Scheletro del 1500 scoperto a Chiaia nel cantiere del metrò

Scheletro del 1500 scoperto a Chiaia nel cantiere del metrò
ANTONIO TRICOMI
SABATO, 19 DICEMBRE 2009 LA REPUBBLICA - Napoli

Era sepolto a due metri di profondità Nei prossimi giorni le indagini della Sovrintendenza

Come nella scena iniziale di un thriller, la ruspa s´inceppa in un ostacolo inatteso, producendo un suono secco. Dieci di mattina, Riviera di Chiaia, cantiere di scavo della stazione del metro di piazza San Pasquale, Linea 6. A meno di due metri di profondità emerge uno scheletro umano, databile intorno al 1500. Le ossa, ben conservate, biancheggiano nella giornata di sole. La testa verso Villa Pignatelli, i piedi verso il mare, lo sconosciuto (o la sconosciuta) giace sotto le fondamenta di un´edificio della stessa epoca, all´altezza della Cassa armonica, in posizione supina e obliqua rispetto all´asse della strada, adagiato su un fondo sabbioso: appena qualche secolo fa la Riviera di Chiaia era una spiaggia, in catalano "playa", da cui l´attuale denominazione.
Stupore tra gli operai, che interrompono i lavori per avvertire la Soprintendenza archeologica. Stupore, assicurano i responsabili del cantiere, ma non paura. «Sono cose da mettere in conto, quando si scava a una certa profondità e in luoghi così ricchi di storia: fino a sei metri lavoriamo infatti sotto la tutela della Soprintendenza». Liberato dalla sabbia, il misterioso ospite del cantiere viene coperto con un telo bianco, mentre i lavori proseguono. Gli archeologici lo circondano, fanno i loro rilievi, tracciano qualche schizzo. Nel pomeriggio lo scheletro viene rimosso e portato in Soprintendenza. Nei prossimi giorni, dopo accurate indagini, si potrà stabilire con esattezza l´epoca in cui è vissuto, il sesso, l´età e le modalità della morte. Ma già le condizioni del suo ritrovamento suggeriscono un possibile identikit. È stato trovato sotto le fondamenta di un´edificio dall´importanza storica relativa, risalente al 1500: dunque lo sconosciuto deve avere al massimo la stessa età. Dovrebbe, date le proporzioni, trattarsi di un uomo. Lo scheletro è in discrete condizioni, il che farebbe pensare a una morte per cause naturali.
Non c´è napoletano che non vi sia passato sopra, in auto o in carrozza, secondo le epoche. Lo sconosciuto era lì, a meno di due metri di profondità. Risalgono al 1697 i lavori di sistemazione dell´area, ordinati dal vicerè il Duca di Medinaceli, che fece installare un doppio filare di alberi e tredici fontane, il primo nucleo della Villa Comunale, sul lato sud della strada litoranea che già si chiamava come si chiama oggi. Nel 1818, all´altezza del Rione Sirignano, visse la scrittrice Mary Shelley, che nel suo fortunato romanzo "Frankenstein" collocherà nella Riviera di Chiaia il luogo di nascita del suo eroe, destinato a diventare il più famoso personaggio della letteratura e del cinema horror. E c´è chi dice che Virgilio, poeta e mago, sia in realtà stato sepolto proprio in quell´area e non nel luogo che da secoli viene chiamato Tomba di Virgilio. Il mistero insomma è di casa, oggi come ieri, in quella parte della città.

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