POMPEI : Il New York Times "Salviamo Pompei". Intervista all´archeologo Ellis: ma il sito non va affidato ai privati
POMPEI : Il New York Times "Salviamo Pompei". Intervista all´archeologo Ellis: ma il sito non va affidato ai privati
DOMENICA, 27 LUGLIO 2008 la repubblica - Napoli
Il quotidiano statunitense dedica un servizio alla città degli Scavi
Il "New York Times" lancia un appello per salvare Pompei. Nel titolo di un ampio servizio, pubblicato dal quotidiano statunitense nelle pagine dell´arte dell´edizione di ieri si invita l´Italia a una mobilitazione per porre rimedio «ai danni» arrecati «dal tempo e dai turisti» a uno dei patrimoni archeologici più famosi del pianeta. La crisi degli Scavi oltrepassa dunque i confini del Paese e preoccupa anche gli osservatori che si trovano dall´altra parte dell´Oceano. Nel corso dell´articolo, vengono affrontati i nodi venuti clamorosamente al pettine in questi giorni con la scelta del governo Berlusconi che, ricorda il "New York Times", «per la prima volta ha dichiarato uno stato di emergenza di un anno per Pompei». Il servizio riporta tra le altre le considerazioni del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, del prefetto Renato Profili, scelto dall´esecutivo come commissario straordinario per risanare gli Scavi, del sovrintendente Giovanni Guzzo, dell´assessore regionale al Turismo Claudio Velardi.
Nelle pagine dell´autorevole quotidiano sono ospitate inoltre le considerazioni di studiosi esperti della storia di Pompei come Antonio Irlando, che da anni si batte per la conservazione e la valorizzazione del tesoro custodito nella città vesuviana, che attira ogni anni milioni di visitatori da tutto il mondo. Nel servizio si sottolinea poi che molti progetti per il futuro sono attualmente allo studio e che, ai vari livelli di responsabilità, le diverse autorità le stanno esaminando, compresi quelli che prevedono la privatizzazione. Possibilità, quest´ultima, che però non piace agli esperti consultati dal quotidiano statunitense. «Pompei - afferma infatti uno degli archeologi americani impegnati sugli Scavi, Steven J. Ellis, intervistato nel lungo articolo del "New York Times" - è una responsabilità del governo, è un sito del patrimonio mondiale e non può essere affidato a privati per trasformarlo in una sorta di Disneyland. La preoccupazione - prosegue Ellis - è che affidandolo ai privati prevalga poi l´interesse a fare profitti piuttosto che quello volto alla valorizzazione culturale».
DOMENICA, 27 LUGLIO 2008 la repubblica - Napoli
Il quotidiano statunitense dedica un servizio alla città degli Scavi
Il "New York Times" lancia un appello per salvare Pompei. Nel titolo di un ampio servizio, pubblicato dal quotidiano statunitense nelle pagine dell´arte dell´edizione di ieri si invita l´Italia a una mobilitazione per porre rimedio «ai danni» arrecati «dal tempo e dai turisti» a uno dei patrimoni archeologici più famosi del pianeta. La crisi degli Scavi oltrepassa dunque i confini del Paese e preoccupa anche gli osservatori che si trovano dall´altra parte dell´Oceano. Nel corso dell´articolo, vengono affrontati i nodi venuti clamorosamente al pettine in questi giorni con la scelta del governo Berlusconi che, ricorda il "New York Times", «per la prima volta ha dichiarato uno stato di emergenza di un anno per Pompei». Il servizio riporta tra le altre le considerazioni del ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, del prefetto Renato Profili, scelto dall´esecutivo come commissario straordinario per risanare gli Scavi, del sovrintendente Giovanni Guzzo, dell´assessore regionale al Turismo Claudio Velardi.
Nelle pagine dell´autorevole quotidiano sono ospitate inoltre le considerazioni di studiosi esperti della storia di Pompei come Antonio Irlando, che da anni si batte per la conservazione e la valorizzazione del tesoro custodito nella città vesuviana, che attira ogni anni milioni di visitatori da tutto il mondo. Nel servizio si sottolinea poi che molti progetti per il futuro sono attualmente allo studio e che, ai vari livelli di responsabilità, le diverse autorità le stanno esaminando, compresi quelli che prevedono la privatizzazione. Possibilità, quest´ultima, che però non piace agli esperti consultati dal quotidiano statunitense. «Pompei - afferma infatti uno degli archeologi americani impegnati sugli Scavi, Steven J. Ellis, intervistato nel lungo articolo del "New York Times" - è una responsabilità del governo, è un sito del patrimonio mondiale e non può essere affidato a privati per trasformarlo in una sorta di Disneyland. La preoccupazione - prosegue Ellis - è che affidandolo ai privati prevalga poi l´interesse a fare profitti piuttosto che quello volto alla valorizzazione culturale».
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