ritrovate le antiche mura cittadine
ritrovate le antiche mura cittadine
(f.b.)
La Provincia di Sondrio, 10 ottobre 2006
La città che fu fa capolino dagli scavi Il tratto di muro è lungo una ventina di metri E' emerso nel giardino di palazzo Martinengo
Dal cantiere di piazza Garibaldi spunta una testimonianza della Sondrio che fu: un tratto delle antiche mura cittadine è affiorato dagli scavi di sondaggio per lo spostamento dei sottoservizi, operazione preliminare alla costruzione del parcheggio sotterraneo. Il bastione – largo un metro e 20 - è stato portato alla luce mercoledì sera nel giardino di palazzo Martinengo, proprio accanto al monumento restaurato lo scorso anno, dove gli operai stanno lavorando per realizzare il vallo in cui collocare tubi del gas, linee telefoniche e altri servizi che attualmente attraversano la piazza. Ieri mattina l'ispettrice della Soprintendenza Valeria Mariotti ha effettuato un sopralluogo per verificare la situazione e dare indicazioni su come proseguire i lavori. «Dallo scavo sono affiorati resti piuttosto significativi e decisamente ben conservati delle mura trecentesche – ha spiegato il sindaco Bianca Bianchini –, un tratto delle quali era stato ritrovato nel 1993 durante i lavori per la costruzione dell'autorimessa fra i giardini Sassi e l'arcipretura. La presenza di questa testimonianza storica sarà un elemento qualificante in più per il progetto di sistemazione del centro cittadino, e prossimamente insieme alla Soprintendenza archeologica studieremo il modo migliore per valorizzare il reperto». Il tratto individuato finora è lungo circa una ventina di metri e corre praticamente parallelo all'argine del Mallero, proprio in corrispondenza del monumento che si trova al centro del giardinetto fra via Perego e piazza Garibaldi. «Eravamo preparati alla possibilità di ritrovamenti di questo tipo nell'area – hanno spiegato Maurizio Quadrio della Sondrio Città Centro e l'architetto Stefano Tirinzoni – tant'è che lo scavo è stato fatto sotto controllo archeologico. Il tratto ritrovato nel giardino resterà alla luce, visto che affiorerà di circa 80 centrimetri dal “parterre” davanti al palazzo, e si potrà valorizzare in modo adeguato. I lavori per il parcheggio comunque non subiranno ritardi, visto che la presenza del bastione tocca in modo molto marginale il progetto». Secondo la ricostruzione degli storici, infatti, in questa zona il tracciato delle mura dovrebbe corrispondere al fronte degli edifici che si affacciano su piazza Garibaldi, dalla palazzina ex Ina verso corso Italia e il municipio. «Il muro fu costruito nel 1325 con il contributo di tutte le casate di Sondrio – ha spiegato la direttrice dei musei cittadini Angela Dell'Oca – per proteggere il borgo, prima difeso da una palizzata. Pochi anni dopo fu smantellato e molti tratti furono usati come fondazione di altri edifici, ad esempio di palazzo Sertoli e anche di palazzo Martinengo, che fu costruito inglobando una torretta e un tratto di muro. Non è escluso peraltro che da questo scavo possano emergere anche testimonianze di epoche precedenti, visto che il muro fu realizzato anche demolendo costruzioni precedenti». Sondaggi e lavori proseguiranno nei prossimi giorni per individuare con precisione il tracciato del muro, e chissà che dallo scavo non arrivi qualche sorpresa ulteriore.
(f.b.)
La Provincia di Sondrio, 10 ottobre 2006
La città che fu fa capolino dagli scavi Il tratto di muro è lungo una ventina di metri E' emerso nel giardino di palazzo Martinengo
Dal cantiere di piazza Garibaldi spunta una testimonianza della Sondrio che fu: un tratto delle antiche mura cittadine è affiorato dagli scavi di sondaggio per lo spostamento dei sottoservizi, operazione preliminare alla costruzione del parcheggio sotterraneo. Il bastione – largo un metro e 20 - è stato portato alla luce mercoledì sera nel giardino di palazzo Martinengo, proprio accanto al monumento restaurato lo scorso anno, dove gli operai stanno lavorando per realizzare il vallo in cui collocare tubi del gas, linee telefoniche e altri servizi che attualmente attraversano la piazza. Ieri mattina l'ispettrice della Soprintendenza Valeria Mariotti ha effettuato un sopralluogo per verificare la situazione e dare indicazioni su come proseguire i lavori. «Dallo scavo sono affiorati resti piuttosto significativi e decisamente ben conservati delle mura trecentesche – ha spiegato il sindaco Bianca Bianchini –, un tratto delle quali era stato ritrovato nel 1993 durante i lavori per la costruzione dell'autorimessa fra i giardini Sassi e l'arcipretura. La presenza di questa testimonianza storica sarà un elemento qualificante in più per il progetto di sistemazione del centro cittadino, e prossimamente insieme alla Soprintendenza archeologica studieremo il modo migliore per valorizzare il reperto». Il tratto individuato finora è lungo circa una ventina di metri e corre praticamente parallelo all'argine del Mallero, proprio in corrispondenza del monumento che si trova al centro del giardinetto fra via Perego e piazza Garibaldi. «Eravamo preparati alla possibilità di ritrovamenti di questo tipo nell'area – hanno spiegato Maurizio Quadrio della Sondrio Città Centro e l'architetto Stefano Tirinzoni – tant'è che lo scavo è stato fatto sotto controllo archeologico. Il tratto ritrovato nel giardino resterà alla luce, visto che affiorerà di circa 80 centrimetri dal “parterre” davanti al palazzo, e si potrà valorizzare in modo adeguato. I lavori per il parcheggio comunque non subiranno ritardi, visto che la presenza del bastione tocca in modo molto marginale il progetto». Secondo la ricostruzione degli storici, infatti, in questa zona il tracciato delle mura dovrebbe corrispondere al fronte degli edifici che si affacciano su piazza Garibaldi, dalla palazzina ex Ina verso corso Italia e il municipio. «Il muro fu costruito nel 1325 con il contributo di tutte le casate di Sondrio – ha spiegato la direttrice dei musei cittadini Angela Dell'Oca – per proteggere il borgo, prima difeso da una palizzata. Pochi anni dopo fu smantellato e molti tratti furono usati come fondazione di altri edifici, ad esempio di palazzo Sertoli e anche di palazzo Martinengo, che fu costruito inglobando una torretta e un tratto di muro. Non è escluso peraltro che da questo scavo possano emergere anche testimonianze di epoche precedenti, visto che il muro fu realizzato anche demolendo costruzioni precedenti». Sondaggi e lavori proseguiranno nei prossimi giorni per individuare con precisione il tracciato del muro, e chissà che dallo scavo non arrivi qualche sorpresa ulteriore.
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