Pantelleria, affiorano reperti di 3.500 anni fa
Pantelleria, affiorano reperti di 3.500 anni fa
SALVATORE GABRIELE
Giornale di Sicilia, 21 agosto 2006
PANTELLERIA. (saga) È una capanna di pescatori risalente al XV secolo avanti Cristo quella scoperta a Pantelleria in località Mursia. Non ha dubbi il professor Sebastiano Tusa, direttore della missione archeologica che continua a portare alla luce tesori nel villaggio dell'età del bronzo situato nella costa occidentale dell'isola. «Nella capanna di forma ovale di circa 30 metri quadrati -spiega Tusa - abbiamo trovato lische di pesci di tutte le dimensioni, arnesi da pesca, attrezzi in pietra che forse servivano per la lavorazione del pescato, pesi per calare in mare le reti». Forse la capanna potrebbe essere addirittura il magazzino dove veniva lavorato, per la conservazione, il pescato. Sono state rinvenute macine per cereali e un bacile con all'interno ancora l'orzo. Oltre al pane con l'orzo forse gli antichi ci facevano una bevanda simile alla birra. Ci sono poi numerosi token (pesi preistorici che servivano come unità di misura per gli scambi commerciali), frammenti di ceramica maltese che dimostrano i contatti tra le due isole, pietre con incavi che al momento sono un mistero.
Continuano, tra mille fatiche gli scavi nella città preistorica di Mursia. Autorizzati dal sovrintendente di Trapani Giuseppe Gini e dalla responsabile del servizio archeologico, Caterina Greco, gli scavi sono diretti sul posto dal professor Fabrizio Nicoletti ed effettuati con l'apporto degli studenti dell'Università Sant'OrsolaBe-nincasa di Napoli. All'interno
di quella che sembra una vera azienda è stato trovato un servizio di sei tazze di pregevole manifattura insieme con una tazzina piccola del diametro di poco più di un centimetro che sembrerebbe trattarsi, come la bambolina di due anni fa, di un altro giocattolo per bambini di 3500 anni fa. «La capanna scavata - spiega Tusa -era andata distrutta per un incendio che ha fatto crollare interamente il tetto, costituito da travi di legno unite con l'argilla».
Le sorprese non finiscono mai. Lo scorso anno era stata trovata una parure di fattura egiziana che aveva dimostrato come il popolo di Mursia aveva avuto contatti commerciali anche con l'Oriente. «La capanna che abbiamo riportato alla luce - dice il professor Fabrizio Nicoletti - è tipica della fase media, è una capanna ovale, con le absidi uguali, piuttosto tozza e abbastanza grande».
SALVATORE GABRIELE
Giornale di Sicilia, 21 agosto 2006
PANTELLERIA. (saga) È una capanna di pescatori risalente al XV secolo avanti Cristo quella scoperta a Pantelleria in località Mursia. Non ha dubbi il professor Sebastiano Tusa, direttore della missione archeologica che continua a portare alla luce tesori nel villaggio dell'età del bronzo situato nella costa occidentale dell'isola. «Nella capanna di forma ovale di circa 30 metri quadrati -spiega Tusa - abbiamo trovato lische di pesci di tutte le dimensioni, arnesi da pesca, attrezzi in pietra che forse servivano per la lavorazione del pescato, pesi per calare in mare le reti». Forse la capanna potrebbe essere addirittura il magazzino dove veniva lavorato, per la conservazione, il pescato. Sono state rinvenute macine per cereali e un bacile con all'interno ancora l'orzo. Oltre al pane con l'orzo forse gli antichi ci facevano una bevanda simile alla birra. Ci sono poi numerosi token (pesi preistorici che servivano come unità di misura per gli scambi commerciali), frammenti di ceramica maltese che dimostrano i contatti tra le due isole, pietre con incavi che al momento sono un mistero.
Continuano, tra mille fatiche gli scavi nella città preistorica di Mursia. Autorizzati dal sovrintendente di Trapani Giuseppe Gini e dalla responsabile del servizio archeologico, Caterina Greco, gli scavi sono diretti sul posto dal professor Fabrizio Nicoletti ed effettuati con l'apporto degli studenti dell'Università Sant'OrsolaBe-nincasa di Napoli. All'interno
di quella che sembra una vera azienda è stato trovato un servizio di sei tazze di pregevole manifattura insieme con una tazzina piccola del diametro di poco più di un centimetro che sembrerebbe trattarsi, come la bambolina di due anni fa, di un altro giocattolo per bambini di 3500 anni fa. «La capanna scavata - spiega Tusa -era andata distrutta per un incendio che ha fatto crollare interamente il tetto, costituito da travi di legno unite con l'argilla».
Le sorprese non finiscono mai. Lo scorso anno era stata trovata una parure di fattura egiziana che aveva dimostrato come il popolo di Mursia aveva avuto contatti commerciali anche con l'Oriente. «La capanna che abbiamo riportato alla luce - dice il professor Fabrizio Nicoletti - è tipica della fase media, è una capanna ovale, con le absidi uguali, piuttosto tozza e abbastanza grande».
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