Eccezionale scoperta nei mari siciliani Archeologi ritrovano veliero del 1400

Eccezionale scoperta nei mari siciliani Archeologi ritrovano veliero del 1400
Giornale di Sicilia 09/07/2009

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Un veliero del XV secolo, naufragato per il mare in tempesta, è stato scoperto a un centinaio di metri dalla spiaggia di Castellammare del Golfo, nel Trapanese, al confine con la provincia di Palermo. Il relitto, che giaceva su un fondale non molto profondo, è stato individuato dal gruppo di archeologi della Sovrintendenza del mare guidata da Sebastiano Tusa. Punto di partenza della ricerca è stato un documento del 1481 che parla di una nave «perduta» mentre trasportava un carico di grano. L'indicazione era generica: tracciava la rotta e riferiva che il veliero, di circa 25 metri, aveva caricato il grano a Balestrate, ultimo Comune in provincia di Palermo, prima di prendere il largo aveva fatto sosta nel porto di Castellammare. Subito dopo la ripartenza avrebbe per fatto naufragio. Il documento dell'epoca non riferisce nulla sulla sor te dell'equipaggio: data la breve distanza dalla riva, è probabile che qualcuno si sia salvato. Per individuare il relitto, rimasto per cinque secoli coperto sotto uno strato di sabbia, il gruppo di Sebastiano Tusa ha chiesto la collaborazione dei marinai del posto. Ma ha avuto la certezza della presenza del veliero solo quando una mareggiata ha fatto riemergere una parte del fasciame. Era da tempo che la Soprintendenza del Mare era sulle tracce di questa imbarcazione. C'era anche un documento datato alla fine del 1400 che concorreva ad animare la ricerca tra Castellammare del Golfo e la foce del San Bartolomeo, di fronte alla località oggi definita Plaja . Del carico non si intravede alcunché. Del resto, se era effettivamente grano, esso and completamente perso, mentre una gran massa di materiale ferroso non identificabile è sparso nell'area del relitto enel- le sue immediate vicinanze. Al momento, sono stati attivati i dispositivi di tutela affinché non venga sottoposto a danneggiamenti o razzie. Ci che emerge oggi è una sequenza di quattro spezzoni di imbarcazione per un totale di 22 metri, Per l'assessore regionale ai Beni culturali, Gaetano Armao «questa ulteriore pagina di storia marinara siciliana contribuisce a connotare ancora di pi il comprensorio castellammare- se come luogo fortemente legato ai momenti della storia dell' isola». E il soprintendente del Mare, Sebastiano Tusa, sostiene che «i ritrovamenti effettuati in questa feconda stagione non sono frutto di casualità bensì di una presenza della struttura nel tessuto marinaro isolano, e di un' attività sistematica di ricerca».

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