Libano. Baalbek, gioiello dell'archeologia simbolo dell'incontro tra culture

Libano. Baalbek, gioiello dell'archeologia simbolo dell'incontro tra culture
RORY CAPPELLI
la Repubblica, 3 agosto 2006

La studiosa Giuliana Calcati: "Se colpissero i templi il danno sarebbe incalcolabile"

UN BILANCIO pesante quello del blitz aereo di ieri notte a Baalbek, nel Libano del nord. Pesante prima di tutto per le vittime. Ma anche perché si è colpito un simbolo dell'incontro tra culture, uno straordinario sito archeologico, trale più importanti città romane del Medio Oriente. Le rovine — bellissime, uniche, di dimensioni ciclopiche — si trovano tra le
case del villaggio. Giuliana Calcati, docente di Storia dell'archeologia all'Università di Roma 3 che ha a lungo lavorato nell'area, spiega che, se dovessero continuare i bombardamenti, «il danno sarebbe incalcolabile. Sarebbe come se si perdesse la Cappella Sistina. Fermo restando che parlare di danni a monumenti o cose a fronte della perdita di vite umane è sempre fuori misura».

Cosa rende Baalbek così unica?
«Intanto le decorazioni dei templi, che si trovano ovunque: su colonne, capitelli, architravi, in un variare che accompagna il visitatore mentre percorre lo spazio. Si tratta di rilievi scolpiti con effetti molto calcolati nel chiaro-scuro, nel gioco tra luci e ombre, come si ha nell'architettura barocca. L'altra unicità di Baalbek sta nelle dimensioni. Assolutamente fuori scala: sotto le colossali colonne dei templi, ci si sente minuscoli».

Baalbek è anche un simbolo: è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio culturale dell'umanità.
«Non solo. È uno dei luoghi in cui si sente forte l'incontro tra culture greca, romana e microasiatica. È un felice punto di convergenza, di fusione. Baalbek ha funzionato come una spugna: ha assorbito al meglio quello che veniva dalla Grecia e da Roma senza dimenticare la tradizione locale».

Perché l'identità di un popolo passa anche attraverso i monumenti?
«Perché l'identità è costituita dal passato e dalle tradizioni: che fisicamente sono i monumenti. Distruggere un monumento dunque è qualcosa di più profondo. Qualcosa che ferisce l'identità. Non a caso proprio i monumenti sono una risorsa importante nel dialogo tra le civiltà. E non a caso proprio i monumenti nella storia sono stati usati come un'arma: per dimostrare il prevalere di una civiltà».

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