Alcune nuove interessanti scoperte dagli scavi archeologici in centro

Alcune nuove interessanti scoperte dagli scavi archeologici in centro
MARTEDÌ, 03 MARZO 2009 IL TIRRENO Viareggio

L’indagine archeologica in piazza Francigena e precisamente nell’area prospiciente Palazzo Tori, dopo quella già ultimata nell’area adiacente alla Chiesa di San Michele, sta mettendo in luce dati inaspettati e interessanti sul passato della città.
Da mesi, in contemporanea all’indagine archeologica, si stanno svolgendo anche scrupolose ricerche sui documenti storici esistenti, sia nell’Archivio Storico e nell’Archivio Arcivescovile di Lucca, che nell’Archivio Storico di Camaiore; alcuni dei dati reperiti dall’esame delle fonti storiche supportano e completano i dati archeologici, mentre per la fase cronologica più antica, quella relativa alla struttura ecclesiastica absidata adiacente alla chiesetta di San Michele, è stata inquadrata cronologicamente, solo grazie allo scavo archeologico.
«Infatti, se le fonti scritte non ci sono venute in aiuto - spiega Stefania Campetti, direttrice del museo archeologico - è stata proprio l’attenta osservazione delle tecniche murarie, che sono state messe in luce con uno scrupoloso scavo stratigrafico, nonché i rari frammenti di manufatti in ceramica rinvenuti nel medesimo contesto, a consentire di inquadrare questo più antico edificio sacro tra VII e VIII secolo dopo Cristo».
A confermare tale ipotesi, tra qualche mese, sarà poi la datazione al Radiocarbonio (commissionata ad un Laboratorio specializzato dell’Università di Lecce) sulle ossa di alcuni degli scheletri rinvenuti alla stessa quota e presumibilmente relativi al medesimo contesto ecclesiastico più antico.
Saranno anche effettuate specifiche analisi antropologiche, sotto il coordinamento dell’antropologo professor Francesco Mallegni dell’Università di Pisa, su tutti i resti umani rinvenuti nelle diverse fasi cronologiche.
«Si può intanto ipotizzare - spiega la direttrice del museo Stefania Campetti - che i primi dei numerosi scheletri inumati nell’area cimiteriale adiacente alla chiesa di San Michele e rinvenuti a più alta quota, poco sotto alla pavimentazione recentemente rimossa, siano da attribuire ad un periodo più recente, rispetto a quelli sopra menzionati. L’analisi delle fonti scritte, condotta dalla dottoressa Tiziana Panduri, è partita proprio dagli archivi della Parrocchia di Santa Maria Assunta e da quello della Pieve di Camaiore, che sono stati gentilmente messi a disposizione per la ricerca. Infatti, dai Registri dei Defunti relativi agli anni 1565-1831 non risulta consuetudine seppellire i defunti nella zona della Chiesa di San Michele e questo fa supporre che gli scheletri ritrovati siano, comunque, di epoca anteriore al XVI secolo. Ciò sarebbe confermato da una notizia reperita nelle Visite Pastorali dell’archivio Arcivescovile di Lucca, attestante che in passato, quando venivano soccorsi degli sconosciuti che poi morivano, ad essi veniva data sepoltura presso la chiesa stessa, mentre in quel periodo (nel 1638) i defunti venivano seppelliti in altra sede. E nelle bozze delle Visite Pastorali del 1348 e del 1467 si legge proprio che i forestieri, che morivano presso l’Ospedale di San Michele, venivano seppelliti «nella chiesa» e «presso la chiesa». È, quindi, ipotizzabile che almeno parte delle 90 sepolture rinvenute dagli archeologi siano riferibili, oltre che a residenti, anche a pellegrini che morirono in questo ospedale fra la metà del XIV secolo e la seconda metà del XV secolo».
Sempre le datazioni che saranno comunicate dall’Università di Lecce potranno dare una certezza alle diverse ipotesi.
Per quanto riguarda, invece, le indagini attualmente in corso proprio sotto Palazzo Tori, gli archeologi (Francesca Anichini, Alessandra Del Freo e Luca Parodi) in poco più di una settimana, e lavorando più velocemente possibile con l’aiuto di un mezzo meccanico, hanno già messo in luce quella che appare ora, come una vera e propria area archeologica.
«Si possono delineare al momento solo alcuni primi risultati, ma assai interessanti - illustra la direttrice Campetti - oltre alle strutture pavimentali più recenti, relative al porticato realizzato nel 1700, sono emerse strutture murarie medievali e rinascimentali ed addirittura si sono rinvenuti numerosissimi frammenti di recipienti in ceramica (alcuni alquanto pregevoli) e scarti di fornace, relativi alla bottega di un ceramista, attiva tra il 1300 ed il 1400.
Quindi, sia per la realizzazione della nuova pavimentazione nell’area cimiteriale di San Michele, che rappresenta un documento unico e importante della storia di Camaiore, sia per quella prevista nell’area di piazza Francigena, che sta mostrando questo interessante spaccato di storia della Camaiore medievale e rinascimentale, dovranno essere prese nei prossimi giorni decisioni condivise tra amministrazione comunale e le due competenti Sovrintendenze».

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