica via degli etruschi MERCOLEDÌ, 02 LUGLIO 2008 LA REPUBBLICA - Firenze Due studiosi fiorentini percorrono per la prima volta il tracciato Comacchio-Pisa come si faceva 2500 anni fa Al centro visite "Manifattura dei marinati" di Comacchio (Fe) è stata presentata la "Via etrusca dei due mari" (www. viaetruscadeiduemari. it) che verrà percorsa per la prima volta da oggi all´11 luglio da Gianfranco Bracci e Sergio Gardini. Questo percorso andrà a riscoprire la più antica strada d´Italia, quella che conduceva merci e materie prime da Spina (Comacchio) a Pisa, dalla foce del Po a Bocca d´Arno. L´itinerario - concordato con gli archeologi Daniele Vitali, Claudio Calastri dell´Università di Bologna e Giuseppe Centauro dell´Università di Firenze - è patrocinato dal Cai che lo studierà e segnalerà sul territorio in modo che diventi una proposta turistica e del tempo libero atta ad attraversare le due regioni, Emilia e Toscana. Enti territoriali, pa