Il "toro cozzante" reperto importante secondo soltanto ai "bronzi di Riace"

Il "toro cozzante" reperto importante secondo soltanto ai "bronzi di Riace"
Domenico Marino
Gazzetta del Sud, 16 gennaio 2006

CASSANO IONIO - «Assieme ai bronzi di Riace è sicuramente la scoperta più importante per quanto riguarda la bronzistica magnogreca. In Calabria non ne 'Ì abbiamo altri». La direttrice del Museo nazionale archeologico della Sibarìtide, Silvana Luppino, racconta così il "toro cozzante" in bronzo ritrovato in un edificio dell'antica colonia romana Copia durante uno scavo condotto a quattro mani dall'Ufficio scavi di Sibari e dalla Scuola archeologica italiana di Atene. E coordinato sul campo dal responsabile dell'equipe ateniese, il prof. Emanuele Greco, e dalla stessa dott.ssa Luppino.
Il "toro cozzante", simbolo della colonia magnogreca Thurii è stato protagonista delle Giornate di studio romanistiche svoltesi al Museo nazionale della Sibaritide e organizzate dalla Soprintendenza ai Beni archeologici della Calabria, dal Dipartimento di Scienze storielle e giuridiche dell'Università Mediterranea di Reggio e dalla Regione. "Il Municipium di Copia Thurii. Fra memoria di Pericle e progenie di Augusto" il titolo della tre giorni.
Ma torniamo al “toro cozzante", che fa impennare ulteriormente il già alto appeal dell'area archeologica e del Museo nazionale della Sibaritide. "Oltre alla statua del toro-ha aggiunto l'archeologa Silvana Luppino-durante il lavoro di scavo delle campagne 2003-2005 abbiamo scoperto delle iscrizioni di particolare rilevanza per la storia di Copia e le sue istituzioni municipali. Si tratta di iscrizioni che riguardano le magistrature, le istituzioni politiche amministrative della colonia-romana, innalzata nel 193 avanti Cristo, sull'impianto ippodameo di Thurii fondata invece nel 444-443 a. C. sui resti della leggendaria Sybaris distrutta settant'anni prima al termine della guerra con Kroton. II toro è stato ritrovato in un edificio pubblico di Copia, quindi romano, risalente al primo secolo dopo Cristo. Ma è un originale greco, risale più o meno al 400 a. C. Siccome era il simbolo di Thurii, se è stato mantenuto in un edificio pubblico di Copia significa che c'era un motivo preciso. Conferma che ci fu una continuità non solo urbanistica ma anche storica e amministrativa tra la città greca e quella romana. Non a caso il nome della città inizialmente fu Thurii-Copia. Il toro cozzante è stato addirittura restaurato in epoca romana.
La direttrice del Museo nazionale conferma che questo importante ritrovamento fa lievitare ancora, e di molto il
già alto valore dello scrigno archeologico sibarita: "Era già un'area molto importante perché la presenza di tre città soprapposte (Sybaris, Thurii e Copia, ndc) è un caso unico nell'archeologia di tutto l'Occidente. Copia, poi, è una delle città meglio conosciute dell'epoca romana. Ne conosciamo edifici sia pubblici che privati. È chiaro, però, che ora con il "toro cozzante" avremo un altro e splendido elemento di richiamo". Per il Museo nazionale anzitutto, poiché l'ammaliante statuetta è già stata esposta in una delle sale della struttura museale sibarita.

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