Una tomba messapica
Una tomba messapica
v. arc.
05/02/2006, La Gazzetta del mezzogiorno
Lo scheletro nel giardino di una scuola di Oria. Gli operai hanno chiamato il 112
I Cc sorvegliano l'area per scoraggiare gli sciacalli
Nessuna lupara bianca. Lo scheletro venuto alla luce durante lo scavo eseguito nel giardino della scuola media statale in via Erodoto Alicarnasso, ad Oria, appartiene al III secolo avanti Cristo. La camera funeraria, probabilmente dell'epoca Messapica, secondo quanto stabilito dagli esperti, sarebbe stata allestita per una giovane donna. Sono stati momenti di sgomento per gli operai della ditta che stava operando all'interno dell'istituto scolastico, all'installazione di un nuovo serbatoio, per adeguare gli impianti alle norme di sicurezza, quando in seguito ai colpi di piccone, l'acqua che aveva invaso la camera ardente ha cominciato a fuoriuscire, liberando lo spazio sottostante. A chi poteva appartenere quello scheletro? Il primo istinto è stato chiamare il 112. Il sospetto, infatti, che potesse trattarsi dei resti di qualche vittima della criminalità organizzata, ha fatto raggelare il sangue ai poveri operai. Poi, man mano che l'acqua si diradava, la presenza di alcuni strani oggetti, tra cui del vasellame, ha restituito una certa tranquillità. Una tomba di chissà di quale epoca, forse messapica, era ben altra scoperta. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Francavilla Fontana, comandati dal ten. Pasquale Ferrari e della locale stazione sono intervenuti immediatamente sul posto. Hanno transennato tutta l'area e, senza perdere un solo minuto, hanno informato dell'insolito ritrovamento la Soprintendenza ai beni culturali ed archeologici di Taranto, competente per territorio, perché inviasse degli esperti al fine di valutare l'importanza del ritrovamento. Le ridotte dimensioni dello scheletro rinvenuto all' interno della tomba e gli addobbi che gli erano stati posti accanto per accompagnare il corpicino nel viaggio attraverso l'aldilà indicavano, senza alcun dubbio, che doveva trattarsi di una bambina. Nel vano erano presenti vasi di pregevole fattura e di diverse dimensioni ed alcuni frammenti di una collana in oro. Tutto il materiale è stato repertato dai tecnici sopraggiunti,ed anche i resti sono stati rimossi. Nei prossimi giorni, sarà eseguito un accurato sopralluogo nell'istituto per individuare l'eventuale presenza di altri reperti. L'area sarà vigilata dai militari per scoraggiare possibili e curiose intromissioni da parte dei soliti sciacalli che, è persino inutile sottolinearlo, avrebbero ripercussioni anche di carattere penale. Il sito, stando a quanto si è potuto apprendere, è di notevole importanza archeologica e pertanto tutelato dalle leggi dello Stato.
v. arc.
05/02/2006, La Gazzetta del mezzogiorno
Lo scheletro nel giardino di una scuola di Oria. Gli operai hanno chiamato il 112
I Cc sorvegliano l'area per scoraggiare gli sciacalli
Nessuna lupara bianca. Lo scheletro venuto alla luce durante lo scavo eseguito nel giardino della scuola media statale in via Erodoto Alicarnasso, ad Oria, appartiene al III secolo avanti Cristo. La camera funeraria, probabilmente dell'epoca Messapica, secondo quanto stabilito dagli esperti, sarebbe stata allestita per una giovane donna. Sono stati momenti di sgomento per gli operai della ditta che stava operando all'interno dell'istituto scolastico, all'installazione di un nuovo serbatoio, per adeguare gli impianti alle norme di sicurezza, quando in seguito ai colpi di piccone, l'acqua che aveva invaso la camera ardente ha cominciato a fuoriuscire, liberando lo spazio sottostante. A chi poteva appartenere quello scheletro? Il primo istinto è stato chiamare il 112. Il sospetto, infatti, che potesse trattarsi dei resti di qualche vittima della criminalità organizzata, ha fatto raggelare il sangue ai poveri operai. Poi, man mano che l'acqua si diradava, la presenza di alcuni strani oggetti, tra cui del vasellame, ha restituito una certa tranquillità. Una tomba di chissà di quale epoca, forse messapica, era ben altra scoperta. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Francavilla Fontana, comandati dal ten. Pasquale Ferrari e della locale stazione sono intervenuti immediatamente sul posto. Hanno transennato tutta l'area e, senza perdere un solo minuto, hanno informato dell'insolito ritrovamento la Soprintendenza ai beni culturali ed archeologici di Taranto, competente per territorio, perché inviasse degli esperti al fine di valutare l'importanza del ritrovamento. Le ridotte dimensioni dello scheletro rinvenuto all' interno della tomba e gli addobbi che gli erano stati posti accanto per accompagnare il corpicino nel viaggio attraverso l'aldilà indicavano, senza alcun dubbio, che doveva trattarsi di una bambina. Nel vano erano presenti vasi di pregevole fattura e di diverse dimensioni ed alcuni frammenti di una collana in oro. Tutto il materiale è stato repertato dai tecnici sopraggiunti,ed anche i resti sono stati rimossi. Nei prossimi giorni, sarà eseguito un accurato sopralluogo nell'istituto per individuare l'eventuale presenza di altri reperti. L'area sarà vigilata dai militari per scoraggiare possibili e curiose intromissioni da parte dei soliti sciacalli che, è persino inutile sottolinearlo, avrebbero ripercussioni anche di carattere penale. Il sito, stando a quanto si è potuto apprendere, è di notevole importanza archeologica e pertanto tutelato dalle leggi dello Stato.
Commenti
sono Francesco Arpa, blogger libero di Oria (la stessa località cui si riferisce questo articolo). Mi incuriosisce questo suo voler ripescare e rimettere in luce vecchi articoli di stampa. A proposito di Beni Culturali Le segnalo qualcosa che può leggere sul mio blog ( http://www.arpa-oria.com/2008/02/il-nostro-povero-cuore-poetico.html ) e che è stato riportato su quotidiani locali e nazionali (come Repubblica).
Grazie. Saluti.
francoarpa@alice.it