Nella Valle dei Templi rivedono la luce un ampio santuario e una necropoli
Nella Valle dei Templi rivedono la luce un ampio santuario e una necropoli
Marco Messina
Giornale di Sicilia, 17/1/2006
AGRIGENTO - Valle dei Templi: cantiere aperto. Non passa mese che dalla zona archeologica dell'antica Akragas non arrivino notizie di ritrovamenti nei lavori di restauri avviati in più aree, di scavi che mettano alla luce reperti, dove prima c'erano solo terra o rocce.
Solo un mese fa il miracoloso rinvenimento, a due metri sotto il livello del terreno, nella zona a nord del Museo archeologico, l'antico edificio pubblico del Bouleuterion, di due statue romane di magistrati togati carenti di testa. Due blocchi di marmo bianco che sono riemerse all' interno del perimetro di una antico tempio di epoca augustea. Un vero miracolo che ha fatto accendere le luci dell'attenzione da parte di migliaia di appassionati e di studiosi di archeologia.
È di pochi giorni il ritrovamento di un santuario di divinità ctonie di età greca classica ed una necropoli a poche decine di metri. 1 due siti sono stati scoperti sul costone sud-orientale della collina dei Templi, proprio a ridosso del tempio di Giunone Lacinia, anch'esso interessato da mesi a approfonditi lavori di recupero e restauro esterno. Il ritrovamento della due aree è avvenuto nel corso dei lavori che sta svolgendo la Protezione Civile per la messa in sicurezza della strada panoramica che attraversa la zona a rischio idrogeologico.
«Prima dei lavori di consolidamento, dice il direttore dell'Ente Parco Valle dei Templi, Pietro Meli, abbiamo voluto effettuare quattro saggi nella vasta area di oltre tremila metri quadri. Quattro semplici scavi di due metri per due». Evidentemente è quasi scontata la presenza in quel tratto di Valle di reperti di vario tipo. Ed infatti, nel corso degli scavi ed all'interno del Santuario, sono affiorate decine e decine di statuette di piccole e medie dimensioni, raffiguranti Atena Lindia, Artemide Sicula, teste di statuette fittile con polos, lucerne, incensiere e coperchi, frammenti di decine e decine di altre statue.
«È la conferma, continua Pietro Meli, che si tratta di un santuario di divinità ctonie dello stesso genere di quelle stracolme di questi reperti che si sono trovate ad ovest in prossimità del tempio di Castore e Polluce e del tempio di Demetra».
Statuette votive insomma che gli antichi greci offrivano alle divinità della terra. «Ex voto», per intenderci, ognuna delle quali raffigurava divinità della terra. Un luogo sacro agli antichi greci che prima dell'epoca cristiana è stato coperto dalla terra e che adesso riemerge con tutto il suo carico di statuette e frammenti. A poche decine di metri la necropoli che secondo i primi accertamenti degli studiosi era di epoca greca e poi man mano si sarebbe trasformata e sovrapposta con una di epoca paleocristiana. Insomma un vero tesoro archeologico che è emerso a soli 40 centimetri dal livello del terreno nel corso degli scavi a campione effettuati dall'Ente parco Valle dei Templi.
«La scoperta mette in forte evidenza il fatto che tutto attorno alla cinta muraria dell'antica Akragas ci sono numerosi insediamenti di questo tipo, continua il direttore del Parco. Adesso il problema fondamentale è scoprire fin dove si
spingevano questi insediamenti».
Intanto sono già stati avviati i lavori di restauro delle statue meglio conservate. Si tratta di procedimenti di intervento particolari che dovranno mettere alla luce colori e disegni. Proseguono nella zona i lavori di restauro dei templi dorici: Giunone, della Concordia e di Esculapio che agli occhi dei visitatori appaiono come «ingabbiati». Ditte specializzate stanno provvedendo a «liberare» le colonne e i porticati da muffe e residui di vecchi: restauri realizzati con materiali non appropriati se non addirittura con interventi in ferro all'interno delle colonne, che le hanno danneggiate notevolmente. Un lavoro delicatissimo, che interessa anche numerose altre aree, edifici pubblici e scavi, per il quale sono arrivati dalla comunità europea qualcosa come quindici milioni di finanziamenti in euro.
Marco Messina
Giornale di Sicilia, 17/1/2006
AGRIGENTO - Valle dei Templi: cantiere aperto. Non passa mese che dalla zona archeologica dell'antica Akragas non arrivino notizie di ritrovamenti nei lavori di restauri avviati in più aree, di scavi che mettano alla luce reperti, dove prima c'erano solo terra o rocce.
Solo un mese fa il miracoloso rinvenimento, a due metri sotto il livello del terreno, nella zona a nord del Museo archeologico, l'antico edificio pubblico del Bouleuterion, di due statue romane di magistrati togati carenti di testa. Due blocchi di marmo bianco che sono riemerse all' interno del perimetro di una antico tempio di epoca augustea. Un vero miracolo che ha fatto accendere le luci dell'attenzione da parte di migliaia di appassionati e di studiosi di archeologia.
È di pochi giorni il ritrovamento di un santuario di divinità ctonie di età greca classica ed una necropoli a poche decine di metri. 1 due siti sono stati scoperti sul costone sud-orientale della collina dei Templi, proprio a ridosso del tempio di Giunone Lacinia, anch'esso interessato da mesi a approfonditi lavori di recupero e restauro esterno. Il ritrovamento della due aree è avvenuto nel corso dei lavori che sta svolgendo la Protezione Civile per la messa in sicurezza della strada panoramica che attraversa la zona a rischio idrogeologico.
«Prima dei lavori di consolidamento, dice il direttore dell'Ente Parco Valle dei Templi, Pietro Meli, abbiamo voluto effettuare quattro saggi nella vasta area di oltre tremila metri quadri. Quattro semplici scavi di due metri per due». Evidentemente è quasi scontata la presenza in quel tratto di Valle di reperti di vario tipo. Ed infatti, nel corso degli scavi ed all'interno del Santuario, sono affiorate decine e decine di statuette di piccole e medie dimensioni, raffiguranti Atena Lindia, Artemide Sicula, teste di statuette fittile con polos, lucerne, incensiere e coperchi, frammenti di decine e decine di altre statue.
«È la conferma, continua Pietro Meli, che si tratta di un santuario di divinità ctonie dello stesso genere di quelle stracolme di questi reperti che si sono trovate ad ovest in prossimità del tempio di Castore e Polluce e del tempio di Demetra».
Statuette votive insomma che gli antichi greci offrivano alle divinità della terra. «Ex voto», per intenderci, ognuna delle quali raffigurava divinità della terra. Un luogo sacro agli antichi greci che prima dell'epoca cristiana è stato coperto dalla terra e che adesso riemerge con tutto il suo carico di statuette e frammenti. A poche decine di metri la necropoli che secondo i primi accertamenti degli studiosi era di epoca greca e poi man mano si sarebbe trasformata e sovrapposta con una di epoca paleocristiana. Insomma un vero tesoro archeologico che è emerso a soli 40 centimetri dal livello del terreno nel corso degli scavi a campione effettuati dall'Ente parco Valle dei Templi.
«La scoperta mette in forte evidenza il fatto che tutto attorno alla cinta muraria dell'antica Akragas ci sono numerosi insediamenti di questo tipo, continua il direttore del Parco. Adesso il problema fondamentale è scoprire fin dove si
spingevano questi insediamenti».
Intanto sono già stati avviati i lavori di restauro delle statue meglio conservate. Si tratta di procedimenti di intervento particolari che dovranno mettere alla luce colori e disegni. Proseguono nella zona i lavori di restauro dei templi dorici: Giunone, della Concordia e di Esculapio che agli occhi dei visitatori appaiono come «ingabbiati». Ditte specializzate stanno provvedendo a «liberare» le colonne e i porticati da muffe e residui di vecchi: restauri realizzati con materiali non appropriati se non addirittura con interventi in ferro all'interno delle colonne, che le hanno danneggiate notevolmente. Un lavoro delicatissimo, che interessa anche numerose altre aree, edifici pubblici e scavi, per il quale sono arrivati dalla comunità europea qualcosa come quindici milioni di finanziamenti in euro.
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