Età del rame, la tomba del guerriero ucciso da una freccia al cuore
Età del rame, la tomba del guerriero ucciso da una freccia al cuore
CARLO ALBERTO BUCCI
SABATO, 01 AGOSTO 2009 LA REPUBBLICA - Roma
L´hanno ritrovato con una punta di freccia all´altezza del petto e disteso sulla spiaggia di Torre Astura dove si addormentò 5000 anni fa. Ma ora gli archeologi aspettano di sapere dagli antropologi se quella punta di selce era sopra o nella carne del guerriero sepolto. «Sì, potrebbe essere stato seppellito con in corpo l´arma che lo uccise».
La suggestione dell´arma del delitto è forte. Come l´emozione per lo scavo eseguito a maggio in un solo giorno con l´acqua del mare che, lì a pochi metri, rischiava di portarsi via il corredo funerario: sei vasi e due pugnali in selce. «Non avevamo nessuna notizia sulla presenza di uomini dell´età del rame, ossia dell´eneolitico, in questa zona» dice l´archeologo della Soprintendenza del Lazio Francesco Di Mario.
«Lo scheletro è quasi integro ma le ossa sono state leggermente spostate dal mare. Ora il vasellame verrà pulito e restaurato. Mentre l´eventuale scheggiatura su una costola potrà confermarci l´idea che la punta della freccia era conficcata nel costato».
Il ritrovamento, avvenuto nel poligono di tiro alle porte di Nettuno, si deve al pattugliamento che i carabinieri del Nucleo tutela eseguono - quando non sono alle prese con furti e falsari d´arte - «come azione di prevenzione nelle zone archeologiche, ma anche di pregio paesaggistico», spiega il colonnello Raffaele Mancino.
«Il guerriero l´abbiamo chiamato "Nello" e così vogliamo ricordarlo» ha aggiunto facendo capire che quello è il nome del militare che ha fatto la scoperta e condotto l´indagine.
Tutto si deve a due forti mareggiate (del 2008 e di quest´anno) che hanno mangiato ulteriormente la spiaggia di Torre Astura (approdo ricordato da Strabone). E scoperchiato, quindi invaso d´acqua salata, la tomba dell´uomo sepolto in una fossa scavata nell´argilla (cm 170 di lunghezza e larga 85). «È una scoperta importante per questa zona: avevamo testimonianze preistoriche del paleolitico e del bronzo, non dell´età del rame - spiega la soprintendente Marina Sapelli Ragni -. La nostra ipotesi, anzi, la nostra speranza, è che facesse parte di una necropoli. Inizieremo subito i sondaggi per individuare eventuali, altre sepolture. E vedremo dove ricoverare il guerriero di Torre Astura». L´assessore alla Cultura di Nettuno, Giampiero Pedace, si è fatto subito sotto: «Siamo pronti ad esporre l´intera tomba nel Forte Sangallo».
CARLO ALBERTO BUCCI
SABATO, 01 AGOSTO 2009 LA REPUBBLICA - Roma
L´hanno ritrovato con una punta di freccia all´altezza del petto e disteso sulla spiaggia di Torre Astura dove si addormentò 5000 anni fa. Ma ora gli archeologi aspettano di sapere dagli antropologi se quella punta di selce era sopra o nella carne del guerriero sepolto. «Sì, potrebbe essere stato seppellito con in corpo l´arma che lo uccise».
La suggestione dell´arma del delitto è forte. Come l´emozione per lo scavo eseguito a maggio in un solo giorno con l´acqua del mare che, lì a pochi metri, rischiava di portarsi via il corredo funerario: sei vasi e due pugnali in selce. «Non avevamo nessuna notizia sulla presenza di uomini dell´età del rame, ossia dell´eneolitico, in questa zona» dice l´archeologo della Soprintendenza del Lazio Francesco Di Mario.
«Lo scheletro è quasi integro ma le ossa sono state leggermente spostate dal mare. Ora il vasellame verrà pulito e restaurato. Mentre l´eventuale scheggiatura su una costola potrà confermarci l´idea che la punta della freccia era conficcata nel costato».
Il ritrovamento, avvenuto nel poligono di tiro alle porte di Nettuno, si deve al pattugliamento che i carabinieri del Nucleo tutela eseguono - quando non sono alle prese con furti e falsari d´arte - «come azione di prevenzione nelle zone archeologiche, ma anche di pregio paesaggistico», spiega il colonnello Raffaele Mancino.
«Il guerriero l´abbiamo chiamato "Nello" e così vogliamo ricordarlo» ha aggiunto facendo capire che quello è il nome del militare che ha fatto la scoperta e condotto l´indagine.
Tutto si deve a due forti mareggiate (del 2008 e di quest´anno) che hanno mangiato ulteriormente la spiaggia di Torre Astura (approdo ricordato da Strabone). E scoperchiato, quindi invaso d´acqua salata, la tomba dell´uomo sepolto in una fossa scavata nell´argilla (cm 170 di lunghezza e larga 85). «È una scoperta importante per questa zona: avevamo testimonianze preistoriche del paleolitico e del bronzo, non dell´età del rame - spiega la soprintendente Marina Sapelli Ragni -. La nostra ipotesi, anzi, la nostra speranza, è che facesse parte di una necropoli. Inizieremo subito i sondaggi per individuare eventuali, altre sepolture. E vedremo dove ricoverare il guerriero di Torre Astura». L´assessore alla Cultura di Nettuno, Giampiero Pedace, si è fatto subito sotto: «Siamo pronti ad esporre l´intera tomba nel Forte Sangallo».
Commenti