Tombe fenicie, giallo alla Certosa Ghedini: solo ossa e cocci. L´Espresso: lui partecipò al sopralluogo
Tombe fenicie, giallo alla Certosa Ghedini: solo ossa e cocci. L´Espresso: lui partecipò al sopralluogo
MAURO FAVALE - GIUSEPPE PORCU
DOMENICA, 26 LUGLIO 2009 LA REPUBBLICA - Interni
ROMA - Al massimo un mucchio d´ossa antiche: «Una mandibola, alcune vertebre, un frammento d´osso». Nessuna tomba fenicia, insomma.
E male hanno fatto Repubblica e L´Espresso a sollevare il caso: «Un tentativo di diffamazione del presidente del Consiglio che continua miseramente a fallire». Niccolò Ghedini difende Silvio Berlusconi. L´avvocato del premier è intervenuto anche ieri per mettere l´ennesima toppa sul caso delle «30 tombe fenicie del 300 a. C. « a Villa Certosa, della cui esistenza Berlusconi si vantava con la escort Patrizia D´Addario.
La exit strategy prende la forma di un lungo comunicato. Il legale risponde all´Espresso che ieri ha raccontato (attraverso un articolo pubblicato nel marzo 2005 dall´Unione Sarda) di un sopralluogo a Villa Certosa durante il quale, l´avvocato Ghedini «ha accompagnato alcuni funzionari della Soprintendenza archeologica e una pattuglia di carabinieri, in un punto del parco dove sarebbero stati ritrovati importanti reperti archeologici». Secondo il quotidiano sardo, si tratterebbe «di un sito di notevole importanza, risalente al terzo secolo a. C., con alcuni resti di vasellame e tracce di una piccola necropoli».
«Esattamente quello che dice Berlusconi a Patrizia», ribadisce l´Espresso. Ghedini, stavolta, non smentisce: «Notizia assolutamente vera - dice - ma niente ha a che vedere con le tombe fenicie». Il sopralluogo ci fu (richiesto dall´avvocato) e portò al ritrovamento «di ossa antiche frammiste a pezzi di ceramica pertinenti ad un´anfora». Il tutto risalente «all´età romana medio-imperiale».
Alla procura di Tempio Pausania ricordano la vicenda e il fatto che - dice il procuratore Valerio Cicalò - «non furono riscontrate violazioni penali». A Olbia, dalla Soprintendenza per i beni archeologici, si tende ad escludere la presenza, a Villa Certosa, di resti di una necropoli fenicia. Sarebbe un «vero scoop», dicono gli esperti dell´Università di Sassari.
Un giallo archeologico, fonte di polemica politica. Per Fabrizio Cicchitto, Pdl, le inchieste dell´Espresso e della Repubblica sono «eversive». L´Udc sceglie di ironizzare con i deputati Bruno Tabacci e Roberto Rao sulla possibilità di un «condono tombale, in tutti i sensi, perché qualcuno l´ha detta o l´ha fatta grossa». Il Partito Democratico, invece, chiede al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi «urgenti chiarimenti». Prima di parlare, il diretto interessato - dicono dal suo staff - attende di acquisire tutti gli elementi necessari.
MAURO FAVALE - GIUSEPPE PORCU
DOMENICA, 26 LUGLIO 2009 LA REPUBBLICA - Interni
ROMA - Al massimo un mucchio d´ossa antiche: «Una mandibola, alcune vertebre, un frammento d´osso». Nessuna tomba fenicia, insomma.
E male hanno fatto Repubblica e L´Espresso a sollevare il caso: «Un tentativo di diffamazione del presidente del Consiglio che continua miseramente a fallire». Niccolò Ghedini difende Silvio Berlusconi. L´avvocato del premier è intervenuto anche ieri per mettere l´ennesima toppa sul caso delle «30 tombe fenicie del 300 a. C. « a Villa Certosa, della cui esistenza Berlusconi si vantava con la escort Patrizia D´Addario.
La exit strategy prende la forma di un lungo comunicato. Il legale risponde all´Espresso che ieri ha raccontato (attraverso un articolo pubblicato nel marzo 2005 dall´Unione Sarda) di un sopralluogo a Villa Certosa durante il quale, l´avvocato Ghedini «ha accompagnato alcuni funzionari della Soprintendenza archeologica e una pattuglia di carabinieri, in un punto del parco dove sarebbero stati ritrovati importanti reperti archeologici». Secondo il quotidiano sardo, si tratterebbe «di un sito di notevole importanza, risalente al terzo secolo a. C., con alcuni resti di vasellame e tracce di una piccola necropoli».
«Esattamente quello che dice Berlusconi a Patrizia», ribadisce l´Espresso. Ghedini, stavolta, non smentisce: «Notizia assolutamente vera - dice - ma niente ha a che vedere con le tombe fenicie». Il sopralluogo ci fu (richiesto dall´avvocato) e portò al ritrovamento «di ossa antiche frammiste a pezzi di ceramica pertinenti ad un´anfora». Il tutto risalente «all´età romana medio-imperiale».
Alla procura di Tempio Pausania ricordano la vicenda e il fatto che - dice il procuratore Valerio Cicalò - «non furono riscontrate violazioni penali». A Olbia, dalla Soprintendenza per i beni archeologici, si tende ad escludere la presenza, a Villa Certosa, di resti di una necropoli fenicia. Sarebbe un «vero scoop», dicono gli esperti dell´Università di Sassari.
Un giallo archeologico, fonte di polemica politica. Per Fabrizio Cicchitto, Pdl, le inchieste dell´Espresso e della Repubblica sono «eversive». L´Udc sceglie di ironizzare con i deputati Bruno Tabacci e Roberto Rao sulla possibilità di un «condono tombale, in tutti i sensi, perché qualcuno l´ha detta o l´ha fatta grossa». Il Partito Democratico, invece, chiede al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi «urgenti chiarimenti». Prima di parlare, il diretto interessato - dicono dal suo staff - attende di acquisire tutti gli elementi necessari.
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