La crociata contro i catari
La crociata contro i catari
Il pretesto per bandire una crociata contro gli eretici catari fu fornito dall’uccisione del grande inquisitore Pierre de Castelnau gettato in un pozzo insieme ad alcuni suoi confratelli nel 1208 nei pressi di St. Gilles per istigazione di Raimondo VI conte di Tolosa, protettore degli eretici.
Il cavaliere della Croce Simon de Montfort ebbe dal papa Innocenzo III, il compito di sradicare l’eresia dal sud della Francia.
Tra l’estate e l’autunno del 1209, le armate crociate, pur non organizzate, piombarono nel Minervoise occupando Béziers il 22 luglio; poi seguendo il corso dell’Aude con una lunga marcia giunsero fino a Carcassonne che conquistarono il 15 agosto successivo.
A questo punto l’esercito crociato si divise in tre colonne per seguire diverse direttive di marcia: una parte puntò su Alzonne, Saissac, Montréal, Castes e Lombres.
L’altra assediò Mirepoix, Pamiers e Saverdun mentre la terza attaccò Limoux e conquistò Preixan.
Fu tuttavia la campagna del 1210 a portare vittorie decisive alle armate di Simon de Montfort.
Da Carcassonne parte dell’esercito crociato puntò nuovamente su Minerve che, presa 1122 giugno, vide salire al rogo 140 catari; Termes, Puivert e Bram seguirono dopo pochi mesi la stessa sorte.
Nel maggio-giugno del 1211 caddero infine Lavaur (400 catari vi furono bruciati) Les Cassès (94 i catari bruciati) seguite dalla cittadella di Montferrand. Nell’autunno del 1211 la ribellione infiammò nuovamente la Linguadoca. Si sollevarono infatti Avignonet, Montferrand, St. Michel, Castelnaudary, insieme a tutto il territorio a nord, Rabastens, Gaillac, Salvagnac, Lagrave.
Le armate crociate conversero tutte sull’epicentro della rivolta cioè su Castelnaudary proveniendo da Carcassonne, da Lavaur e da Fanjeaux.
Tra il 1211 ed il 1212 da Fanjeaux l’armata crociata mosse verso La Pomarède che conquistò insieme a Les Touelles e Cahuzac.
St. Marcel resistette tenendo in scacco i crociati aiutata dalle truppe dell’armata occitana provenienti da Tolosa ma questa eroica cittadella cadrà comunque nella primavera del 1212 insieme a Hautpoul, Puylaurens, Laguépie e St. Antonin.
Fu in seguito a questo smacco che i comandanti dell’armata crociata Simon de Montfort e suo fratello Guy decisero di convergere su Tolosa sostenuti dall’esercito di Guillaume de Contres.
Nell’estate e nell’inverno del 1212 Guy de Montfort partiva dunque da Carcassonne e portandosi al di là del Tarn conquistava Penne d’Albigois, Penne d’Agenais, Biron, mentre Simon de Montfort espugnata Moissac, puntava infine su Verdun e Auterive isolando in questo modo Tolosa.
Vittorio De Cesare
Il Giornale dei Misteri, luglio 1994- pagina 38
Il pretesto per bandire una crociata contro gli eretici catari fu fornito dall’uccisione del grande inquisitore Pierre de Castelnau gettato in un pozzo insieme ad alcuni suoi confratelli nel 1208 nei pressi di St. Gilles per istigazione di Raimondo VI conte di Tolosa, protettore degli eretici.
Il cavaliere della Croce Simon de Montfort ebbe dal papa Innocenzo III, il compito di sradicare l’eresia dal sud della Francia.
Tra l’estate e l’autunno del 1209, le armate crociate, pur non organizzate, piombarono nel Minervoise occupando Béziers il 22 luglio; poi seguendo il corso dell’Aude con una lunga marcia giunsero fino a Carcassonne che conquistarono il 15 agosto successivo.
A questo punto l’esercito crociato si divise in tre colonne per seguire diverse direttive di marcia: una parte puntò su Alzonne, Saissac, Montréal, Castes e Lombres.
L’altra assediò Mirepoix, Pamiers e Saverdun mentre la terza attaccò Limoux e conquistò Preixan.
Fu tuttavia la campagna del 1210 a portare vittorie decisive alle armate di Simon de Montfort.
Da Carcassonne parte dell’esercito crociato puntò nuovamente su Minerve che, presa 1122 giugno, vide salire al rogo 140 catari; Termes, Puivert e Bram seguirono dopo pochi mesi la stessa sorte.
Nel maggio-giugno del 1211 caddero infine Lavaur (400 catari vi furono bruciati) Les Cassès (94 i catari bruciati) seguite dalla cittadella di Montferrand. Nell’autunno del 1211 la ribellione infiammò nuovamente la Linguadoca. Si sollevarono infatti Avignonet, Montferrand, St. Michel, Castelnaudary, insieme a tutto il territorio a nord, Rabastens, Gaillac, Salvagnac, Lagrave.
Le armate crociate conversero tutte sull’epicentro della rivolta cioè su Castelnaudary proveniendo da Carcassonne, da Lavaur e da Fanjeaux.
Tra il 1211 ed il 1212 da Fanjeaux l’armata crociata mosse verso La Pomarède che conquistò insieme a Les Touelles e Cahuzac.
St. Marcel resistette tenendo in scacco i crociati aiutata dalle truppe dell’armata occitana provenienti da Tolosa ma questa eroica cittadella cadrà comunque nella primavera del 1212 insieme a Hautpoul, Puylaurens, Laguépie e St. Antonin.
Fu in seguito a questo smacco che i comandanti dell’armata crociata Simon de Montfort e suo fratello Guy decisero di convergere su Tolosa sostenuti dall’esercito di Guillaume de Contres.
Nell’estate e nell’inverno del 1212 Guy de Montfort partiva dunque da Carcassonne e portandosi al di là del Tarn conquistava Penne d’Albigois, Penne d’Agenais, Biron, mentre Simon de Montfort espugnata Moissac, puntava infine su Verdun e Auterive isolando in questo modo Tolosa.
Vittorio De Cesare
Il Giornale dei Misteri, luglio 1994- pagina 38
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