Ecco il santuario che accoglieva l’«Onu» degli etruschi

Ecco il santuario che accoglieva l’«Onu» degli etruschi
di Marco Innocente Furina
02/09/2006, L'Unità

Ricorda Tito Livio che analogamemte alla città greche della Ionia anche gli etruschi erano soliti riunirsi in una «dodecapoli»,una lega di dodici città (che comunemente si identificano in : Arretium, Caere, Clusium, Cortona, Faesulae, Perusia, Tarquinii, Veii, Vetulonia, Volaterrae, Volsinii eVulci). Annualmente i rappresentanti di queste città-stato - le più ricche e importanti dell’Etruria - si riunivano presso il Fanum Voltumnae. Qui, ogni primavera, gli esponenti politici e religiosi della nazione etrusca decidevano se fare la guerra o la pace, stringevano alleanze, stipulavano trattati. Una sorta di assemblea confederale in cui si rinsaldavano i vincoli di lingua, cultura e religione di un popolo altrimenti gelosissimo della proprie particolarità cittadine. Con la conquista romana del Fanum Voltumnae (che con la fine dell’indipendenza non aveva più alcuna funzione) si persero le tracce.Già per lo storico patavino-Livio scrive sotto il principato di Augusto - l’esatta ubicazione del santuario è un mistero. Un mistero che ha attraversato i secoli. Nel 1400, «il primo etruscologo» della storia, il domenicano Annio da Viterbo, identificò nella sua città la sede del Fanum. Più tardi, Gorge Dennis, l’autore di Cities and cemeteries of Etruria, credette di individuare la sede del santuario nel colle ove oggi sorge Montefiascone. Col passar del tempo il luogo più accreditato come sito del Fanum si rivelò Orvieto. Ed è proprio presso Orvieto, in località campo della fiera, che l’equipe della professoressa Simonetta Stopponi avrebbe ritrovato, dopo venti secoli di oblio, le vestigia dell’antico centro religioso. Una scoperta che ha attirato l’attenzione del ministro per beni culturali, Francesco Rutelli. Il vicepremier sarà infatti il prossimo 12 settembre a Orvieto per illustrare alla stampa lo straordinario rinvenimento. «Le strutture portate alla luce - dice la docente di etruscologia e archeologia italica all’Università di Macerata nonché direttrice dello scavo di Orvieto - e le caratteristiche dell’area sacra ci portano a dire che si tratta del santuario dedicato al dio Voltumna. Ma la conferma la attendiamo dagli scavi successivi la prossima estate». Per avere la certezza che si tratti veramente del luogo del concilio si dovrebbe trovare un’iscrizione a Voltumna. Una divinità importante nel panteon etrusco, paragonabile - spiega l’archeologa – al Giove dei romani. Il congresso che si teneva al Fanum era una assemblea sul tipo delle Nazioni unite. «Quando si riuniva la Lega etrusca al Fanum Voltumnae, a Roma, che era allora molto piccola, si tremava».

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