Scoperto un edifìcio di tremila anni fa
Scoperto un edifìcio di tremila anni fa
S.C.
Il Tirreno - Pontedera, 19/07/2006
I resti sono emersi durante i lavori del Consorzio di bonifica
BIENTINA. Un edificio, probabilmente con vocazione commerciale, del 1000 avanti Cristo.
È stato scoperto - ora è ufficiale - lungo la Bientinese, nel comune di Bientina, al confine con il territorio di Orentano. Ieri mattina il sindaco Marco Braccini e il presidente del Consorzio di Bonifica del Bientina, Ismaele Ridolfi, hanno effettuato un sopralluogo nell'area del ritrovamento archeologico guidati da Giulio Ciampoltrini, funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana.
La scoperta risale al novembre scorso. Tuttavia per ragioni climatiche lo studio del sito è stato possibile soltanto nelle ultime due settimane, grazie al lavoro delle archeologhe Elisabetta Abela, Serena Cenni e Irene Monacci.
Ciampoltrini ha tenuto a sottolineare che non si tratta di un ritrovamento casuale, ma che è stato atteso e «per certi aspetti programmato da almeno quindici anni. Infatti, siamo a conoscenza - ha detto - che tutta l'area è di notevole interesse archeologico e quindi quando sono iniziati al canale era presente anche la Soprintendenza».
Il merito del ritrovamento va anche ad Augusto Andreotti, pensionato di Orentano, che aveva scoperto i primi reperti alcuni anni fa, seguendo i lavori di rettifica del fossato lungo la Bientinese.
Secondo gli archeologi, si tratta di un insediamento proto-etrusco che presenta analogie con altri ritrovamenti effettuati a Stagno ma anche in Emilia. Ora che è stato possibile fare un saggio archeologico per realizzare un'attenta opera di documentazione preliminare, è emerso, come è stato spiegato, un tessuto stratigrafico straordinariamente conservato. Lo scavo aperto è di circa 40 metri quadrati ma si pensa che l'edificio fosse molto più grande.
Ieri, visto che nei giorni scorsi non era stato possibile esprimere valutazioni certe sul ritrovamento, è stato anche detto, a differenza di quanto era emerso una settimana fa, che l'edificio ritrovato quasi sicuramente non è una palafitta, ma una capanna probabilmente destinata ad un'attività di commercio.
«In questa fase ci limitiamo a definire l'organizzazione di queste strutture - ha detto Ciampoltrini - anche attraverso rilievi radiometrici. Tra una settimana seppelliremo tutto e riprenderemo lo scavo solo quando ci saranno le risorse economiche necessarie. Grazie ai reperti di ceramiche possiamo dire che si tratta di una scoperta sensazionale, di grande importanza per quest'area».
«Il ritrovamento avvalora ulteriormente la ricchezza del territorio del Padule del Bientina - è stato detto da Braccìni e da Ridolfi - Serve concertare quanto prima, insieme a tutti i soggetti coinvolti, un progetto complessivo di valorizzazione dell'area umida del Bientina, che riesca a dare il giusto valore alle ricchezze ambientali, archeologiche, naturali e architettoniche della zona».
S.C.
Il Tirreno - Pontedera, 19/07/2006
I resti sono emersi durante i lavori del Consorzio di bonifica
BIENTINA. Un edificio, probabilmente con vocazione commerciale, del 1000 avanti Cristo.
È stato scoperto - ora è ufficiale - lungo la Bientinese, nel comune di Bientina, al confine con il territorio di Orentano. Ieri mattina il sindaco Marco Braccini e il presidente del Consorzio di Bonifica del Bientina, Ismaele Ridolfi, hanno effettuato un sopralluogo nell'area del ritrovamento archeologico guidati da Giulio Ciampoltrini, funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana.
La scoperta risale al novembre scorso. Tuttavia per ragioni climatiche lo studio del sito è stato possibile soltanto nelle ultime due settimane, grazie al lavoro delle archeologhe Elisabetta Abela, Serena Cenni e Irene Monacci.
Ciampoltrini ha tenuto a sottolineare che non si tratta di un ritrovamento casuale, ma che è stato atteso e «per certi aspetti programmato da almeno quindici anni. Infatti, siamo a conoscenza - ha detto - che tutta l'area è di notevole interesse archeologico e quindi quando sono iniziati al canale era presente anche la Soprintendenza».
Il merito del ritrovamento va anche ad Augusto Andreotti, pensionato di Orentano, che aveva scoperto i primi reperti alcuni anni fa, seguendo i lavori di rettifica del fossato lungo la Bientinese.
Secondo gli archeologi, si tratta di un insediamento proto-etrusco che presenta analogie con altri ritrovamenti effettuati a Stagno ma anche in Emilia. Ora che è stato possibile fare un saggio archeologico per realizzare un'attenta opera di documentazione preliminare, è emerso, come è stato spiegato, un tessuto stratigrafico straordinariamente conservato. Lo scavo aperto è di circa 40 metri quadrati ma si pensa che l'edificio fosse molto più grande.
Ieri, visto che nei giorni scorsi non era stato possibile esprimere valutazioni certe sul ritrovamento, è stato anche detto, a differenza di quanto era emerso una settimana fa, che l'edificio ritrovato quasi sicuramente non è una palafitta, ma una capanna probabilmente destinata ad un'attività di commercio.
«In questa fase ci limitiamo a definire l'organizzazione di queste strutture - ha detto Ciampoltrini - anche attraverso rilievi radiometrici. Tra una settimana seppelliremo tutto e riprenderemo lo scavo solo quando ci saranno le risorse economiche necessarie. Grazie ai reperti di ceramiche possiamo dire che si tratta di una scoperta sensazionale, di grande importanza per quest'area».
«Il ritrovamento avvalora ulteriormente la ricchezza del territorio del Padule del Bientina - è stato detto da Braccìni e da Ridolfi - Serve concertare quanto prima, insieme a tutti i soggetti coinvolti, un progetto complessivo di valorizzazione dell'area umida del Bientina, che riesca a dare il giusto valore alle ricchezze ambientali, archeologiche, naturali e architettoniche della zona».
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