Archeo-revisionismo
Archeo-revisionismo di Redazione articolo di venerdì 31 luglio 2009 - IL GIORNALE Roma, autunno del 1931. Mussolini, in basco e pantaloni alla zuava, batte alacremente col piccone, gettando da parte tegole frantumate e mattoni. Sono cominciate le demolizioni nella zona dei Fori per costituire il tracciato di quella che verrà chiamata la Via dell’Impero, celermente ribattezzata nel dopoguerra Via dei Fori Imperiali nell’ambito della «defascistizzazione» della capitale. Problematica la nascita di Via dell’Impero, scenografico asse viario che collega piazza Venezia al Colosseo, riscoprendo il cuore monumentale della città imperiale. Esaltata dal celebre scrittore e critico d’arte Ugo Ojetti come «una di quelle luminose vie romane lunghe non chilometri ma millenni», «impresa meravigliosa» secondo l’allora direttore dell’Istituto Archeologico Germanico Ludwig Curtius, la strada anni dopo riceverà più critiche che osanna. Esempio dell’attività indefessa di quel «piccone demolitore» fascista